U S M F L P u bblicazion i della Facoltà di Lettere e Filosofia La ...

LE TEORIE CLASSICHE DEGLI STILI 35
tezza di tale ipotesi e più ancora forse sull'opportunità di qualificare
negativamente (come « confusio ») il dissolvimento o l'assenza della
distinzione, teoreticamente non ineccepibile, tra « genera dicendi » e
« virtutes » 3S , ma un fatto è che proprio questa assenza, comunque la
si voglia spiegare, costituisce uno dei principali elementi di differen­
ziazione fra le teorie tripartite e queste multipartite dello stile. Gli
stili, « charactères » o « ideai », appaiono in questi autori decisamente
orientati a identificare delle qualità stilistiche e come tali ampiamente
sostitutivi del concetto di « virtutes ».
Per il Perì hermenèias si aggiunge un problema di datazione. Scar­
tata l'attribuzione a Demetrio Falereo, i filologi non sono affatto con­
cordi nel datare questa operetta: si oscilla dal III-IV secolo a. C., al
II secolo d. C. La collocazione alta o bassa del trattato comporta ovvia­
mente diverse conseguenze sul sistema globale della stilistica e della re­
torica antiche. Per coloro che datano lo pseudo-Demetrio tardi la quadri­
partizione può essere l'esito della scissione di uno dei tre stili (il subli­
me). Per coloro che viceversa lo datano al III o IV secolo a. C. o si
ipotizza la coesistenza e l'indipendenza delle diverse teorie o addirittura
la derivazione della teoria tripartita dall'assimilazione di due « charac­
tères » dello pseudo-Demetrio. Ciò che avrò modo più avanti di rile­
vare e che mi pare interessante ai fini del mio discorso è, comunque,
il rapporto che nell'uno e nell'altro caso, si instaura fra alcuni aspetti
e categorie delle teorie tripartite e di quella quadripartita (e più preci­
samente tra lo stile sublime delle une e gli stili « megaloprepès » e
« deinòs » dell'altra).
Ciò che però si può intanto sottolineare è il fatto che la risoluzione
nello pseudo-Demetrio e in Ermogene dell'opposizione genera dicendi
] virtutes produce una più analitica descrizione delle qualità stilistiche
di ciascun « genus » e degli artifici retorici che contribuiscono a deter­
minarlo. È particolarmente con questi due retori, insomma, che a cia­
scuno stile vengono associati elenchi precisi ed esaustivi di figure e
nedy 1983, p. 96: « The concept of ideas of style has some similarity to thè cha-
racters of style, for example, thè four characters of thè plain, thè elevated, thè
elegant, and thè forcible as discussed in thè treatìse of Demetrius [...], but it
specifically developed out of thè ' virtues ' of style as discussed by Dionysius of
Halicarnassus. The ideas are not originai concepts of Hermogenes; [...]but Her-
mogenes' account is worked out in greater detail ».
35 Cfr. Morpurgo Tagliabue 1980, pp. 126-127 e, sul rapporto tra Ermogene e
lo pseudo-Demetrio, tutto il capitolo IV, pp. 121-137.