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Musei in Emilia-Romagna - Istituto per i Beni Artistici, Culturali e ...

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194 MUSEI IN EMILIA-ROMAGNA<br />

Prov<strong>in</strong>cia di Rim<strong>in</strong>i<br />

14<br />

Rim<strong>in</strong>i<br />

Tesoro della Cattedrale<br />

Il museo, <strong>in</strong>augurato nel 1993, ha sede<br />

nella Sala Ottagonale costruita di recente<br />

accanto al Tempio Malatestiano. Tra i<br />

maggiori capolavori della r<strong>in</strong>ascenza italiana,<br />

purtroppo gravemente danneggiato<br />

nel corso dell’ultima guerra, il<br />

monumentale edificio fu progettato da<br />

Leon Battista Alberti come pantheon di<br />

famiglia di Sigismondo Malatesta e “tempio<br />

d’amore” dedicato alla terza moglie<br />

di questi, Isotta degli Atti.<br />

Nel 1447 il cantiere venne avviato sulla<br />

chiesa francescana già utilizzata dai<br />

signori di Rim<strong>in</strong>i come luogo di sepoltura;<br />

nel 1450 l’Alberti ne avvolse la struttura<br />

con un rivestimento marmoreo ispirato<br />

alle grandi o<strong>per</strong>e della classicità<br />

romana. Rimasto <strong>in</strong>completo, il prospetto<br />

rimanda nelle fiancate alla tipologia<br />

classica del ponte di Tiberio, mentre<br />

la facciata si richiama all’Arco di<br />

Augusto. La decorazione marmorea degli<br />

<strong>in</strong>terni venne affidata a Matteo de’<br />

Pasti e Agost<strong>in</strong>o di Duccio, autore dei<br />

rilievi plastici nella cappella degli Antenati.<br />

In quella d’Isotta, che ne custodisce<br />

il sepolcro eseguito probabilmente<br />

da Matteo de’ Pasti, si conserva un Crocefisso<br />

su tavola dip<strong>in</strong>to da Giotto verso<br />

il 1312. Da segnalare <strong>in</strong>oltre il sepolcro<br />

del committente, attribuito a Bernardo<br />

Ciuffagni e Francesco di Simone<br />

Ferrucci, e, nella cappella delle reliquie,<br />

il celeberrimo affresco di Piero della<br />

Francesca raffigurante Sigismondo Malatesta<br />

<strong>in</strong>g<strong>in</strong>occhiato davanti a San<br />

Sigismondo, datato 1451. Nelle vetr<strong>in</strong>e<br />

del museo sono custodite le argenterie<br />

sacre più pregevoli della cattedrale, circa<br />

una settant<strong>in</strong>a di pezzi tra calici, pissidi,<br />

reliquiari, ostensori, paramenti, arredi,<br />

dip<strong>in</strong>ti e sculture.<br />

(f.b.)<br />

15<br />

Rim<strong>in</strong>i<br />

Museo Missionario<br />

di Santa Maria delle Grazie<br />

Il museo, istituito nel 1928, ha sede nell’edificio<br />

settecentesco fatto costruire<br />

da Gianantonio Alvarado di Madrid<br />

come qu<strong>in</strong>ta al sagrato del santuario<br />

francescano di Santa Maria delle Grazie<br />

sul colle di Covignano. La chiesa, edificata<br />

tra il 1389 e il 1391 è stata ricostruita<br />

nel XVI secolo. A quest’ultimo cantiere<br />

risale la navata s<strong>in</strong>istra, co<strong>per</strong>ta da<br />

un soffitto ligneo a carena e decorata sulle<br />

pareti e sulla volta con affreschi attribuiti<br />

ad Antonio Cimatori. Nella chiesa<br />

si conservano, <strong>in</strong>oltre, uno stendardo<br />

processionale e un Crocefisso riferiti ad<br />

Ottaviano Nelli (<strong>in</strong>izi del XV secolo).<br />

Gravemente danneggiato - come pure la<br />

chiesa - durante l’ultimo conflitto bellico,<br />

il museo fu ria<strong>per</strong>to nel corso degli<br />

anni Sessanta. È <strong>in</strong> fase di progettazione<br />

un nuovo ord<strong>in</strong>amento espositivo,<br />

tuttora articolato <strong>in</strong> due sezioni. La prima,<br />

dedicata all’attività missionaria dei<br />

frati m<strong>in</strong>ori, comprende oggetti provenienti<br />

dalla Bolivia, dal Brasile, dalla<br />

Nuova Gu<strong>in</strong>ea, dal Congo, dall’Etiopia,<br />

dalla Somalia, dal Mozambico, oltre che<br />

dall’estremo Oriente al quale si riferiscono<br />

alcuni tra i pezzi più rilevanti dell’<strong>in</strong>tera<br />

raccolta. In un secondo settore<br />

sono custoditi arredi liturgici e o<strong>per</strong>e<br />

d’arte provenienti da varie sedi conventuali<br />

della prov<strong>in</strong>cia m<strong>in</strong>oritica. Figurano<br />

dip<strong>in</strong>ti assegnati, tra gli altri, a Ottaviano<br />

Nelli, Mastelletta, Lionello Spada,<br />

Francesco Albani, Bernardo Strozzi,<br />

Guerc<strong>in</strong>o, Jusepe de Ribera, Giuseppe<br />

Solari, Carlo Cignani e Giuseppe Maria<br />

Crespi. Una sezione d’arte moderna, articolata<br />

<strong>in</strong> due sale, presenta sculture di<br />

Bod<strong>in</strong>i, Zauli, Melandri e una raccolta<br />

grafica con fogli di Guttuso, Tamburi,<br />

Br<strong>in</strong>disi, Maccari.<br />

(f.b.)<br />

G.C. Mengozzi (a cura), Museo delle Grazie.<br />

Guida, Rim<strong>in</strong>i 1970.<br />

16<br />

Rim<strong>in</strong>i<br />

Parco Tematico<br />

Museo dell’Aviazione<br />

Rim<strong>in</strong>i, Tempio Malatestiano: Piero della Francesca, Sigismondo Malatesta <strong>in</strong>g<strong>in</strong>occhiato davanti a<br />

San Sigismondo, 1451<br />

Progettato sulla f<strong>in</strong>e degli anni Ottanta da<br />

un gruppo di ex ufficiali dell’Aeronautica<br />

Militare Italiana, il Parco-Museo è stato

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