Musei in Emilia-Romagna - Istituto per i Beni Artistici, Culturali e ...
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142 MUSEI IN EMILIA-ROMAGNA<br />
Prov<strong>in</strong>cia di Ravenna<br />
1<br />
Alfons<strong>in</strong>e<br />
Casa Natale di V<strong>in</strong>cenzo Monti<br />
L’edificio settecentesco, dove nacque il<br />
celebre poeta V<strong>in</strong>cenzo Monti (1754-<br />
1828), è divenuto di proprietà del Comune<br />
di Alfons<strong>in</strong>e nel 1957, su donazione<br />
di Cassiano Meruzzi. Nella casa si<br />
conservano tuttora parte dell’arredo<br />
orig<strong>in</strong>ale, mobili, quadri, stampe, suppellettili<br />
e vari oggetti appartenuti allo<br />
stesso Monti. Sono anche esposte testimonianze<br />
biografiche del poeta ed edizioni<br />
delle sue o<strong>per</strong>e. Di particolare pregio<br />
un busto dello stesso Monti, o<strong>per</strong>a<br />
dell’artista bolognese C<strong>in</strong>c<strong>in</strong>nato Baruzzi<br />
(1790-1878). Al pianterreno della<br />
casa è ospitato il Centro Naturalistico<br />
che promuove <strong>in</strong>iziative e visite guidate<br />
f<strong>in</strong>alizzate alla conoscenza della riserva<br />
naturale di Alfons<strong>in</strong>e.<br />
(o.p.)<br />
2<br />
Alfons<strong>in</strong>e<br />
Museo della Battaglia del Senio<br />
Il museo è ospitato all’<strong>in</strong>terno del Centro<br />
Culturale Polivalente, <strong>in</strong>sieme alla<br />
Biblioteca Comunale e all’<strong>Istituto</strong> storico<br />
della Resistenza e dell’Età Contemporanea<br />
della Prov<strong>in</strong>cia di Ravenna.<br />
È stato fondato nel 1981 dal Comune<br />
di Alfons<strong>in</strong>e, <strong>in</strong> collaborazione con<br />
la Prov<strong>in</strong>cia di Ravenna e la Regione<br />
<strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong>, e con il contributo<br />
dei nove comuni della Valle del Senio e<br />
dell’Ufficio Storico dello Stato Maggiore<br />
dell’Esercito Italiano particolarmente<br />
<strong>per</strong> raccogliere e conservare memorie<br />
e documenti sugli avvenimenti degli<br />
anni 1944-45 <strong>in</strong> <strong>Romagna</strong>.<br />
Obiettivo strategico di notevole importanza,<br />
Alfons<strong>in</strong>e fu liberata dal Gruppo<br />
di combattimento “Cremona”, che conseguì<br />
allora la prima vittoria militare <strong>in</strong><br />
campo a<strong>per</strong>to durante la guerra di liberazione.<br />
La raccolta, organizzata <strong>per</strong><br />
sezioni tematiche, è <strong>in</strong>tegrata da un<br />
archivio fotografico che documenta le<br />
modificazioni del territorio e le condizioni<br />
di vita della popolazione durante<br />
il <strong>per</strong>iodo bellico. Nel cortile esterno è<br />
possibile vedere un esemplare di “Ponte<br />
Bailey”, utilizzato dagli <strong>in</strong>glesi nelle<br />
zone vallive e tutt’oggi <strong>in</strong> uso nell’<strong>in</strong>gegneria<br />
civile. I nuclei pr<strong>in</strong>cipali del museo<br />
comprendono armamenti, uniformi,<br />
bandiere, strumenti di uso militare.<br />
Una sala proiezioni consente di visionare<br />
il materiale audiovisivo della c<strong>in</strong>eteca,<br />
che conserva documenti orig<strong>in</strong>ali<br />
e fiction.<br />
(p.t.)<br />
3<br />
Bagnacavallo<br />
Centro Culturale “Le Cappucc<strong>in</strong>e”<br />
Il Centro è stato istituito nel 1976 dall’Amm<strong>in</strong>istrazione<br />
Comunale nell’ex<br />
convento delle Suore Cappucc<strong>in</strong>e, un<br />
ampio complesso edilizio di orig<strong>in</strong>e c<strong>in</strong>quecentesca,<br />
ampiamente ristrutturato<br />
nel corso del Settecento, acquistato<br />
dal Comune all’<strong>in</strong>izio degli anni Settanta.<br />
Al suo <strong>in</strong>terno hanno sede il Centro<br />
Culturale Polivalente con la Biblioteca<br />
e l’Archivio comunali e le varie<br />
sezioni museali comprendenti raccolte<br />
artistiche antiche e moderne, naturalistiche,<br />
