Musei in Emilia-Romagna - Istituto per i Beni Artistici, Culturali e ...
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120 MUSEI IN EMILIA-ROMAGNA<br />
Prov<strong>in</strong>cia di Ferrara<br />
1<br />
Argenta<br />
Museo Civico<br />
Il museo è stato di recente ria<strong>per</strong>to al<br />
pubblico all’<strong>in</strong>terno dell’ex chiesa di San<br />
Domenico, al term<strong>in</strong>e di complesse o<strong>per</strong>e<br />
di restauro che hanno co<strong>in</strong>volto l’<strong>in</strong>tero<br />
edificio. Donata nel 1495 ai domenicani<br />
dalla Confraternita dei Battuti<br />
Bianchi ed ampliata nel 1522, la chiesa<br />
è stata concessa <strong>in</strong> uso al Comune di<br />
Argenta dalla Diocesi Arcivescovile di<br />
Ravenna <strong>in</strong>sieme alla vic<strong>in</strong>a chiesa dei<br />
Santi Giovanni Battista ed Evangelista.<br />
L’edificio, che presenta caratteri architettonici<br />
di derivazione rossettiana, è ad<br />
un’unica navata, con decorazioni ad<br />
affresco nell’abside attribuite all’ambito<br />
dei Coda rim<strong>in</strong>esi.<br />
Un primo nucleo museale si era qui<br />
costituito già nel 1973 con dip<strong>in</strong>ti e sculture<br />
esposti lungo le cappelle. I quadri,<br />
circa una vent<strong>in</strong>a, provengono <strong>in</strong> parte<br />
dal primo nucleo della p<strong>in</strong>acoteca, formato<br />
dal s<strong>in</strong>daco Giuseppe Vand<strong>in</strong>i, che<br />
nel 1869 raccolse <strong>in</strong> municipio le o<strong>per</strong>e<br />
più pregevoli delle chiese argentane. La<br />
collezione fornisce una documentazione<br />
della vicenda artistica <strong>in</strong> ambito locale<br />
tra C<strong>in</strong>que e Seicento, dove si <strong>in</strong>crociano<br />
es<strong>per</strong>ienze figurative ferraresi. Si<br />
segnalano, tra le altre, o<strong>per</strong>e del Garofalo<br />
(Madonna col Bamb<strong>in</strong>o tra i Santi<br />
Lazzaro e Giobbe), dell’argentano Antonio<br />
Aleotti (Verg<strong>in</strong>e <strong>in</strong> trono), del ravennate<br />
Francesco Longhi (Madonna con i<br />
Santi Pietro e Paolo) dello Scarsell<strong>in</strong>o<br />
(Decollazione del Battista), di Camillo<br />
Ricci (Il terremoto di Argenta), di Jacopo<br />
Bamb<strong>in</strong>i (Noli me tangere), di Pietro<br />
Dulauvier (Fuga <strong>in</strong> Egitto). Al centro<br />
della navata è collocata la sezione archeologica<br />
del museo. I re<strong>per</strong>ti, provenienti<br />
dagli scavi effettuati dal 1982 al<br />
1993, documentano la storia del territorio<br />
a partire dal VI secolo d.C., <strong>per</strong>iodo<br />
al quale si riferisce il prezioso pavimento<br />
musivo ravennate r<strong>in</strong>venuto nell’abside<br />
della vic<strong>in</strong>a pieve di San Giorgio.<br />
Dalla stessa campagna di scavi provengono<br />
pezzi di grande <strong>in</strong>teresse, tra i<br />
quali una fibbia ostrogota a testa d’aquila,<br />
numerosi oggetti <strong>in</strong> vetro e metalli<br />
e monete della zecca di Venezia del XII<br />
secolo. Di poco successivi sono i materiali<br />
recu<strong>per</strong>ati nell’<strong>in</strong>sediamento pedelacustre<br />
di Palmanova, nei pressi del<br />
Argenta, Museo Civico: Antonio Aleotti, La Verg<strong>in</strong>e <strong>in</strong> trono tra gli angeli musici e i Santi Pietro,<br />
Giacomo, Giovanni Battista e Paolo, <strong>in</strong>izio XVI secolo<br />
presunto sito del castello di Argenta. Si<br />
tratta di contenitori di uso comune, ai<br />
quali si aggiungono un peso da rete <strong>in</strong><br />
piombo e una fibbia <strong>in</strong> bronzo. Ceramiche<br />
graffite tra C<strong>in</strong>que e Seicento sono<br />
emerse, <strong>in</strong>vece, da uno scavo edile <strong>in</strong> via<br />
Matteotti. Tra i r<strong>in</strong>venimenti più recenti<br />
si segnala la rassegna dei re<strong>per</strong>ti di via<br />
V<strong>in</strong>arola: legni, metalli, vetri e ceramiche<br />
databili al XIII secolo. È previsto l’<strong>in</strong>serimento<br />
nel <strong>per</strong>corso espositivo del<br />
museo di una sezione dedicata al Duecento<br />
argentano.<br />
(g.l./m.l.p.)<br />
G. Viroli (a cura), La P<strong>in</strong>acoteca Civica di Argenta,<br />
Argenta 1987.<br />
2<br />
Argenta<br />
(Campotto)<br />
Museo delle Valli d’Argenta<br />
e Marmorta<br />
Il museo è stato istituito nel 1990. Ha<br />
sede <strong>in</strong> un antico cas<strong>in</strong>o di campagna di<br />
proprietà del Consorzio della Bonifica<br />
Renana, ceduto con contratto decennale<br />
al Comune di Argenta. Dal 1992 il<br />
museo è gestito da una società privata<br />
di servizi, “A.G. Gestione Natura”, mentre<br />
la progettazione e la consulenza<br />
scientifica sono coord<strong>in</strong>ate da un apposito<br />
comitato. Inoltre, è collegato ad un<br />
Centro di Documentazione Storico-Naturalistica<br />
e si propone una lettura della<br />
realtà delle valli, comprensiva di un<br />
<strong>in</strong>quadramento storico del territorio e<br />
degli <strong>in</strong>terventi sull’ambiente unitamente<br />
ad una illustrazione degli aspetti<br />
vegetazionali e faunistici specifici. Il<br />
Centro svolge un ruolo non meramente<br />
conservativo ma specialmente didattico-divulgativo,<br />
utilizzando metodi e<br />
supporti espositivi audiovisivi, <strong>in</strong>troduttivi<br />
al laboratorio all’a<strong>per</strong>to rappresentato<br />
dal biotopo vallivo argentano.<br />
La struttura rientra tra le articolazioni<br />
del sistema ecomuseale del Delta del Po<br />
progettato dalla Prov<strong>in</strong>cia di Ferrara.<br />
Dal 1995, presso lo stabilimento idrovoro<br />
di Saiar<strong>in</strong>o, costruito nel 1924 e<br />
tuttora attivo e visitabile, si trova una