U S M F L P u bblicazion i della Facoltà di Lettere e Filosofia La ...
U S M F L P u bblicazion i della Facoltà di Lettere e Filosofia La ...
U S M F L P u bblicazion i della Facoltà di Lettere e Filosofia La ...
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
IL PROBLEMA DELLO STILE NELLA POETICA DEL TASSO 265<br />
in materia <strong>di</strong> stile. Così è per il concorso vocalico, così è per l'allegoria,<br />
a proposito dei quali si cita il Trapezuntius e si menziona l'idea <strong>della</strong><br />
« degnila ». Così è per le scelte lessicali, dove compaiono tutti i più<br />
importanti retori dell'antichità. Così è per l'accusa <strong>di</strong> aver composto<br />
versi « aspri e saltellanti », a proposito <strong>della</strong> quale, lodata la risposta<br />
del Lombardelli, osserva che nessun « maestro del <strong>di</strong>re » toscano ha mai<br />
affrontato il problema, ma che « fra' latini ne parla il Trapezontio, e<br />
<strong>di</strong>ce che gl'incisi, che da' greci fur detti kòmmata, son cagione ch'i versi<br />
paiano salientes, o saltellanti, come <strong>di</strong>rebbono i toscani. <strong>La</strong>onde non sarà<br />
maraviglia che ci siano de' versi sì fatti, i quali possano alcuna volta<br />
essere usati artificiosamente », in ragione <strong>della</strong> valutazione positiva de<br />
gli incisi e più in generale <strong>della</strong> brevitas (nelle idee <strong>della</strong> « degnità »,<br />
dell'asprezza e <strong>della</strong> veemenza). E così è anche per gli aspetti sintattici<br />
dello stile, su cui conviene soffermarsi un poco <strong>di</strong> più. A questo pro<br />
posito il Tasso assai più analiticamente che ne!T'Apologià prende in<br />
esame l'esatto significato che deve essere attribuito all'espressione « stil<br />
laconico, <strong>di</strong>storto, sforzato, inusitato ed aspro », che secondo il suo si<br />
stema <strong>di</strong> riferimento teorico non può suonare, almeno in astratto, che<br />
come una lode. « Stil laconico » significherà brevità, e la brevità è lodata<br />
esplicitamente da Demetrio Falereo, <strong>di</strong>ce il Tasso, che subito cita il<br />
retore greco: « I piccioli membri si possono usare anche ne la grave<br />
forma <strong>di</strong> parlare; perch'è più grave quel che appare molto nel poco, e<br />
più veemente: laonde i laconici sono brevi parlatori »; e soggiunge:<br />
« E che la forma grave possa mescolarsi con la magnifica e con l'ornata,<br />
egli medesimo ce l'insegna poco appresso » (pp. 453-454), adducendo a<br />
prova la frase pseudo-demetriana relativa alla possibilità <strong>della</strong> commi<br />
stione stilistica posta all'inizio <strong>della</strong> trattazione dei quattro stili puri 76 .<br />
Stile « <strong>di</strong>storto » non può che alludere alla presenza <strong>di</strong> artifici quali la<br />
« mutazion de' casi », « la qual figura è chiamata da Demetrio antipa-<br />
lage »; o <strong>di</strong> artifici quali « i casi obliqui », che « fanno più grave l'ora<br />
zione de' retti », come si deduce dal medesimo Demetrio; « ma più<br />
chiaramente si raccoglie da Ermogene, quel che sia <strong>di</strong>storcimento <strong>di</strong><br />
parlare: la qual figura da lui è detta plagiasmòs, e da' latini si <strong>di</strong>rebbe<br />
obliquazione; percioché si fa co' casi obliqui » (p. 454). Stile « inusi<br />
tato » non può che significare elocuzione « separata da l'or<strong>di</strong>nario, mu<br />
tata, e fuor de la consuetu<strong>di</strong>ne », che è con<strong>di</strong>zione assolutamente ne-<br />
76 È una conferma ulteriore — se ce ne fosse bisogno — <strong>della</strong> precisa consa<br />
pevolezza del Tasso a proposito <strong>di</strong> questo fondamentale principio teorico.