etnografiche oltre ad un piccolo<br />
nucleo di re<strong>per</strong>ti e materiali lapidei<br />
d’<strong>in</strong>teresse archeologico.<br />
Il consistente patrimonio artistico comunale<br />
è tuttora ord<strong>in</strong>ato al piano su<strong>per</strong>iore<br />
del museo. La sezione antica<br />
comprende dip<strong>in</strong>ti e arredi provenienti<br />
da chiese e conventi del territorio,<br />
soppressi <strong>in</strong> età napoleonica, da alcune<br />
dimore nobiliari cittad<strong>in</strong>e, da istituti<br />
di pubblica assistenza e beneficienza<br />
e da donazioni e lasciti. Tra i dip<strong>in</strong>ti, dal<br />
C<strong>in</strong>quecento al Settecento, <strong>per</strong> lo più<br />
di ambito locale ed emiliano, figurano<br />
alcune eccellenti o<strong>per</strong>e di Giovan Battista<br />
Ramenghi, detto il Bagnacavallo<br />
(Madonna <strong>in</strong> trono e Santi, Sposalizio<br />
mistico di Santa Cater<strong>in</strong>a), di<br />
Andrea Lili (Compianto di Cristo<br />
morto), Ferraù Fenzoni, Andrea Celesti,<br />
Pietro Paltronieri detto il Mirandolese,<br />
Tommaso Missiroli, Gaetano Gandolfi.<br />
Numerose sale ospitano dip<strong>in</strong>ti,<br />
sculture e o<strong>per</strong>e grafiche del Novecento<br />
italiano. Sono presenti, tra gli altri,<br />
Virgilio Guidi, Ernesto Treccani, Remo<br />
Br<strong>in</strong>disi, Giuseppe Rambelli. Un apposito<br />
spazio è dedicato al bagnacavallese<br />
Enzo Morelli, con dip<strong>in</strong>ti, disegni e<br />
memorie donate di recente al museo<br />
dalla consorte dell’artista. Particolarmente<br />
ricco è il Gab<strong>in</strong>etto delle Stampe<br />
e dei Disegni con alcune migliaia di<br />
esemplari sia antichi (fogli di Diirer,<br />
Della Bella, Hogarth, Piranesi, Rosasp<strong>in</strong>a)<br />
che di maestri contemporanei.<br />
La sezione etnografica del museo, già<br />
ord<strong>in</strong>ata al pian terreno, ed ora <strong>in</strong> via<br />
di trasferimento presso il Centro Etnografico<br />
della Civiltà Palustre di Villanova,<br />
si è formata agli <strong>in</strong>izi degli anni<br />
Settanta nell’ambito di alcune <strong>in</strong>iziative<br />
ricognitive condotte nell’ambito delle<br />
scuole locali. La raccolta comprende<br />
oltre trecento oggetti, <strong>in</strong>tegrati da un<br />
ulteriore nucleo collezionistico conservato<br />
<strong>in</strong> deposito, <strong>in</strong> parte ripetitivo<br />
rispetto ai temi sviluppati nell’esposizione.<br />
Si tratta di materiali tipologicamente<br />
assai diversificati: pesi e misure,<br />
ceramiche e suppellettili domestiche;<br />
strumenti <strong>per</strong> la coltura del gelso<br />
e bachicoltura, e la tessitura domestica.<br />
Sono illustrati, <strong>in</strong>oltre, i cicli produttivi<br />
del latte e del pane, la lavorazione<br />
degli <strong>in</strong>saccati, l’illum<strong>in</strong>azione e i<br />
mestieri tradizionali del falegname,<br />
dell’arrot<strong>in</strong>o, del fabbricatore di scope.<br />
Certamente curiosa è una macch<strong>in</strong>a<br />
<strong>per</strong> la fabbricazione delle pipe <strong>in</strong> terracotta.<br />
Tra gli attrezzi del lavoro contad<strong>in</strong>o<br />
si annoverano un aratro asimmetrico<br />
ottocentesco, ben conservato,<br />
un antico battitore <strong>in</strong> pietra <strong>per</strong> il grano,<br />
strumenti <strong>per</strong> la v<strong>in</strong>ificazione e parti<br />
di carri romagnoli smontati.<br />
Sempre al piano terreno del Centro<br />
Culturale Polivalente, si trova la sezione<br />
naturalistica, <strong>in</strong>augurata nel 1985. I<br />
re<strong>per</strong>ti riguardano le diverse discipl<strong>in</strong>e<br />
naturalistiche: botanica, zoologia, paleontologia,<br />
geologia. Fanno parte della<br />
collezione fossili, conchiglie, rettili,<br />
anfibi, uccelli, <strong>in</strong>setti raccolti dai componenti<br />
della Società <strong>per</strong> gli Studi Na-