Musei in Emilia-Romagna - Istituto per i Beni Artistici, Culturali e ...
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Prov<strong>in</strong>cia di Reggio <strong>Emilia</strong> MUSEI IN EMILIA-ROMAGNA<br />
49<br />
territorio, f<strong>in</strong>o alla realizzazione di una<br />
carta archeologica <strong>per</strong> l’area povigliese.<br />
I materiali restituiti dallo scavo sono<br />
stati oggetto di alcune mostre temporanee<br />
e qu<strong>in</strong>di def<strong>in</strong>itivamente sistemati<br />
<strong>in</strong> un piano appositamente attrezzato<br />
del Centro Culturale Polivalente.<br />
Nelle vetr<strong>in</strong>e è ampiamente documentata<br />
la produzione ceramica: ciotole,<br />
coppe, doli, oggetti votivi, fusaiole e pesi<br />
da telaio. Ma non manca l’oggettistica <strong>in</strong><br />
bronzo, con ornamenti <strong>per</strong>sonali e strumenti<br />
di lavoro.<br />
Un ampio apparato didattico <strong>in</strong>quadra i<br />
s<strong>in</strong>goli re<strong>per</strong>ti nello sviluppo diacronico<br />
del villaggio e nell’ambito degli <strong>in</strong>sediamenti<br />
terramaricoli dell’<strong>Emilia</strong> occidentale.<br />
(m.l.p.)<br />
M. Bernabò Brea, M. Cremaschi, La terramara<br />
di Santa Rosa di Poviglio (RE), <strong>in</strong> G. Bermond<br />
Montanari (a cura), La formazione delle città<br />
<strong>in</strong> <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>, catalogo della mostra,<br />
Bologna 1987, pp. 6-10; M. Bernabò Brea, Poviglio<br />
(Reggio <strong>Emilia</strong>). Località Fodico. La terramara<br />
Santa Rosa, «Bollett<strong>in</strong>o di Archeologia»,<br />
5-6, 1990, pp. 120-130; M. Bernabò Brea, L.<br />
Bronzoni, S. Costa (a cura), Gli scavi della<br />
Terramara Santa Rosa a Fodico di Poviglio,<br />
guida all’esposizione, Castelnuovo Sotto 1999.<br />
L’Archivio di Stato sorge sull’area di un<br />
vasto complesso di edifici di proprietà<br />
dell’abbazia di Marola sui quali l’architetto<br />
Alberto Pacchioni costruì nel 1551<br />
la chiesa e il convento dest<strong>in</strong>ati alla<br />
comunità dei frati m<strong>in</strong>ori osservanti che<br />
qui si erano <strong>in</strong>sediati.<br />
All’allontanamento dell’ord<strong>in</strong>e, nel 1783,<br />
fu dato <strong>in</strong>izio ai lavori <strong>per</strong> la fabbrica di<br />
un palazzo da adibire a residenza del<br />
governatore della città. Nel 1849 l’architetto<br />
Pietro Marchelli progettò l’attuale<br />
palazzo su commissione dei fratelli<br />
Croppi.<br />
Le collezioni del museo, istituito poco<br />
dopo il 1892, quasi contemporaneamente<br />
all’Archivio stesso, provengono<br />
<strong>in</strong> parte dal materiale archivistico, nonché<br />
dalla cospicua donazione del conte<br />
Ippolito Malaguzzi Valeri, che nel 1899<br />
lasciò una raccolta di c<strong>in</strong>quantasette<br />
monete romane, quasi duecento monete<br />
di zecche diverse oltre a quella di<br />
Reggio, della regione e non, e una buona<br />
parte dei duecentotrentasei sigilli dei<br />
governi e degli uffici amm<strong>in</strong>istrativi di<br />
Reggio, dei comuni della prov<strong>in</strong>cia, di<br />
collegi, accademie e corporazioni religiose<br />
(dal XIV al XIX secolo).<br />
Da segnalare il modell<strong>in</strong>o ligneo della<br />
Sala del Tricolore, eseguito nel 1773 dall’architetto<br />
L. Bologn<strong>in</strong>i, la bandiera<br />
borbonica, fazzoletti e coccarde tricolori,<br />
bottoni, ritratti di epoca risorgimentale.<br />
(g.s.)<br />
U. Dallari, L’Archivio di Stato di Reggio <strong>Emilia</strong>,<br />
<strong>in</strong> Gli Archivi della Storia d’Italia, Rocca<br />
S. Casciano 1910, pp. 192-194.<br />
16<br />
Reggio <strong>Emilia</strong><br />
<strong>Musei</strong> Civici<br />
I <strong>Musei</strong> Civici sono allestiti nell’antico<br />
convento dei Frati M<strong>in</strong>ori Conventuali di<br />
S. Francesco, ampliato nella seconda<br />
metà del XIII secolo, ristrutturato nel XV<br />
e nuovamente rimodernato nel XVIII<br />
secolo ad o<strong>per</strong>a dell’architetto G.M. Ferraroni.<br />
Il nucleo storico delle raccolte è<br />
costituito dalla collezione di Lazzaro<br />
Spallanzani (Scandiano 1729-Pavia<br />
1799), acquisita dalla municipalità reggiana<br />
alla morte dello scienziato e collocata<br />
nel 1830 nell’ala nord del palazzo,<br />
già sede del liceo cittad<strong>in</strong>o. Con le successive<br />
acquisizioni, che hanno ampliato<br />
il primitivo nucleo spallanzaniano, i<br />
<strong>Musei</strong> Civici costituiscono oggi un <strong>in</strong>teressante<br />
modello di museo unitario, suddiviso<br />
<strong>in</strong> diverse e specifiche sezioni.<br />
15<br />
Reggio <strong>Emilia</strong><br />
Museo dell’Archivio di Stato<br />
Reggio <strong>Emilia</strong>, <strong>Musei</strong> Civici, Collezione Spallanzani: Tavole dalle Historiæ Naturalis di J. Jonston