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U S M F L P u bblicazion i della Facoltà di Lettere e Filosofia La ...

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136 CAPITOLO 3<br />

tale trattazione egli affronta solo marginalmente il problema <strong>di</strong> una sud­<br />

<strong>di</strong>visione più particolareggiata dell'epica (affronta il problema del poema<br />

eroico e del « romanzo », ma lascia cadere le <strong>di</strong>stinzioni introdotte pre­<br />

cedentemente), e concede ampio spazio a\['invertito e alla <strong>di</strong>spositio, sul­<br />

la scorta sempre <strong>della</strong> Poetica aristotelica 77, mentre Velocitilo è sostan­<br />

zialmente trascurata (non si toccano neppure gli aspetti relativi alla<br />

scelta delle parole — tropi e figure « in verbis singulis » — contemplati<br />

dal testo aristotelico e generalmente ripresi dagli altri trattatisti aristo­<br />

telici), con implicito rimando alla parte successiva del trattato dove si<br />

affrontano i problemi degli stili. Ma proprio questo fatto ed alcune in­<br />

congruenze o <strong>di</strong>fficoltà terminologiche rendono assai debole, se non<br />

proprio nulla, l'integrazione delle parti 78 . <strong>La</strong> stessa problematica parti­<br />

zione dei generi, che si riferisce ad un modello antico senza adeguarlo<br />

perfettamente alla complessa realtà attuale, costituisce nel Minturno una<br />

sorta <strong>di</strong> deterrente ad una più precisa connessione tra teoria dei generi<br />

è « imitatione d'atti gravi e chiari, de' quali un contesto perfetto e compiuto sia<br />

<strong>di</strong> giusta grandezza, col <strong>di</strong>re soave, senza Musica e senza ballo, hor narrando sem­<br />

plicemente, hor introducendo in atto & in parole altrui, acciocché & per la pietà<br />

& per la paura delle cose imitate e <strong>di</strong>scritte l'animo purghi <strong>di</strong> tali affetti con mi-<br />

rabil piacere e profitto <strong>di</strong> lui» (p. 9). Il Minturno mostra <strong>di</strong> adeguarsi più stret­<br />

tamente, con ciò, al modello aristotelico, <strong>della</strong> cui trattazione tale definizione è<br />

un compen<strong>di</strong>o.<br />

77 Si affrontano tutti i principali problemi posti dal trattato aristotelico, dalla<br />

coerenza <strong>della</strong> favola in generale alla « giusta grandezza » <strong>di</strong> essa, dalle unità <strong>di</strong><br />

spazio e <strong>di</strong> tempo agli episo<strong>di</strong>, dalle parti costitutive del poema epico (favola,<br />

affetti o costumi, sentimenti o sententia, parole) alle « parti <strong>della</strong> quantità » (ini­<br />

zio, proposizione, narrazione, peripezia, etc.), dalla classificazione dei tipi <strong>di</strong> fa­<br />

vola (semplice e composta, patetica e morata, etc.), al decoro. Si aggiungono an­<br />

che considerazioni sulle « virtù <strong>della</strong> narrazione », che sono brevità, chiarezza, si­<br />

militu<strong>di</strong>ne al vero, soavità (« il <strong>di</strong>r soave ha meraviglie, aspettationi, inopinati<br />

avvenimenti, movimenti d'animo, ragionamenti <strong>di</strong> persone, affetti, ire, sdegni, do­<br />

lori, paure, allegrezze, desiri. Et io la tengo <strong>di</strong> tutte la prima, come quella in cui<br />

sommamente il suo stu<strong>di</strong>o pone il poeta », p. 22), magnificenza (solo nominata e<br />

detta propria dell'epico), e sulla <strong>di</strong>stinzione attualissima tra romanzi e poemi eroici<br />

(a proposito dell'unità o <strong>della</strong> struttura del poema), che lo vede ammettere l'eccel­<br />

lenza artistica dell'Ariosto, ma anche stigmatizzarne gli errori <strong>di</strong> strutturazione,<br />

commessi consapevolmente — afferma — per compiacere il grande pubblico. In-<br />

somma eccellente è l'autore, <strong>di</strong>fettoso il genere, per la violazione del presunto<br />

precetto aristotelico dell'unità.<br />

78 Fra le virtù <strong>della</strong> narrazione, categoria già <strong>di</strong> per sé problematica, si tratta<br />

<strong>della</strong> « soavità », che è anche una delle forme stilistiche ermogeniane (ma i due<br />

termini rimandano a cose <strong>di</strong>verse), e <strong>della</strong> magnificenza, per cui vale lo stesso <strong>di</strong>­<br />

scorso. Mentre, come si ricorderà, trattando degli stili il Minturno definirà il grave<br />

proprio del poeta eroico.

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