Musei in Emilia-Romagna - Istituto per i Beni Artistici, Culturali e ...
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92 MUSEI IN EMILIA-ROMAGNA<br />
Prov<strong>in</strong>cia di Bologna<br />
16<br />
Bologna<br />
Museo dell’Accademia di Belle Arti<br />
Il museo documenta le vicende storiche<br />
dell’Accademia di Belle Arti, erede dell’istituzione<br />
nazionale napoleonica che,<br />
fondata nel 1804, ha preceduto la P<strong>in</strong>acoteca<br />
Nazionale (1882), allestita nello<br />
stesso edificio. Nell’aula magna, adattata<br />
nell’ex chiesa di S. Ignazio ed utilizzata<br />
come biblioteca, si conservano due<br />
dip<strong>in</strong>ti di Giacomo Pavia e Felice Torelli,<br />
mentre l’Allegoria della Famadi Marcantonio<br />
Francesch<strong>in</strong>i e i due busti di<br />
Clemente XI e del card<strong>in</strong>ale Aldrovandi,<br />
rispettivamente di Agost<strong>in</strong>o Cornacch<strong>in</strong>i<br />
(attr.) e Bernard<strong>in</strong>o Ludovisi (1728),<br />
sono esposti nella Sala Clement<strong>in</strong>a, adeguata<br />
all’organizzazione di mostre di<br />
oggetti di piccolo formato. Nell’attigua<br />
saletta di Curlandia, sede dell’Accademia<br />
Clement<strong>in</strong>a, nata nel 1710 sotto la<br />
protezione di Clemente XI, si trova il<br />
Monumento al duca Pietro di Curlandia,<br />
eseguito da Giacomo De Maria<br />
su progetto di Angelo Venturoli. Nel corridoio<br />
degli uffici sono collocati i rilievi <strong>in</strong><br />
terracotta dei premi settecenteschi Marsili-Aldrovandi.<br />
(m.l.p./e.l.)<br />
V. Scassellati, F. Valli, L’Accademia di Belle Arti<br />
di Bologna dall’età napoleonica allo Stato unitario<br />
1903-1883, <strong>in</strong> Didattica 3. <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>.<br />
L’istruzione artistica postsecondaria,<br />
catalogo della mostra, Forlì 1980; I Concorsi<br />
Curlandesi, catalogo della mostra, Bologna<br />
1980; Dall’Accademia al vero, catalogo della<br />
mostra, Bologna 1983; E. Farioli, C. Poppi, Bologna<br />
1804-1813: un’Accademia napoleonica<br />
fra tradizione e r<strong>in</strong>novamento, <strong>in</strong> Nel laboratorio<br />
del neoclassicismo, «Ricerche di storia<br />
dell’arte», n. 33, 1988; L’Accademia di Bologna.<br />
Figure del Novecento, catalogo della mostra,<br />
Bologna 1988; S. Benassi, L’Accademia Clement<strong>in</strong>a,<br />
Bologna 1988; F. Farneti, V. Riccardi<br />
Scassellati, L’Accademia di Belle Arti, Firenze<br />
1997.<br />
17<br />
Bologna<br />
<strong>Musei</strong> di Palazzo Poggi<br />
All’<strong>in</strong>terno di Palazzo Poggi, sede del rettorato<br />
dell’Università di Bologna, si conservano<br />
alcune delle collezioni storiche<br />
dell’<strong>Istituto</strong> delle Scienze, fondato nel<br />
1711 da Luigi Ferd<strong>in</strong>ando Marsili. Costruito<br />
<strong>per</strong> Alessandro e Giovanni Poggi<br />
tra il 1549 e il 1560, su progetto di Bartolomeo<br />
Triach<strong>in</strong>i con <strong>in</strong>dicazioni di Pellegr<strong>in</strong>o<br />
Tibaldi (al quale si deve la realizzazione,<br />
assieme a Nicolò dell’Abate,<br />
di importanti cicli pittorici nelle sale del<br />
palazzo), nel corso del Settecento l’edificio<br />
fu <strong>in</strong>tegrato con alcune parti dest<strong>in</strong>ate<br />
all’<strong>Istituto</strong> delle Scienze: la Torre<br />
della Specola, progettata nel 1712 <strong>per</strong> gli<br />
