Musei in Emilia-Romagna - Istituto per i Beni Artistici, Culturali e ...
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Prov<strong>in</strong>cia di Rim<strong>in</strong>i MUSEI IN EMILIA-ROMAGNA<br />
191<br />
Rim<strong>in</strong>i, Museo della Città: Giovan Francesco<br />
Nagli detto il Cent<strong>in</strong>o, Davide e Golia, 1650 c.<br />
Rim<strong>in</strong>i, Museo della Città: Scuola rim<strong>in</strong>ese, Il giudizio Universale, <strong>in</strong>izi XIV secolo<br />
guato alle funzioni museali, l’ex Collegio<br />
accoglie oggi le civiche collezioni<br />
d’arte, oltre alla raccolta archeologica<br />
tuttora <strong>in</strong> via di riord<strong>in</strong>amento, ed al<br />
lapidario romano.<br />
Il <strong>per</strong>corso espositivo si svolge lungo<br />
trenta sale sui due piani dell’edificio, e<br />
comprende circa c<strong>in</strong>quecento o<strong>per</strong>e<br />
esposte che rendono compiutamente<br />
visitabile la vicenda artistica rim<strong>in</strong>ese<br />
dal XIV secolo all’Ottocento. Ampio<br />
spazio è dedicato alla celebre Scuola del<br />
Trecento rim<strong>in</strong>ese rappresentata da<br />
Giuliano e Giovanni da Rim<strong>in</strong>i e dai loro<br />
allievi. Ai due maestri si riferiscono i<br />
frammenti del grandioso affresco con il<br />
Giudizio Universale distaccato nel<br />
1926 dall’arco trionfale della Chiesa di<br />
Sant’Agost<strong>in</strong>o. Dello stesso Giovanni è<br />
il notissimo Crocefisso “Diotallevi”.<br />
Alla stagione malatestiana rimandano la<br />
celebre Pietà di Giovanni Bell<strong>in</strong>i (1460)<br />
e l’altrettanto nota pala con S.V<strong>in</strong>cenzo<br />
Ferreri fra i Santi Sebastiano e<br />
Rocco del Ghirlandaio (1494). Tra le<br />
numerose tavole r<strong>in</strong>ascimentali figurano<br />
la Madonna e San Giovanni Evangelista<br />
di Giovan Francesco da Rim<strong>in</strong>i<br />
e La Veronica di Francesco Zaganelli.<br />
Una <strong>in</strong>tera sezione è dedicata alle o<strong>per</strong>e<br />
dei rim<strong>in</strong>esi Benedetto e Bartolomeo<br />
Coda (con le grandi pale raffiguranti<br />
Madonna col Bamb<strong>in</strong>o, Santi ed Angeli<br />
musicanti, del 1513, e Lo sposalizio<br />
della Verg<strong>in</strong>e, del 1515).<br />
A Bartolomeo è attribuibile il grande<br />
affresco rappresentante L’ultima cena,<br />
staccato con relativa s<strong>in</strong>opia dal refettorio<br />
nuovo del convento di San<br />
Francesco a fianco del Tempio Malatestiano.<br />
Nella cosiddetta “Sala di Scipione”<br />
figurano sette degli undici grandi<br />
pannelli del soffitto ligneo dip<strong>in</strong>to nel<br />
1570 dal pittore faent<strong>in</strong>o Marco Marchetti,<br />
allievo e collaboratore del Vasari,<br />
<strong>per</strong> la sala nobile di Palazzo Marcheselli,<br />
e raffigurante il ciclo delle Imprese<br />
di Scipione a Cartag<strong>in</strong>e ed <strong>in</strong> Spagna.<br />
Ampio spazio è riservato anche ai<br />
grandi arazzi seicenteschi, che <strong>in</strong> orig<strong>in</strong>e<br />
ornavano le pareti delle sale del Palazzo<br />
comunale, alcuni dei quali narrano<br />
le vicende della mitica reg<strong>in</strong>a assira,<br />
Semiramide. I preziosi tessuti sono riferibili<br />
alla manifattura d’Anversa diretta<br />
dall’arazziere Michiel Wouters. Ampiamente<br />
rappresentato è il Seicento rim<strong>in</strong>ese,<br />
con o<strong>per</strong>e di Guido Cagnacci (tra<br />
le altre, La vocazione di San Matteo e<br />
Sant’Antonio Abate fra due santi) e<br />
di Giovan Francesco Nagli detto il Cent<strong>in</strong>o<br />
(S. Ubaldo libera un’ossessa, ma<br />
anche Davide e Golia, e Mosè e il serpente<br />
di bronzo). Nel museo sono pure<br />
presenti tre importanti o<strong>per</strong>e del Guerc<strong>in</strong>o:<br />
San Girolamo, 1641, S. Antonio<br />
da Padova, 1659 e Il carnefice consegna<br />
a Salomè la testa del Battista,<br />
oltre a tele del Mastelletta, di Salvator<br />
Rosa, del Gennari, e, <strong>per</strong> il Settecento,<br />
di Piazzetta, Pittoni e Bigari. Sezioni<br />
sono dedicate alla pittura rim<strong>in</strong>ese tra