U S M F L P u bblicazion i della Facoltà di Lettere e Filosofia La ...

1. - Nel capitolo precedente ho descritto, ordinandole logicamente
più che cronologicamente, alcune delle vicende rinascimentali relative
ai tentativi e alle difficoltà di integrare le diverse teorie stilistiche anti­
che, che era uno dei principali compiti che si profilavano all'orizzzonte
dei retori cinquecenteschi, assieme a quello dell'integrazione della dot­
trina degli stili con quella dei generi. Per l'eterogeneità dei materiali
antichi e delle prospettive teoriche ad essi sottese, per la complessità e
forse l'insolubilità del problema, nessun teorico giunse a comporre si­
stematicamente le diverse dottrine o ad imporre universalmente la siste­
mazione (parziale) da lui compiuta. Ma, ribadisco, l'esigenza fu sentita
e il tentativo fu attuato con largo dispendio di energie e d'inchiostro. I
risultati furono, comunque, notevoli se misurati sull'incremento della
consapevolezza critica e teorica raggiunta anche in questo specifico cam­
po, tanto che si può condividere ed applicare alla teoria degli stili la più
generale conclusione del Vasoli che « proprio nell'elaborazione di un
saldo sistema dottrinale, dominato dalla pura esigenza del valore razio­
nale dell'arte, il pensiero del Rinascimento conquistava uno di quei suoi
meriti storici più indiscutibili e duraturi » *.
Dal profilo che ho delineato — e dagli studi della Patterson, del
Raimondi, del Tateo che si sono citati — emerge con sufficiente chia­
rezza, credo, l'importanza nella riflessione e nei tentativi di sistema­
zione rinascimentali delle dottrine di Ermogene e, in via forse subordi­
nata, dello pseudo-Demetrio. A proposito del primo bisogna ricono-
1 Vasoli 1959, p. 414.