U S M F L P u bblicazion i della Facoltà di Lettere e Filosofia La ...
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144 CAPITOLO 3<br />
duazione <strong>di</strong> una dominante stilistica è possibile, ma, in mancanza dì<br />
ulteriori, più analitiche osservazioni <strong>di</strong> carattere stilistico, il fatto non fa<br />
che in<strong>di</strong>care una generica consapevolezza <strong>della</strong> complessità <strong>della</strong> co<strong>di</strong>fi<br />
cazione stilistica dei generi e forse delle nuove tendenze teoriche in ma<br />
teria. Tuttavia questa eventuale consapevolezza si scontra con l'adozione<br />
pura e semplice <strong>della</strong> teoria tripartita. Si noti, poi, anche che, nei ter<br />
mini posti dal Pigna, l'oscillazione appare più naturale per lo stile mez<br />
zano, che non per gli estremi. Non è chiaro infatti che cosa egli intenda<br />
per « una via » e « un'altra via » e per « un poco più o all'insù o all'in-<br />
giù » a proposito dello stile supremo, se, in regime <strong>di</strong> tripartizione sti<br />
listica, si deve presumere la gradualità degli artifici nel passaggio dallo<br />
stile infimo a quello supremo gì . Egli, più probabilmente, si limita a ri<br />
petere l'ammonimento tra<strong>di</strong>zionale al « convenevole », al rapporto <strong>di</strong><br />
convenienza tra materia e stile, fornendo dei limiti pragmatici all'oscil<br />
lazione stilistica accettabile all'interno <strong>di</strong> un'opera o <strong>di</strong> un genere. Se<br />
c'è consapevolezza dei nuovi orizzonti teorici in materia <strong>di</strong> stile, si tratta<br />
<strong>di</strong> un orecchiamento non <strong>di</strong> una me<strong>di</strong>tazione consistente. Certo, comun<br />
que si vogliano intendere, non a queste osservazioni potrà riferirsi il<br />
Tasso quando pochi anni più tar<strong>di</strong> affronterà con ben altro acume e con<br />
ben altri inten<strong>di</strong>menti un problema solo sfiorato dal Pigna.<br />
Del medesimo tenore, cioè prevalentemente orientato in <strong>di</strong>rczione<br />
déH'mventio e <strong>della</strong> <strong>di</strong>spositio, è il libro secondo del trattato, de<strong>di</strong>cato<br />
alla vita e all'opera dell'Ariosto e in particolare all'esame analitico de!<br />
furioso alla luce dei principi teorici forniti nel primo 88 . Il terzo libro è,<br />
viceversa, un'esame analitico <strong>di</strong> cento correzioni e varianti testuali del<br />
poema ariostesco, dalle quali però non mi pare possibile in<strong>di</strong>viduare un<br />
orientamento unitario in materia <strong>di</strong> teoria dello stile (le osservazioni e<br />
le giustificazioni formulate dal Pigna appaiono per lo più contestuali e<br />
contingenti).<br />
Assai più denso e significativo, in generale e per i problemi speci-<br />
87 In altri termini, per lo stile supremo concepito secondo lo spirito delle<br />
teorie tripartite non ha molto senso un «partirsi» «all'insù», mentre il « par<br />
tirsi » « aU'ingiù » in<strong>di</strong>cherebbe semplicemente un trascorrere dal supremo al<br />
me<strong>di</strong>ocre.<br />
88 Notevole è forse un richiamo alla teoria bembiana del temperamento del<br />
grave e del piacevole, mirabilmente attuato nel Furioso, con un evidente e signi<br />
ficativo spostamento, però,'dal piano prevalentemente formale a quello contenu<br />
tistico e tematico («con le gravi cose le piacevoli mescolare», p. 101), e con una<br />
associazione ad altri opposti non co<strong>di</strong>ficati affatto («con le travagliate le quiete,,,.<br />
& con le affettuose quelle che nell'attione consistono »).