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U S M F L P u bblicazion i della Facoltà di Lettere e Filosofia La ...

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IL PROBLEMA DELLO STILE NELLA POETICA DEL TASSO 171<br />

<strong>di</strong> storia degli stili e <strong>di</strong> stilistica storica, è assai significativo — mi pare —<br />

che riguardo al rapporto simmetria / asimmetria l'accento del Tasso<br />

cada, in modo così manifesto, sul « vizio » stilistico consistente nella<br />

perfezione dei costrutti simmetrici (applicati allo stile magnifico), causa<br />

<strong>di</strong> «offuscamento» <strong>della</strong> bellezza del componimento 21 . Vero è che il<br />

Tasso si richiama all'esempio e all'auctoritas petrarchesca (riferendosi<br />

però solo a una specifica canzone « gravissima ») e che adduce una mo­<br />

tivazione <strong>di</strong> principio ben rinascimentale e classica, la « nobile negli­<br />

genza » nel « <strong>di</strong>ssimulare l'arte »; tuttavia invocando Vauctoritas pe­<br />

trarchesca sconfessa, e con una certa asprezza, quella bembiana: « Ma<br />

[la precauzione d'evitare l'eccessiva simmetricità nell'uso degli anti-<br />

teti] non l'ebbe già il Bembo, il quale ogni sua, benché gravissima,<br />

composizione va spargendo senza misura alcuna <strong>di</strong> questi contraposti » 22 .<br />

Insomma, pur richiamandosi al principio <strong>della</strong> « nobile negligenza »,<br />

<strong>della</strong> « sprezzatura », il Tasso evita, parrebbe proprio <strong>di</strong> proposito, <strong>di</strong><br />

evocare i principi <strong>di</strong> aequitas, <strong>di</strong> armonico contemperamento degli op­<br />

posti, <strong>di</strong> euritmia, etc., che erano stati i car<strong>di</strong>ni dell'estetica primo-rina­<br />

scimentale e che trovava chiaramente sintetizzati nelle Prose bembiane,<br />

e pare in<strong>di</strong>rizzarsi decisamente sin d'ora verso un gusto per l'irregola­<br />

rità, l'asimmetria, la <strong>di</strong>ssonanza che sarà uno dei poli <strong>della</strong> sua succes­<br />

siva riflessione critica e teorica. Se l'irregolarità era auspicata dal Bembo<br />

per far risaltare la naturale regolarità del componimento, ora la rego­<br />

larità è tollerata — si <strong>di</strong>rebbe — per far risaltare l'irregolarità 23 .<br />

21 « <strong>La</strong> ragione, per che al magnifico <strong>di</strong>citore questa figura non si convenga,<br />

può esser tale, che offuscando sempre la moltitu<strong>di</strong>ne degli ornamenti esteriori la<br />

bellezza, che è propria e naturale d'una cosa, si come veggiamo che fa il liscio<br />

nelle donne, si deve nella forma magnifica schivare questo soverchio ornamento,<br />

acciò che risplenda in lei la propria e naturai bellezza de' concetti » (p. 130). Da<br />

notare che qui il termine « bellezza » non ha nulla a che vedere con il termine<br />

tecnico ermogeniano che designa una specifica categoria stilistica, ma è usato nel­<br />

l'accezione comune. <strong>La</strong> « bellezza » ermogeniana, anzi, come si è visto, ha per<br />

caratteristica sua propria la ricerca <strong>di</strong> antitesi, <strong>di</strong>ligenti corrispondenze, figure sim-<br />

metriche, insomma degli artifici qui rifiutati o ri<strong>di</strong>mensionati,<br />

22 Si noti fin d'ora che nei Discorsi del poema eroico il giu<strong>di</strong>zio sul Bembo,<br />

a proposito degli antiteti, pare mo<strong>di</strong>ficato, anche alla luce <strong>di</strong> un mutamento sul­<br />

l'intera questione: cfr. Tasso, Discorsi del poema eroico, p. 223 e, qui, più avanti,<br />

cap. 5. 7.<br />

23 Si deve tenere nel debito conto che il Tasso sta ragionando dello stile<br />

magnifico, con uno sguardo già orientato al poema eroico, ma al contempo nel<br />

contesto specifico <strong>di</strong> un <strong>di</strong>scorso su un testo lirico. Il Tasso altrove afferma che<br />

i proce<strong>di</strong>menti qui criticati sono legittimi nello stile « fiorito », che è proprio<br />

<strong>della</strong> lirica. Il che ulteriormente <strong>di</strong>mosra la scissione tra gravita e piacevolezza,

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