Musei in Emilia-Romagna - Istituto per i Beni Artistici, Culturali e ...
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Prov<strong>in</strong>cia di Ravenna MUSEI IN EMILIA-ROMAGNA<br />
155<br />
24<br />
Ravenna<br />
Museo Nazionale<br />
Il Museo Nazionale ha sede dal 1913-14<br />
all’<strong>in</strong>terno del complesso conventuale<br />
di San Vitale, <strong>in</strong> stretta contiguità con<br />
alcuni fra i più celebrati monumenti dell’arte<br />
ravennate come l’omonima basilica<br />
e il Mausoleo di Galla Placidia. È composto<br />
da un formidabile e poliedrico<br />
<strong>in</strong>sieme di raccolte storiche, archeologiche<br />
e artistiche che si snodano lungo<br />
gli antichi chiostri, nelle sale e negli<br />
Ravenna, Museo Nazionale: Mosaico con La Danza delle Stagioni<br />
ambienti dell’ex convento benedett<strong>in</strong>o,<br />
occupando una su<strong>per</strong>ficie espositiva di<br />
oltre c<strong>in</strong>quemila metri quadrati. Iscrivibile<br />
nella compag<strong>in</strong>e delle abbazie prem<strong>in</strong>enti<br />
della città ravennate, il monastero<br />
è già <strong>in</strong> vita nel tardo X secolo e<br />
raggiunge il suo floruit tra Quattrocento<br />
e Settecento, allorché vengono edificati<br />
i tre chiostri con i relativi corpi di<br />
fabbrica ed annessi strutturali, ad o<strong>per</strong>a<br />
di artefici come Andrea Da Valle,<br />
Antonio Giuseppe Sorat<strong>in</strong>i e di maestranze<br />
provenienti da Milano, Padova<br />
e Cesena.<br />
Gli ambienti dei chiostri “nuovo” e “della<br />
cisterna” offrono ospitalità al lapidario,<br />
di cui fanno parte un ricco nucleo<br />
di iscrizioni e pietre funerarie romane e<br />
l’ampio compendio di elementi lapidei<br />
ed <strong>in</strong> cotto che esemplificano lo sviluppo<br />
dell’arte scultorea dall’epoca paleocristiana<br />
all’età moderna.<br />
Nelle salette ubicate sul lato meridionale<br />
del quadrilatero più antico sono<br />
sistemati i resti dell’urbica Porta Aurea,<br />
fatta erigere dall’im<strong>per</strong>atore Claudio, e<br />
una selezione dei re<strong>per</strong>ti tratti dagli scavi<br />
della grande villa romana di Russi.<br />
Al piano su<strong>per</strong>iore trova ampio sviluppo<br />
espositivo una molteplicità di manufatti<br />
ed oggetti artistici che alimentano<br />
due filoni patrimoniali del museo: la collezione<br />
di antichità ed archeologia e<br />
quella convenzionalmente def<strong>in</strong>ita delle<br />
“arti m<strong>in</strong>ori”. La prima comprende un<br />
vastissimo campionario di re<strong>per</strong>ti raccolti<br />
nel sottosuolo ravennate e nell’ambito<br />
territoriale circostante. Dai re<strong>per</strong>ti<br />
di epoca preistorica risalenti <strong>in</strong><br />
prevalenza all’età del Bronzo (Valle Felici,<br />
Mensa Matelica, Valle Standiana,<br />
Tanaccia di Brisighella), si passa ai materiali<br />
r<strong>in</strong>venuti nel centro urbano, i<br />
quali testimoniano dell’esistenza di un<br />
abitato preromano databile tra il V e gli<br />
<strong>in</strong>izi del II secolo a.C.<br />
La porzione più consistente della collezione<br />
archeologica <strong>per</strong>tiene comunque<br />
al noto sito di Classe, la cui lunga vita<br />
<strong>in</strong>sediamentale ha <strong>in</strong>izio con l’impianto<br />
del porto militare voluto da Augusto <strong>per</strong><br />
stanziarvi la flotta a strategico controllo<br />
dei mari d’Oriente. Le diverse campagne<br />
di scavo, specialmente nelle necropoli<br />
classicane e nel quartiere portuale<br />
di Fondo Chiavichetta, hanno fatto<br />
confluire al museo una messe cospicua<br />
di re<strong>per</strong>ti che offrono un’articolata<br />
conoscenza della realtà archeologica di<br />
questo straord<strong>in</strong>ario centro antico.<br />
Spiccano, <strong>per</strong> la loro f<strong>in</strong>ezza esecutiva,<br />
i contenitori vitrei policromi, i prodotti<br />
dell’oreficeria, i pezzi ornamentali, anche<br />
se non manca un’esauriente rassegna<br />
degli oggetti della quotidianità. Al<br />
novero dei preziosi appartengono anche<br />
i frammenti aurei di un ornamento<br />
barbarico di manifattura ostrogota risalente<br />
al V-VI secolo d.C., detto Corazza<br />
di Teodorico.<br />
Seguono, qu<strong>in</strong>di, gli eleganti esiti della<br />
scultura bizant<strong>in</strong>a e dell’arte costant<strong>in</strong>opolitana<br />
rappresentati dal bassorilievo<br />
di Ercole che uccide la cerva e dal<br />
sarcofago con l’episodio dell’Incredulità<br />
di San Tommaso. Delle raccolte di<br />
antichità fanno parte, <strong>in</strong>oltre, vari documenti<br />
archeologici riferibili al cosiddetto<br />
Palazzo di Teodorico, sarcofagi, mosaici<br />
e le suppellettili funebri della necropoli<br />
di S. Mart<strong>in</strong>o <strong>in</strong> Gattara presso<br />
Brisighella.<br />
Un accurato allestimento ha ricevuto <strong>in</strong><br />
anni recenti la collezione numismatica<br />
del museo, ord<strong>in</strong>ata nella galleria del<br />
piano ammezzato. Dei due settori espositivi<br />
l’uno, di taglio più chiaramente<br />
didattico, ri<strong>per</strong>corre i momenti salienti<br />
della monetazione romana, mentre l’al-