LINGUAE VASCONUM PRIMITIAE - Euskaltzaindia

PRESENTAZIONE
Sono passati quattro secoli e mezzo da quando nella mente di Etxepare
si agitava un sogno: che la lingua basca, I'euskara, si trasformasse in
una «linqua che si pub scrivere». ascendesse cloe dall'essere una lingua
solo parlata fino a diventare anche una lingua scritta, «adatta come le altre».
Diceva all'avvocato Bernard Lehete che gli inviava le sue strofe «affinché
le pubblichiate e riceviamo tutti dalla vostra mano una gemma preziosa,
la lingua basca a stampa, che non e esistita fino ad ora...»
Da allora, seguendo la famosa parola d'ordine di Etxepare, la lingua
scritta e potuta uscire fuori... in strada..., in piazza ..., a camminare per il
mondo intero..., per partecipare al bailo tra tutte le lingue scritte del pianeta.
II grido del Contrappasso riecheggia nel Salterello, a guisa di mandato
che dice: «oqni basco sollevi la testa». Quattrocentocinquant'anni piu tardi,
potremmo riassumere il nostro sogno di oggi nei confronti della lingua
augurando all'euskara di non avere riserve, di perdere ogni timore
ed essere, grazie ai suoi scrittori, audace, valorosa, vincitrice e ricca e
precisa come qualunque altra lingua letteraria.
Nell'auspicio che, scrittore o no, anche adesso ogni basco tenga ben
alta la testa.
Jean HARITSCHELHAR
Presidente della Euskaltzaindia
Reale Accademia della Lingua Basca
Aprile 1995
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