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Musei in Emilia-Romagna - Istituto per i Beni Artistici, Culturali e ...

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Prov<strong>in</strong>cia di Piacenza MUSEI IN EMILIA-ROMAGNA<br />

21<br />

Furono così riportati alla luce il foro, la<br />

basilica, le terme e numerosi altri edifici,<br />

oltre a statue e numerosi re<strong>per</strong>ti di<br />

grande valore.<br />

Sulla pavimentazione <strong>in</strong> arenaria del<br />

foro, ben conservata, si vedono le impronte<br />

delle lettere <strong>in</strong> bronzo del duoviro<br />

L. Lucilius Priscus che f<strong>in</strong>anziò la<br />

fabbrica.<br />

(m.l.p.)<br />

M. Calvani Mar<strong>in</strong>i, Veleia - Guida alla visita<br />

della zona archeologica e dell’antiquarium,<br />

Parma 1975; M. Calvani Mar<strong>in</strong>i, Veleia, <strong>in</strong> Storia<br />

di Piacenza dalle orig<strong>in</strong>i all’anno Mille, Milano<br />

1990, pp. 797-804.<br />

10<br />

Monticelli d’Ong<strong>in</strong>a<br />

Museo etnografico del Po e della<br />

Civiltà Contad<strong>in</strong>a e Artigiana<br />

La raccolta privata è allestita dal 1974<br />

nelle cant<strong>in</strong>e della Rocca Pallavic<strong>in</strong>o<br />

Casali, utilizzata anche <strong>per</strong> manifestazioni<br />

<strong>per</strong>iodiche <strong>in</strong>dette dal Centro<br />

Culturale “Enrico Mattei”. Fatta erigere<br />

dal 1420 da Rolando Pallavic<strong>in</strong>o con<br />

pianta rettangolare c<strong>in</strong>ta da fossato,<br />

torri cil<strong>in</strong>driche, mastio e camm<strong>in</strong>i di<br />

ronda, la rocca racchiude al suo <strong>in</strong>terno<br />

una cappella affrescata dai cremonesi<br />

Bonifacio e Benedetto Bembo su<br />

commissione di Carlo Pallavic<strong>in</strong>o. Il<br />

museo esplica una funzione di documentazione<br />

e conoscenza etnografica<br />

riferita soprattutto all’ambiente fluviale<br />

cui si collega l’acquario, che illustra<br />

la fauna ittica del medio Po. L’allestimento<br />

di questo settore <strong>per</strong>mette di<br />

osservare le specie locali documentate<br />

da apposite schede con i dati scientifici<br />

relativi alla diffusione e all’ambiente.<br />

Nel <strong>per</strong>corso espositivo sono<br />

<strong>in</strong>seriti anche due diorami con esemplari<br />

faunistici: rettili, mammiferi e<br />

uccelli. Il museo raccoglie <strong>in</strong>oltre le<br />

testimonianze delle attività tradizionali<br />

praticate lungo il Po: imbarcazioni<br />

impiegate <strong>per</strong> i diversi mestieri, attrezzi<br />

dei pescatori e dei cavatori di ghiaia,<br />

reti, fioc<strong>in</strong>e oltre a materiale iconografico.<br />

Rimandano al fiume anche alcuni<br />

Piacenza, Palazzo Farnese<br />

re<strong>per</strong>ti archeologici e paleontologici<br />

esposti <strong>in</strong> due vetr<strong>in</strong>e con frammenti<br />

di vegetali e resti ossei di vertebrati e<br />

<strong>in</strong>vertebrati del Cenozoico e del Neozoico,<br />

r<strong>in</strong>venuti nel tratto medio del<br />

corso fluviale. L’area territoriale di specifico<br />

riferimento museale corrisponde<br />

al tratto medio del corso del Po. Il terzo<br />

nucleo tematico del museo, dedicato<br />

alla civiltà contad<strong>in</strong>a ed all’artigianato<br />

tradizionale, propone materiali<br />

sul lavoro nei campi, sui mestieri (l’arrot<strong>in</strong>o,<br />

il fabbricante di scope, il bottaro,<br />

il maniscalco, il norc<strong>in</strong>o, la filatrice)<br />

e sulla tipica casa locale.<br />

(g.b.p.)<br />

Oggetti e mestieri. La vita dei tuoi avi. La tua<br />

storia, Per i tuoi figli. Per un catalogo ragionato<br />

del museo, nn. 1-5, Monticelli d’Ong<strong>in</strong>a<br />

1981-88.<br />

11<br />

Piacenza<br />

<strong>Musei</strong> di Palazzo Farnese<br />

Museo Civico<br />

Il museo ha sede, <strong>in</strong>sieme alla P<strong>in</strong>acoteca<br />

Civica, alla prima sezione del<br />

Museo Archeologico, al Museo delle<br />

Carrozze e al Museo del Risorgimento,<br />

nello storico Palazzo Farnese. Il monumentale<br />

complesso venne edificato nel<br />

1559 da Francesco Paciotto <strong>per</strong> Margherita<br />

d’Austria, figlia naturale di Carlo<br />

V e moglie di Ottavio Farnese, nipote<br />

di Paolo III. All’architetto subentrò<br />

nel 1561 Jacopo Barozzi detto il Vignola,<br />

già impegnato <strong>per</strong> la famiglia nella<br />

residenza di Caprarola. Dopo un’<strong>in</strong>terruzione<br />

di circa vent’anni, il cantiere<br />

riprese nel 1588 <strong>per</strong> concludersi nel<br />

1602 con il compimento della prima<br />

metà della mole vignolesca sotto la direzione<br />

di Giac<strong>in</strong>to Barozzi, figlio del<br />

Vignola, Giovanni Battista Fornovo e<br />

Gianfrancesco Testa.<br />

Il <strong>per</strong>corso del museo, riallestito nel<br />

1997, si apre al piano rialzato con la sezione<br />

delle maioliche e dei vetri, con<br />

pezzi di epoca compresa tra XVI e XVIII<br />

secolo. Seguono l’Appartamento stuccato<br />

e una parte dei Fasti Farnesiani,<br />

esposti <strong>in</strong> alcune sale decorate con stucchi<br />

progettati da A. Sighizzi con apporti<br />

del Bibiena. La decorazione fu commissionata<br />

nel 1685 dal duca Ranuccio<br />

II, che affidò a Marcantonio Francesch<strong>in</strong>i,<br />

Giovanni Evangelista Draghi e<br />

Mauro Oddi l’esecuzione del ciclo pittorico<br />

<strong>in</strong>titolato ad Alessandro Farnese.

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