studi di astronomia da Giuseppe Antonio<br />
Torri e term<strong>in</strong>ata nel 1723 da Carlo<br />
Francesco Dotti e la monumentale Aula<br />
Magna (1756), oggi nel <strong>per</strong>corso della<br />
Biblioteca Universitaria, addossata al<br />
fianco settentrionale del palazzo, progettato<br />
dallo stesso Dotti.<br />
(e.l.)<br />
A. Ottani Cav<strong>in</strong>a (a cura), Palazzo Poggi da<br />
dimora aristocratica a sede dell’Università di<br />
Bologna, Bologna 1988.<br />
Aula Carducci<br />
L’aula dedicata a Giosue Carducci apre<br />
il <strong>per</strong>corso museale di Palazzo Poggi.<br />
Qui, dal 1860 e <strong>per</strong> quarantatré anni il<br />
poeta tenne le sue lezioni di letteratura.<br />
All’<strong>in</strong>terno sono conservati gli arredi<br />
orig<strong>in</strong>ari, nonché il busto bronzeo<br />
eseguito a Roma dal Bastianelli. Di fronte<br />
si apre la sala dell’Ercole, con l’omonima<br />
statua <strong>in</strong> macigno scolpita nel<br />
1730 da Angelo Piò, già situata nel cortile<br />
dell’edificio.<br />
(e.l.)<br />
Museo Storico dello Studio<br />
e dell’Ottavo Centenario<br />
Istituito nel 1888 all’Archig<strong>in</strong>nasio <strong>in</strong><br />
occasione dell’Ottavo Centenario dell’Università<br />
e trasferito nel 1948 all’<strong>in</strong>terno<br />
di Palazzo Poggi, conserva cent<strong>in</strong>aia di<br />
documenti dall’XI secolo, <strong>per</strong>gamene,<br />
codici, <strong>in</strong>cunaboli, sigilli, lauree, statuti,<br />
donazioni, autografi, medaglie, <strong>in</strong>segne<br />
rettorali. Tra i tanti cimeli del museo figura<br />
la toga di Luigi Galvani. Sono esposti,<br />
<strong>in</strong>oltre, oltre venti ritratti ad olio di illustri<br />
docenti dello Studio. Insieme agli<br />
Bologna, Museo Storico dello Studio e dell’Ottavo<br />
Centenario: Il sigillo dell’Università<br />
oltre quattrocento dip<strong>in</strong>ti della raccolta<br />
<strong>in</strong>iziata nel 1754 dal card<strong>in</strong>ale bolognese<br />
Filippo Maria Monti, costituiscono la<br />
quadreria dell’Università circa seicento<br />
o<strong>per</strong>e distribuite nelle sale del rettorato<br />
e della biblioteca. Nella collezione figurano<br />
o<strong>per</strong>e di Donato Creti, Lucia Casal<strong>in</strong>i<br />
Torelli, Vandi, Zanotti, Keeble, Crescimbeni,<br />
oltre al busto marmoreo di<br />
Eustachio Manfredi, scolpito dal celebre<br />
notomista Ercole Lelli.<br />
(e.l.)<br />
Museo Aldrovandiano<br />
Ricostituito presso l’Accademia delle<br />
Scienze nel 1907 e dal 1913 annesso alla<br />
Biblioteca Universitaria <strong>in</strong> Palazzo Poggi,<br />
il museo conserva una parte esigua<br />
dell’<strong>in</strong>gente patrimonio che formava la<br />
collezione donata al Senato nel 1603<br />
con disposizione testamentaria dal celebre<br />
naturalista Ulisse Aldrovandi<br />
(1522-1605), docente di filosofia naturale<br />
presso l’Università e fondatore dell’Orto<br />
Botanico.<br />
Il nucleo aldrovandiano, collocato <strong>in</strong>izialmente<br />
nel Palazzo comunale <strong>in</strong>sieme<br />
alla raccolta naturalistica di Ferd<strong>in</strong>ando<br />
Cospi, fu trasferito <strong>in</strong> Palazzo<br />
Poggi dopo la fondazione dell’<strong>Istituto</strong><br />
delle Scienze.<br />
Depau<strong>per</strong>ato dalle spoliazioni napoleoniche,<br />
venne ridistribuito nei diversi