LINGUAE VASCONUM PRIMITIAE - Euskaltzaindia

134 Ricorda l'immensa maestá del Signore.
Ha nelle sue mani cielo, terra e mare,
la salvezza e la condanna, la morte e la vita.
A ogni cosa si estende il suo potere.
Quando Lui ordina, nessuno puó scappare.
139 In questo mondo, possiamo ingannarci a vicenda,
ma nell'altro tutti cammineremo nella veritá.
Li si scoprirá cos'é stato ciascuno di noi.
Azioni, parole, pensieri: tutto apparirá.
143 Rammenta la gran giustizia di Dio:
tutti dovremo render conto inflessibilmente
del nostro operato e ricevere quel che ci spetta
all'arrivo della sua messaggera, la morte.
147 Allora contro la sua decisione non ci sará appello;
a nessuno saranno concessi rimandi,
né si fará distinzione tra piccoli e grandi.
Li ognuno portera il suo fardello.
151 Che sará allora di me, gran peccatore?
Non ci saranno intercessioni; il gran giudice mi sará contrario.
Nel suo tribunale nessuno potra agire da avvocato
e tutte le mancanze diverranno pubbliche.
155 Forza! Andiamo tutti a fare subito penitenza!
Dopo, nel momento preciso non ci sará tempo.
Molta gente s'illude che possa essere rinviata,
ma nessuno e sicuro di un solo altro giorno di vita.
159 Siamo ogni giorno in attesa della morte.
Bisogna esser preparati e avere i conti in regola
e le nostre cose disposte a mente serena,
perché non ci riservino poi preoccupazioni:
fin troppe ce ne dará allora la nostra anima.
164 Persuadiamoci che ci troviamo a un bivio,
piú esposti alla condanna che alla salvezza.
Che nessuno si fidi, per favore, alla leggera.
Nessun santo e entrato in paradiso con frivolezza.
168 Orsúl Che ogni peccatore presti ascolto!
Dio castiga il mondo per il peccato.
A che giova dunque vivere nella colpa
e rovinarci per ayer peccato molto?
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