Musei in Emilia-Romagna - Istituto per i Beni Artistici, Culturali e ...
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Prov<strong>in</strong>cia di Forlì-Cesena MUSEI IN EMILIA-ROMAGNA<br />
177<br />
24<br />
Galeata<br />
Museo Civico<br />
“Monsignor Domenico Mambr<strong>in</strong>i”<br />
Galeata, Museo Civico “Monsignor Domenico<br />
Mambr<strong>in</strong>i”: Chiave <strong>in</strong> ferro con impugnatura<br />
enea c<strong>in</strong>omorfa<br />
Galeata, Museo Civico “Monsignor Domenico Mambr<strong>in</strong>i”: Madonna dell’Umiltà, XIV secolo<br />
Il museo è stato istituito nel 1944, allorché<br />
alla morte di Mons. Domenico Mambr<strong>in</strong>i<br />
le sue collezioni di antichità e<br />
memorie patrie divennero di proprietà<br />
pubblica e furono ord<strong>in</strong>ate nel Palazzo<br />
Pretorio, antico edificio ristrutturato<br />
nella prima metà del Seicento e alla f<strong>in</strong>e<br />
del secolo scorso.<br />
L’attuale ord<strong>in</strong>amento consente una<br />
dettagliata lettura della storia di Galeata<br />
e del suo territorio, che ha il pr<strong>in</strong>cipale<br />
fulcro nelle vestigia del centro<br />
romano di Mevaniola, nei resti del<br />
cosiddetto Palazzo di Teodorico e nell’Abbazia<br />
di Sant’Ellero, carissima alla<br />
devozione locale.<br />
Mevaniola, identificata da Mons. Mambr<strong>in</strong>i<br />
nel 1934, sorgeva su un pianoro nel<br />
borgo di Pianetto, nei pressi di Galeata.<br />
Qui, una serie di esplorazioni ha riportato<br />
parzialmente <strong>in</strong> luce i resti di alcuni<br />
edifici - il foro, le terme, il teatro a<br />
cavea semicircolare - risalenti al I secolo<br />
a.C., quando si dette avvio ad un programma<br />
di monumentalizzazione urbana<br />
<strong>per</strong> dotare delle necessarie strutture<br />
pubbliche la città, nel frattempo divenuta<br />
municipio.<br />
I materiali archeologici di Mevaniola<br />
offrono un’esemplificazione esauriente<br />
e ricca di dettagli su pressoché tutti gli<br />
aspetti della vita pubblica e privata nella<br />
città romana. Un unicum la chiave <strong>in</strong><br />
ferro di grandi dimensioni e peso con<br />
impugnatura a testa di cane simile alle<br />
attuali e simboliche “chiavi della città”.<br />
Manufatti <strong>in</strong> pietra, bronzi votivi di età<br />
arcaica, re<strong>per</strong>ti dell’orizzonte villanoviano<br />
ed umbro documentano il popolamento<br />
preistorico della vallata bident<strong>in</strong>a.<br />
Analogamente, i materiali di età<br />
teodoriciana, bizant<strong>in</strong>a e longobarda<br />
testimoniano le ultime fasi di vita dell’antico<br />
centro romano, poi la presenza<br />
dei Goti o di piccole comunità gotizzate<br />
e, <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e, l’arrivo di genti di stirpe straniera<br />
che diedero vita ad episodici stanziamenti<br />
nella valle.<br />
Il museo possiede anche una cospicua<br />
raccolta di iscrizioni, <strong>per</strong> lo più romane<br />
di ambito funerario, e di materiali lapidei<br />
riferibili alle diverse fasi di vita dell’Abbazia<br />
di S. Ellero e alle botteghe che<br />
lavorarono alla sua decorazione. Si segnala,<br />
<strong>in</strong> particolare, il bassorilievo marmoreo<br />
databile al XII secolo <strong>in</strong> due lastre<br />
raffiguranti rispettivamente il Santo<br />
eremita assistito da un angelo e Teodorico<br />
sul punto di essere disarcionato<br />
da cavallo. Nelle sale al piano su<strong>per</strong>iore