LINGUAE VASCONUM PRIMITIAE - Euskaltzaindia

394
VlI.- L' AMANTE GELOSO
1 E brutto, amore mio, esser sempre affranto.
Dovró forse in eterno versare per te il mio pianto?
3 Ebbi una volta un'amante meravigliosa e gentile.
Quand'ero al suo fianco, non mi mancava nulla.
Come lei mai piú nessuno potro amare.
Anche ora, rimpiangendola, vivo senza poter morire.
7 Qualcuno si e incaricato di trasformare la mia amata.
Non so che accade, ma la sua condotta e diversa.
Da tempo non vuole parlarmi come soleva fare.
Cosa l'ha tanto insuperbita? Lo vorrei capire.
11 Devo parlarle da sola e in segreto
e rompere il legame o ritrovare la pace.
Se non mi accoglie bene, dovró darmi al bicchiere.
Ma non crederá di essermi superiore!
15 Chi si e interposto tra noi due, amare mio?
Perché da un po' di tempo tutto e cambiato.
Nei tuoi confronti non credo d'aver sbagliato.
Accetta un colloquio da soli in un luogo appartato.
19 Non vedo da nessuna parte un uomo piü stolto di me;
sto soffrendo per una a cui non importo un bel niente.
Se fossi accorto, farei anch'io a meno di lei,
e invece non riesco a cancellarmela dalla mente.
23 Buona gente! Sono continuamente in lacrime,
per paura d'aver perduto la mia graziosa amara,
Passo le notti colmo di gelosia, vegliando
roso dal pensiero che mi stia tradendo.
27 O Signore! Togli dalla mia anima quest'amante
e dalla mia vista la sua immagine!
Poiché della sua fedeltá non sono sicuro,
anch'io faro a meno di lei in futuro.
Non mi serve un ovile insozzato.
Basta volerlo e di un'altra saró innamorato.