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U S M F L P u bblicazion i della Facoltà di Lettere e Filosofia La ...

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IL PROBLEMA DELLO STILE NELLA POETICA DEL TASSO 293<br />

acquisito il principio <strong>della</strong> commistione stilistica propugnato più ra<strong>di</strong>­<br />

calmente da Ermogene e con qualche limitazione (gli opposti, e cioè<br />

il magnifico e l'umile, non si mescolano) dallo pseudo-Demetrio, il Tas­<br />

so aveva sostanzialmente delineato come prioritaria e più naturale la<br />

commistione <strong>di</strong> magnifico e grave, mentre a questa subor<strong>di</strong>nava quella<br />

<strong>di</strong> magnifico e me<strong>di</strong>ocre. Ora il Tasso corregge il testo primitivo dei<br />

Discorsi sostanzialmente in <strong>di</strong>rczione <strong>di</strong> un attenuamento o ad<strong>di</strong>rittura<br />

<strong>di</strong> un annullamento <strong>di</strong> questa scala <strong>di</strong> priorità, mostrando <strong>di</strong> concepire<br />

<strong>di</strong> fatto lo stile del poema eroico secondo modalità meno austere e se­<br />

vere. In precedenza si è pure notato come il Tasso enfatizzi la meraviglia<br />

come fine del poema eroico e <strong>di</strong>fenda la legittimità in esso del tema<br />

amoroso e <strong>di</strong> concetti più soavi e graziosi.<br />

In verità, rimane nel testo dei Discorsi del poema eroico l'affer­<br />

mazione che « non è <strong>di</strong>sconvenevole non<strong>di</strong>meno al poeta epico ch'u­<br />

scendo alquanto da' termini <strong>di</strong> quella sua illustre magnificenza, alcuna<br />

volta pieghi lo stile alla gravita del tragico, il che fa più spesso, alcun'al-<br />

tra al fiorito ornamento del lirico, il che fa più <strong>di</strong> rado » (p. 198), la<br />

quale si colloca al termine <strong>di</strong> una rassegna dei principali stili <strong>di</strong> genere<br />

che trapassa quasi immutata dai Discorsi dell'arte poetica a quelli Del<br />

poema eroico 114 . Tuttavia vari segni e varie correzioni in<strong>di</strong>cano un mu­<br />

tamento lieve, se si vuole, ma sostanziale 115 .<br />

Avviando il catalogo degli artifici delle forme stilistiche <strong>di</strong>verse da<br />

quella magnifica («propria dell'eroico»), il Tasso afferma che lo farà<br />

sinteticamente, ma che non tralascerà « in tutto alcune figure che pos­<br />

sono essere usate nel poema eroico, né gli altri ammaestramenti i quali<br />

deono esser da lui considerati » (p. 220-221): egli mostra cioè <strong>di</strong> assu­<br />

mere, come già in passato, la prospettiva del poeta eroico e del teorico<br />

114 Cfr. Discorsi arte poetica, pp. 41-42 e Discorsi poema eroico, pp. 196-199.<br />

Nella frase sopra citata il Tasso tuttavia corregge alcune espressioni: « sempli- (<br />

cita del tragico » (e poche righe prima « semplice gravita del tragico ») <strong>di</strong>venta<br />

« gravita del tragico »; « lascivie del lirico » <strong>di</strong>venta « fiorito ornamento del li­<br />

rico ». Quest'ultima correzione si spiega probabilmente con il duplice intento <strong>di</strong><br />

una più precisa connotazione stilistica (elocutiva) e <strong>di</strong> un'attenuazione <strong>di</strong> un'espres­<br />

sione che conteneva qualche elemento <strong>di</strong> sconvenevolezza, meno tollerabile nella<br />

prospettiva <strong>di</strong> una rivalutazione <strong>della</strong> <strong>di</strong>mensione lirica nel poema eroico. Di al­<br />

cune altre significative correzioni <strong>di</strong>rò in seguito.<br />

115 Ricorderò anche che il sistema tassiano mantiene l'in<strong>di</strong>cazione che l'escur­<br />

sione verso l'umile deve essere evitata o deve essere operata eccezionalmente (cfr.<br />

ad esempio p. 197: la bassezza del comico deve essere evitata sia dal tragico che<br />

a maggior ragione dall'epico).

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