U S M F L P u bblicazion i della Facoltà di Lettere e Filosofia La ...
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132 CAPITOLO 3<br />
mistione stilistica è accettabile per il poema eroico, lo è assai meno per<br />
la trage<strong>di</strong>a. Nessun genere — né in regime <strong>di</strong> commistione, né in re<br />
gime <strong>di</strong> alternanza <strong>di</strong> stili, né forse nella prospettiva <strong>della</strong> tripartizione<br />
degli stili, né tanto meno in quella del pluristilismo — coincide tout<br />
court con un singolo stile. Ma è certo che, proprio per il principio del<br />
decorum, cui la stu<strong>di</strong>osa da grande rilievo, esistono generi più vicini al<br />
monostilismo <strong>di</strong> altri. E la trage<strong>di</strong>a, almeno rispetto al poema eroico, è<br />
tra questi. Insomma, pur tenendo conto <strong>della</strong> tendenza ormai chiara al<br />
l'acquisizione del concetto <strong>di</strong> commistione stilistica accanto a quello più<br />
tra<strong>di</strong>zionale <strong>di</strong> alternanza, appare plausibile pensare alla trage<strong>di</strong>a come<br />
ad un genere, se non monostilistico, certo più vicino al monostilismo<br />
per ragioni sostanziali <strong>di</strong> maggior uniformità <strong>della</strong> materia trattata (spe<br />
cie nella sua versione tardo-rinascimentale 69), mentre il poema eroico e<br />
persino la lirica, entrambi orientati a trattare materia <strong>di</strong>versissima (dagli<br />
amori alla morte, alla guerra, dalla natura alla religione, dai sentimenti<br />
più teneri a quelli più esacerbati) potevano o dovevano prevedere l'alter<br />
nanza <strong>di</strong> più stili o ad<strong>di</strong>rittura <strong>di</strong> più impasti stilistici. Se, poi, <strong>di</strong> fatto<br />
ogni raccolta lirica si sud<strong>di</strong>videva in una molteplicità <strong>di</strong> componimenti<br />
singoli (per <strong>di</strong> più talora raggnippati in parti <strong>di</strong> canzoniere secondo ca<br />
tegorie che si avvicinavano a veri e propri sottogeneri: lirica amorosa,<br />
religiosa, encomiastica, etc.), che erano o potevano essere <strong>di</strong>versi per<br />
materia e impasto stilistico, il poema eroico, in quanto opera unitaria<br />
che al proprio interno comprende la massima varietà <strong>della</strong> materia, ben<br />
poteva porsi anche come il genere <strong>della</strong> massima varietà (alternanza e<br />
commistione) stilistica. Ma, ad essere precisi, ciò anche per il poema<br />
eroico è vero solo in parte. È vero per la versione tassiana del poema<br />
eroico, luogo letterario <strong>di</strong> coincidenza <strong>della</strong> massima varietà e <strong>della</strong> per<br />
fetta unità tematica e stilistica 70 . Più in generale, però, il poema eroico<br />
è oggetto <strong>di</strong> un <strong>di</strong>battito vivacissimo in cui se ne <strong>di</strong>scutono la natura e<br />
la fisionomia stilistica, oscillando fra modelli <strong>di</strong>versamente caratterizzati<br />
(la tra<strong>di</strong>zione omerica e quella virgiliana, la tra<strong>di</strong>zione epico-cavalieresca<br />
e ariostesca e quella tassiana) e tra concezioni <strong>di</strong>vergenti anche nel me-<br />
69 Lo stesso può <strong>di</strong>rsi per la comme<strong>di</strong>a e per vari altri generi. Se non <strong>di</strong> mo<br />
nostilismo si tratterà <strong>di</strong> una più precisa dominante stilistica e <strong>di</strong> una minor possi<br />
bilità <strong>di</strong> oscillazione stilistica.<br />
70 Ma presto vedremo come al risultato <strong>di</strong> ammettere teoricamente che la mas<br />
sima varietà stilistica sia legittima nel poema eroico e che si possa conciliare con<br />
l'unità il Tasso stesso giunga attraverso una penosa riflessione. Viceversa l'analoga<br />
conciliazione sul piano dei contenuti è un'intuizione e un'acquisizione imme<strong>di</strong>ata.