U S M F L P u bblicazion i della Facoltà di Lettere e Filosofia La ...
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IL PROBLEMA DELLO STILE NELLA POETICA DEL TASSO 189<br />
3. - Sulla base, dunque, <strong>di</strong> questi principi il Tasso affronta,<br />
sempre nei Discorsi, il problema teorico specifico <strong>della</strong> classificazione<br />
degli stili e del rapporto fra la dottrina degli stili e quella dei generi.<br />
Egli da un lato utilizza la nozione tra<strong>di</strong>zionale <strong>di</strong> genera <strong>di</strong>cen<strong>di</strong>, <strong>di</strong><br />
' stili retorici ' descrivibili in astratto, in<strong>di</strong>pendentemente dalla loro<br />
collocazione funzionale in un genere e in un'opera specifica. Nel far<br />
ciò egli in prima istanza adotta, come si è detto, la tripartizione cice<br />
roniana; e riporta solo in un contesto marginale il nome <strong>di</strong> Demetrio,<br />
<strong>di</strong> cui sente tuttavia fortemente l'influsso, utilizzando largamente il trat<br />
tato a lui attribuito nella parte relativa alla descrizione tecnica degli ar<br />
tifici appropriati ai <strong>di</strong>versi stili e in particolare al magnifico 52 . Neppure<br />
citato è invece il nome <strong>di</strong> Ermogene, il cui influsso è del resto apparen<br />
temente modesto, anche se in questo caso, ben più che nella Lezione,<br />
una menzione sarebbe risultata opportuna: dobbiamo però ritenere che<br />
in nessun modo la nuova categoria del romanzo e perciò non ripone la novità e<br />
il pregio dell'opera nella materia, ma in quella che si <strong>di</strong>rebbe la struttura <strong>della</strong><br />
favola» (pp. 35-36). Il Tateo (1960, pp. 286-289), pur in un <strong>di</strong>scorso sintetico e<br />
fondato sui Discorsi del poema eroico, in alcune pagine, che andrebbero citate<br />
per intero, mette a fuoco alcuni no<strong>di</strong> essenziali <strong>della</strong> questione: « L'interesse che<br />
offre la nozione tassesca <strong>di</strong> ' genere ' si rivela, quando pensiamo che esso non si<br />
<strong>di</strong>stingue per l'argomento, ma per il ' concetto '. Questa sottile e opportuna <strong>di</strong>stin<br />
zione è l'in<strong>di</strong>ce dell'approfon<strong>di</strong>mento operato dal Tasso sul concetto <strong>di</strong> stile, per<br />
eliminarne l'aspetto più retorico ed esteriore. [...] In questo senso lo stile, da<br />
nozione puramente retorica designante uno strumento letterario, acquista un ca<br />
rattere formale, <strong>di</strong>venendo esso stesso il princìpio e il fine <strong>della</strong> poesia. Di qui<br />
l'importanza che abbiamo attribuita al ' concetto ' tassesco, che costituisce un vero<br />
e proprio modo <strong>di</strong> vedere la realtà in funzione dello stile illustre che si vuoi rea<br />
lizzare. [...] Valorizzando in questo senso lo stile, e ponendo a fondamento del<br />
genere eroico il ' concetto ', più che l'oggetto, il Tasso sfiora un motivo che avrà<br />
largo sviluppo nella civiltà barocca, e che già si preannunziava in certe formula<br />
zioni <strong>di</strong> suoi contemporanei. Dimentichi del principio retorico <strong>della</strong> necessaria<br />
corrispondenza dello stile alle cose, costoro ammettevano che l'entità delle cose<br />
poteva essere trasformata dallo stile. E riprendevano in sostanza l'altra afferma<br />
zione umanistica <strong>della</strong> capacità del letterato <strong>di</strong> dominare la bruta materia, ma<br />
con un gusto, forse, che sapeva già degli eccessi futuri. Il Tasso si tenne ben lon<br />
tano da questo pericolo, ch'egli riconosceva e condannava esplicitamente. Egli si<br />
limitò ad in<strong>di</strong>care nei concetti il fondamento dei ' generi ', quasi a mostrare che<br />
non bastasse l'oggetto grande perché fosse grande il risultato, ma fosse neces<br />
sario illuminarlo con una corrispondente grandezza <strong>di</strong> forme. Permane, nello sforzo<br />
<strong>di</strong> rendere più intima la ricerca e più ' logiche ' le <strong>di</strong>stinzioni, il principio uma<br />
nistico del ' conveniente '. È questo, in verità, il motivo intellettuale che lega<br />
ancora strettamente il Tasso alla civiltà del Rinascimento, impedendogli <strong>di</strong> spin<br />
gere a tal punto la ricerca dello stile, da spezzare l'equilibrio che l'armonico Ri<br />
nascimento aveva istituito tra esso e la realtà oggettiva » (pp. 286-288).<br />
52 Anche per i Discorsi dell'arte poetica, quanto al rapporto Tasso/pseudo-<br />
Demetrio/Vettori il rimando d'obbligo è a Raimon<strong>di</strong> 1978, pp. 133-138.