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Musei in Emilia-Romagna - Istituto per i Beni Artistici, Culturali e ...

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Prov<strong>in</strong>cia di Ravenna MUSEI IN EMILIA-ROMAGNA<br />

159<br />

Sulla parete sud-est del planetario è stato<br />

realizzato dallo gnomonista Mario Arnaldi<br />

un imponente quadrante solare.<br />

La terrazza del planetario è utilizzata<br />

<strong>per</strong>iodicamente <strong>per</strong> pubbliche osservazioni.<br />

Sono <strong>in</strong> via di realizzazione <strong>per</strong>corsi<br />

astronomici nell’area circostante<br />

il planetario, realizzati con diversi orologi<br />

solari.<br />

(s.v.)<br />

Nel museo, ord<strong>in</strong>ato al piano <strong>in</strong>feriore<br />

del Palazzo dell’Arcivescovado, si conservano<br />

i materiali provenienti dall’antica<br />

cattedrale urs<strong>in</strong>a (IV secolo), distrutta<br />

nel Settecento.<br />

Alla “Sala Lapidaria”, come fu chiamato<br />

<strong>in</strong> orig<strong>in</strong>e il museo, sono aggregati<br />

materiali tipologicamente vari e di diversa<br />

provenienza: lapidi romane, frammenti<br />

architettonici, capitelli, stele,<br />

fronti di sarcofagi, sculture, fra le quali<br />

una statua acefala <strong>in</strong> porfido raffigurante<br />

un im<strong>per</strong>atore vittorioso del V<br />

secolo. Di notevole importanza il calendario<br />

liturgico <strong>in</strong> marmo, l’Ambone di<br />

Adeodato con iscrizione dell’anno 597,<br />

proveniente dalla Chiesa dei Santi Giovanni<br />

e Paolo, la cappella marmorea dei<br />

Santi Quirico e Giuditta, della prima<br />

metà del V secolo, con bassorilievi sui<br />

quattro fronti; frammenti serici e parati<br />

liturgici e la pianeta del vescovo<br />

Angelopte, risalente al XII secolo.<br />

Il <strong>per</strong>corso museale prosegue nella cappella<br />

arcivescovile, detta anche Oratorio<br />

di S. Andrea o di S. Pier Crisologo,<br />

eretta <strong>per</strong> volontà di Pietro II, vescovo<br />

di Ravenna dal 491 al 519. È preceduta<br />

da una piccola ardica con volta a botte<br />

rivestita da mosaici, come pure la volta<br />

a vele del VI secolo; le lunette laterali<br />

sono affrescate dal pittore ravennate<br />

del C<strong>in</strong>quecento, Luca Longhi.<br />

Dall’oratorio si accede alla Torre Salustra,<br />

probabile resto dell’omonima porta<br />

romana del I secolo d.C. Qui si custodisce<br />

la cattedra del vescovo Massimiano,<br />

capolavoro della scultura eburnea<br />

eseguito da artisti di <strong>in</strong>flussi alessandr<strong>in</strong>i<br />

e bizant<strong>in</strong>i.<br />

Al secondo piano del palazzo si trova l’Archivio<br />

arcivescovile, dove sono custodite<br />

circa tredicimila <strong>per</strong>gamene databili<br />

dal VII secolo, sei papiri, tra i quali il diploma<br />

pontificio di Pasquale I (819) e<br />

un codice m<strong>in</strong>iato di Giulio Clovio.<br />

Nelle sale sono esposte alcune o<strong>per</strong>e<br />

d’arte, tra le quali una Madonna col<br />

Bamb<strong>in</strong>o di Baldassarre Carrari e il<br />

Busto del Card<strong>in</strong>al Capponi di Gian<br />

Lorenzo Bern<strong>in</strong>i.<br />

(f.b.)<br />

29<br />

Ravenna<br />

Museo Arcivescovile<br />

Ravenna, Museo Arcivescovile: La cattedra eburnea del Vescovo Massimiano, prima metà del VI secolo

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