22.05.2013 Views

U S M F L P u bblicazion i della Facoltà di Lettere e Filosofia La ...

U S M F L P u bblicazion i della Facoltà di Lettere e Filosofia La ...

U S M F L P u bblicazion i della Facoltà di Lettere e Filosofia La ...

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

138 CAPITOLO 3<br />

la deposizione e la rima » (p. 34). Ma, appunto, queste categorie esu­<br />

lano dal suo assunto. Esempio analogo è fornito dalla trattazione <strong>della</strong><br />

« bellezza » che tende a confondersi, in modo curioso, o con la « pu­<br />

rità » o con l'« artificio » (che è la deinòtes}, perdendo la propria spe­<br />

cificità. Tale modo <strong>di</strong> tradurre « deinòtes », poi, a ben vedere, potrebbe<br />

attribuire un senso ancora <strong>di</strong>verso rispetto agli altri trattatisti a questa<br />

settima, controversa categoria del retore greco. Pertanto la relativamen­<br />

te precoce, ma certo non profonda, adesione da parte del Trissino alla<br />

' nuova retorica ' introdotta dal Trapezuntius, se non può in definitiva<br />

indurre a mo<strong>di</strong>ficare il severo giu<strong>di</strong>zio del Weinberg, può però gettare<br />

nuova luce sulla successiva conversione dell'autore dell'Italia liberata<br />

ad uno scrupoloso aristotelismo e sulla scelta dei modelli retorici che<br />

nelle più tarde <strong>di</strong>visioni <strong>della</strong> sua Poetica risultano dominanti.<br />

Egli qui adotta sostanzialmente la prospettiva aristotelica, specie<br />

per la V <strong>di</strong>visione de<strong>di</strong>cata alla trage<strong>di</strong>a, dove trattando dell'elocutio si<br />

limita a pochi cenni sulla scelta delle parole (parole proprie, forestieri­<br />

smi, metafore, ornamenti e, poi, in negativo, enigmi e barbarismi) e ai<br />

precetti aristotelici sulla chiarezza e non umiltà delle parole e sull'oppor­<br />

tunità <strong>di</strong> evitare l'affettazione nell'uso delle metafore ffi . Viceversa per<br />

la <strong>di</strong>visione successiva, de<strong>di</strong>cata al poema epico, alla comme<strong>di</strong>a e, più<br />

in breve, alle ecloghe e ai « poemi piccioli », in mancanza <strong>di</strong> in<strong>di</strong>cazioni<br />

altrettanto dettagliate da parte <strong>della</strong> sua fonte, egli è costretto a conta­<br />

minare autori <strong>di</strong>versi e in definitiva procede con minor sicurezza e in<br />

modo più eclettico. È così che, dopo aver confrontato trage<strong>di</strong>a e poema<br />

eroico, dopo aver dato spazio alla querelle sul verso più adatto al poema<br />

eroico (egli propende, com'è noto, per gli endecasillabi sciolti, più vi­<br />

cini all'esametro eroico e adottati nell'Italia liberata dai Goti], alla trat­<br />

tazione del costume, delle parti « oziose », del decoro, dopo aver esa­<br />

minato una serie <strong>di</strong> possibili « riprensioni » mosse al poeta epico e aver<br />

fornito le « escusazioni » opportune, dopo aver affrontato l'altra nascen­<br />

te querelle sulla preminenza <strong>di</strong> trage<strong>di</strong>a o <strong>di</strong> poema eroico, e dopo una<br />

analoga trattazione <strong>della</strong> comme<strong>di</strong>a (comprendente un lungo excursus<br />

sui costumi, desunto da Dionigi <strong>di</strong> Alicarnasso) e del ri<strong>di</strong>colo, è così<br />

82 Trissino 1549 ca., pp. 39-44. In sostanza la trattazione aristotelica e trissi-<br />

niana déH'elocutio si limita alla categoria ermogeniana delle parole (o locutio)<br />

— quella stessa che risultava privilegiata nell'esposizione <strong>della</strong> dottrina del retore<br />

greco inserita nella prima <strong>di</strong>visione —, mentre nessun cenno è fatto alla testura<br />

e alle successive categorie (coincidenti con la compositio verborum pseudo-deme-<br />

triana).

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!