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U S M F L P u bblicazion i della Facoltà di Lettere e Filosofia La ...

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IL PROBLEMA DELLO STILE NELLA POETICA DEL TASSO 173<br />

nella Lezione: il modello <strong>di</strong> Tuci<strong>di</strong>de, « maestro consacrato e <strong>di</strong>scusso<br />

dello stile oscuro, <strong>della</strong> ' compositio ' austera », attraverso l'apprezza­<br />

mento dello pseudo-Demetrio, si riflette sul Della Casa, che « <strong>di</strong>venta<br />

una specie <strong>di</strong> Tuci<strong>di</strong>de moderno in una versione moderata, perché an­<br />

cora dentro il sistema petrarchesco, che accetta la veemenza ma non<br />

l'oscurità, la <strong>di</strong>ssonanza ma non lo spessore e la sorpresa del conflitto<br />

semantico, sempre fortemente allusivo » 24 . Ci sarà forse da doman­<br />

darsi come mai il Tasso pur parlando in <strong>di</strong>verse occasioni <strong>di</strong> « gravita »<br />

dello stile non prenda in esame lo stile deinòs del retore greco, o non<br />

affronti almeno il problema dei rapporti tra magnificenza e veemenza<br />

o gravita (così il Vettori rendeva, com'è noto, il termine «deinòs»).<br />

Una risposta parziale la potremo forse avere esaminando l'altra opera<br />

teorica giovanile del Tasso, all'incirca coeva alla Lezione, i Discorsi del­<br />

l'arte poetica, che per molti versi consentono <strong>di</strong> comprendere in modo<br />

più preciso quella breve trattazione.<br />

2. - Nei Discorsi dell'arte poetica, chiaramente orientali verso<br />

una trattazione privilegiata <strong>della</strong> poesia epica 25, molti dei problemi solo<br />

impliciti nella Lezione si esplicitano. Vorrei qui in particolare segnalare,<br />

da un lato, come il Tasso, nel trattare dell'elocuzione nel III libro,<br />

strutturi essenzialmente il suo ragionamento attorno al problema speci­<br />

fico del rapporto tra generi e stili, focalizzando la propria attenzione,<br />

quanto ai generi, soprattutto su epica, trage<strong>di</strong>a e lirica, e adottando,<br />

quanto agli stili, in prima istanza la tripartizione umile, me<strong>di</strong>ocre, su­<br />

blime, esplicitamente attribuita a Cicerone nella Lezione; nel far ciò<br />

egli mostra sin d'ora, nelle forme che vedremo, una sensibilità più forte<br />

<strong>di</strong> quasi tutti gli altri trattatisti al problema dell'integrazione dei <strong>di</strong>versi<br />

co<strong>di</strong>ci, relativi ai generi e agli stili. Dall'altro mi pare opportuno sotto­<br />

lineare come il suo interesse si venga poi concentrando in particolare<br />

sulle <strong>di</strong>fferenze e sui rapporti tra lo stile proprio del genere lirico e<br />

quello proprio del genere epico; segno questo — <strong>di</strong>rei, anche sulla scorta<br />

del Raimon<strong>di</strong> che esplicitamente parla <strong>di</strong> « movimento dal co<strong>di</strong>ce li­<br />

rico verso quello epico » * -— dell'importanza del modello <strong>della</strong>casiano.<br />

24 Raimon<strong>di</strong> 1978, pp. 129 e 131.<br />

25 L'e<strong>di</strong>zione Vasalini del 1587 porta il titolo completo <strong>di</strong> Discorsi dell'arte<br />

^poetica et in particolare del Poema Heroico.<br />

26 Raimon<strong>di</strong> 1978, p. 138.

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