LINGUAE VASCONUM PRIMITIAE - Euskaltzaindia

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235 Emana dovunque I'ordine
che tutti si radunino a Giosafat,
senza aleuna possibilitá di fuga.
Il cielo e la terra intera sono costernati.
239 Ingiunge alla morte di condurre, senza eccezione,
tutti i morti in sua presenza, vivi.
La morte non avrá piú aleun potere da allora in poi.
Rinchiuderá tutti in due recinti:
nella gloria o nell'inferno, senza scampo.
244 Intima all'inferno con austero vigore
di mandare senza indugio quanti contiene;
perché vuol vederli tutti in corpo e anima
e dará a ciuscuno que! che si merita.
248 Buone gentil Rendetevi conto che questo giudice
ha dominio assoluto sopra ogni cosa:
la morte, l'inferno, il cie!o e la terra.
Perché allora il peccatore contro di Lui si ribella?
252 In noi osservo questa grande stoltizia:
il nostro nemico prontamente serviamo
e Dio, nostro Salvatore, ignoriamo
pur riconoscendo tutti che e un'ingiustizia.
256 Contro il corpo e l'anima detterá dure sentenze:
che tribolino insieme nelle fiamme dell'inferno,
in quel fuoco perenne e incessante.
Meditiamo tutti dov'e il nostro guadagno.
260 Non c'é stato finora né ci sará mai
un giudizio tanto grandioso e definitivo.
Nati, non nati, vivi dopo la morte,
tutti senza deroghe accorreranno alla chiamata.
264 Sono varie le condizioni di un tribunale solenne:
che il giudice abbia autoritá sulle parti,
che il quere!ante difenda la sua causa con veritá
e altrettanto faccia il difensore nella sua difesa,
e che, una volta dimostrato chi ha ragione,
il giudice pronunci la sentenza dando a ciascuno il suo.
270 Que! giorno il giudice sará il Signore de! mondo,
che ha su tutti un potere sovrano.
Lui sará l'accusatore e la coscienza.
Que! giorno tutti i peccati diverranno pubblici.