Musei in Emilia-Romagna - Istituto per i Beni Artistici, Culturali e ...
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Prov<strong>in</strong>cia di Rim<strong>in</strong>i MUSEI IN EMILIA-ROMAGNA<br />
197<br />
gio (1531). Appartiene al patrimonio<br />
artistico comunale anche il prezioso<br />
polittico di Jacobello di Bonomo (Madonna<br />
<strong>in</strong> trono e Santi) eseguito nel<br />
1385 e che rappresenta l’unico documento<br />
certo dell’attività dell’artista veneziano,<br />
esemplare dell’<strong>in</strong>treccio dei<br />
rapporti tra la cultura lagunare e quella<br />
romagnola tra f<strong>in</strong>e Trecento e primo<br />
scorcio del Quattrocento. Il dip<strong>in</strong>to, già<br />
sull’altare maggiore della Chiesa di San<br />
Francesco, è oggi depositato presso la<br />
Collegiata.<br />
(o.p.)<br />
S. Nicol<strong>in</strong>i, P<strong>in</strong>acoteca, <strong>in</strong> M. Biordi, S. Nicol<strong>in</strong>i,<br />
M. Turci, Guida <strong>per</strong> Santarcangelo, Rim<strong>in</strong>i<br />
1985.<br />
23<br />
Verucchio<br />
Museo Civico Archeologico<br />
Il museo ha sede dal 1985 nell’ex monastero<br />
di Sant’Agost<strong>in</strong>o, un complesso<br />
storico di notevole <strong>in</strong>teresse architettonico<br />
eretto appena fuori le mura cittad<strong>in</strong>e<br />
<strong>in</strong>torno al XII secolo e riprist<strong>in</strong>ato<br />
<strong>per</strong> <strong>in</strong>iziativa dell’Amm<strong>in</strong>istrazione Comunale<br />
di Verucchio.<br />
A partire dal 1995 sono <strong>in</strong>iziati radicali<br />
lavori di riord<strong>in</strong>amento del museo e di<br />
ampliamento delle sezioni espositive, <strong>in</strong><br />
grado di assicurare una nuova e più<br />
aggiornata rappresentazione della civiltà<br />
verucchiese, anche grazie ad un<br />
esauriente apparato documentario e<br />
didattico e ad accorgimenti allestitivi<br />
che consentono una <strong>per</strong>cezione davvero<br />
completa di questa articolata e complessa<br />
realtà archeologica.<br />
Anche se le primissime notizie di r<strong>in</strong>venimenti<br />
archeologici nell’area verucchiese<br />
risalgono al XVII secolo, è dalla<br />
seconda metà del secolo scorso che le<br />
sco<strong>per</strong>te relative all’antico <strong>in</strong>sediamento<br />
villanoviano si moltiplicano, aprendo<br />
i primi squarci su questa straord<strong>in</strong>aria<br />
realtà locale dell’età del Ferro. I materiali<br />
r<strong>in</strong>venuti già a quel tempo e quelli<br />
riportati alla luce <strong>in</strong> diverse altre occasioni,<br />
<strong>in</strong> seguito a sco<strong>per</strong>te fortuite o nel<br />
corso di più recenti campagne di scavo,<br />
Verucchio, Museo Civico Archeologico: Ambre<br />
trovano oggi posto nel museo verucchiese.<br />
Durante la prima età del Ferro,<br />
nell’arco temporale racchiuso fra gli <strong>in</strong>izi<br />
del IX e il pieno VII secolo a.C., Verucchio<br />
è stata il centro pr<strong>in</strong>cipale dei gruppi<br />
culturali villanoviani stanziati saldamente<br />
nel cuore dell’entroterra romagnolo,<br />
sede di un abitato presumibilmente<br />
capannicolo che occupava la<br />
sommità dello s<strong>per</strong>one roccioso dom<strong>in</strong>ante<br />
sul corso del fiume Marecchia.<br />
Il sito era caratteristicamente circondato<br />
da una serie di necropoli costituite da<br />
cent<strong>in</strong>aia di tombe sistemate lungo i<br />
declivi del colle, <strong>in</strong> corrispondenza di<br />
antiche strade che uscendo dall’abitato<br />
lo mettevano <strong>in</strong> comunicazione con il<br />
territorio circostante. Ubicato <strong>in</strong> posizione<br />
privilegiata, <strong>in</strong> stretta contiguità<br />
topografica con la direttrice naturale<br />
rappresentata dalla Val Marecchia e dalla<br />
Val Tiber<strong>in</strong>a, vero crocevia <strong>per</strong> il controllo<br />
dei traffici commerciali dall’area<br />
tosco-laziale verso il nord e viceversa, il<br />
centro villanoviano ha f<strong>in</strong>ito <strong>per</strong> estendere<br />
ampiamente la sua <strong>in</strong>fluenza sul<br />
territorio circostante dal mare s<strong>in</strong>o all’area<br />
coll<strong>in</strong>are, dotandosi anche di una forte<br />
organizzazione urbana e sociale.<br />
Testimoni di un assetto comunitario ben<br />
def<strong>in</strong>ito e della presenza di esponenti di<br />
alto rango sociale sono le numerose tombe<br />
con i relativi corredi funerari sco<strong>per</strong>te<br />
alle falde del colle. Nella generale ricchezza<br />
delle sepolture, prova evidente<br />
di un benessere diffuso, fanno spicco<br />
alcuni corredi “pr<strong>in</strong>cipeschi”, composti<br />
da oggetti d’eccezionale valore (armi,<br />
scudi, ornamenti <strong>per</strong>sonali, oreficerie,<br />
ambre, monili, mobili, vasellame). Di ri-<br />
Verucchio, Museo Civico Archeologico: C<strong>in</strong>erario<br />
decorato a stampiglie