Musei in Emilia-Romagna - Istituto per i Beni Artistici, Culturali e ...
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Prov<strong>in</strong>cia di Ferrara MUSEI IN EMILIA-ROMAGNA<br />
135<br />
preso tra il 1919 ed il 1945, <strong>in</strong> particolare<br />
sull’attività antifascista e la guerra<br />
di liberazione nel ferrarese.<br />
(p.t)<br />
E. Michel, Il Museo del Risorgimento di Ferrara,<br />
«Rassegna storica del Risorgimento», II,<br />
1915, pp. 689 ss.; Il Museo del Risorgimento e<br />
della Resistenza, <strong>in</strong> I. Nagliati (a cura), Guida<br />
tematica di Ferrara e Prov<strong>in</strong>cia, Milano 1995.<br />
28<br />
Ferrara<br />
Museo Civico di Storia Naturale<br />
Le orig<strong>in</strong>i del Museo risalgono all’istituzione<br />
dell’<strong>in</strong>segnamento di Storia Naturale<br />
presso l’Università di Ferrara, nel<br />
1862. Le collezioni, <strong>in</strong>augurate dieci<br />
anni più tardi nell’ex convento delle<br />
Martiri di via Roversella, comprendevano<br />
<strong>in</strong>izialmente un nucleo m<strong>in</strong>eralogico,<br />
ereditato dal preesistente Museo<br />
Civico, cui vennero ad aggiungersi numerosi<br />
materiali, zoologici, geo-paleontologici,<br />
m<strong>in</strong>eralogici ed etnografici, donati<br />
da collezionisti ferraresi residenti<br />
all’estero, specialmente <strong>in</strong> Egitto e <strong>in</strong><br />
Argent<strong>in</strong>a.<br />
Figura importante <strong>per</strong> il museo è stato<br />
lo scultore e paleontologo Angelo Conti,<br />
al quale si deve la donazione di una<br />
consistente raccolta di <strong>in</strong>vertebrati<br />
pleistocenici di Monte Mario.<br />
Dopo un prolungato <strong>per</strong>iodo di abbandono,<br />
nel 1937 il museo è stato riaccorpato<br />
nella sede attuale, ricavata dall’architetto<br />
Carlo Savonuzzi <strong>in</strong> un’ala dell’ex<br />
ospedale di S. Anna. Nel dopoguerra,<br />
su <strong>in</strong>iziativa del direttore Mario<br />
Canella, le raccolte sono state ricostituite<br />
ed <strong>in</strong>crementate ed <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e riord<strong>in</strong>ate<br />
secondo un <strong>per</strong>corso espositivo <strong>in</strong><br />
grado di assolvere anche a precise funzioni<br />
didattiche.<br />
Attualmente il museo, comprende una<br />
raccolta entomologica di circa centomila<br />
esemplari provenienti <strong>in</strong> prevalenza<br />
dagli ambienti umidi di pianura. Sono<br />
tuttora <strong>in</strong> <strong>in</strong>cremento le collezioni erpetologica<br />
e dei micromammiferi. Tra i<br />
pezzi più rilevanti dell’it<strong>in</strong>erario di visita,<br />
di recente ulteriormente aggiornato<br />
sulla base del precedente riord<strong>in</strong>amento,<br />
meritano segnalazione i calchi di plesiosauro<br />
e di tirannosauro; la foca monaca,<br />
l’orso polare, il formichiere gigante<br />
e, nella ricca collezione ornitologica, la<br />
coppia di condor delle Ande e gli esemplari<br />
di uccelli del paradiso.<br />
Completano il museo un “Punto di Informazione<br />
e Documentazione” e una “Stazione<br />
di Ecologia del Territorio”, attivi<br />
dal 1987, oltre ad una biblioteca specializzata,<br />
e ad un osservatorio sulle<br />
comunità animali di ambienti umidi.<br />
Dal 1997 un’apposita sezione museale<br />
tratta il tema dell’ambiente tramite re<strong>per</strong>ti,<br />
modelli e ricostruzioni multimediali.<br />
(g.b.p.)<br />
M.G. Mantovani, Museo di Storia naturale di<br />
Ferrara. Guida illustrata. Ferrara, 1980.<br />
Ferrara, Castello Estense, Soffitto, decorazioni del XVI secolo<br />
29<br />
Ferrara<br />
Museo del Castello<br />
A<strong>per</strong>to al pubblico nel marzo 1998, consente<br />
di visitare qu<strong>in</strong>dici sale al piano terra<br />
e al piano nobile del Castello Estense<br />
e i sotterranei della Torre dei Leoni con<br />
le prigioni. Quest’ultima rappresenta il<br />
nucleo più antico della rocca edificata<br />
dagli Estensi quando <strong>per</strong>vennero alla<br />
signoria nel 1264 e la precedente torre fu<br />
<strong>in</strong>camiciata dalle fondamenta con un<br />
anello di spalti <strong>per</strong> ospitare le macch<strong>in</strong>e<br />
belliche. Nel secolo successivo Nicolò II<br />
fece ampliare la fortificazione da Bartol<strong>in</strong>o<br />
da Novara, che aggiunse altre torri<br />
disposte a quadrilatero con la prima, unite<br />
da corpi di fabbrica più bassi, e fece<br />
scavare l’ampio fossato. La famiglia e-<br />
stense vi si trasferì def<strong>in</strong>itivamente alla<br />
f<strong>in</strong>e del Quattrocento con Ercole I. In