U S M F L P u bblicazion i della Facoltà di Lettere e Filosofia La ...
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LE TEORIE DEGLI STILI E LA TEORIA DEI GENERI 129<br />
Considerando i due sistemi complessivamente, un fatto pare assai<br />
significativo: il criterio dell'armonia, dell'euritmia e <strong>della</strong> concinnitas,<br />
che in età primo-rinascimentale (e in parte anche in età ciceroniana) era<br />
assurto quasi a valore assoluto, a criterio sovrastilistico, in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> una<br />
precisa tendenza estetica, <strong>di</strong> una particolare lettura del Petrarca 64 e <strong>di</strong><br />
un'interpretazione idealizzata <strong>della</strong> classicità, verso metà Cinquecento,<br />
con il pieno accoglimento <strong>di</strong> Ermogene e dello pseudo-Demetrio nell'o<br />
rizzonte teorico rinascimentale, perde questa sua caratteristica tenden-<br />
ziale per <strong>di</strong>venire un semplice attributo <strong>di</strong> uno stile particolare o <strong>di</strong> al<br />
cuni stili particolari (in ispecie, come si è visto, bellezza, dolcezza ed<br />
eleganza). Sul piano strettamente teorico, è questo, in sostanza, il por<br />
tato <strong>della</strong> conversione dalla teoria tripartita dello stile, con tutto il suo<br />
corredo <strong>di</strong> virtutes genericamente contemplate ffi , alla teoria o meglio alle<br />
teorie multipartite dello stile. Questa nuova prospettiva si è certo de<br />
terminata per l'impulso <strong>di</strong> un progressivo ma prepotente mutamento <strong>di</strong><br />
gusto, <strong>di</strong> cui essa, però, al tempo stesso <strong>di</strong>viene il supporto teorico, <strong>di</strong><br />
screto ma significativo, se non m'inganno. Un riscontro lo si può avere<br />
considerando, da un lato, come ancora in molti teorici <strong>di</strong> questa età<br />
generici richiami all'armonia, alla concinnitas, all'euritmia, alla modera<br />
zione, al temperamento e alla misura (nelle parti dei loro trattati varia<br />
mente ispirate alla dottrina tripartita dello stile) si affianchino alla de<br />
scrizione <strong>di</strong>ssociata delle caratteristiche <strong>di</strong>ssonanti e <strong>di</strong>sarmoniche <strong>di</strong> al<br />
cuni stili particolari, e dell'armonia, <strong>della</strong> concinnitas e così via proprie<br />
<strong>di</strong> altri stili altrettanto particolari (nelle parti ispirate principalmente<br />
alla teoria ermogeniana) 66 ; e, dall'altro, come più in generale i giu<strong>di</strong>zi<br />
<strong>di</strong> ammissibilità <strong>di</strong> strutture e forme <strong>di</strong>sarmoniche e <strong>di</strong>ssonanti, incom<br />
poste e persino intenzionalmente oscure, legati ad un'idea <strong>di</strong> forza<br />
espressiva, <strong>di</strong> veemenza, asprezza, terribilità o, per <strong>di</strong>rla in breve con<br />
un termine problematico, <strong>di</strong> ' gravita ', prendano sempre più piede e<br />
configurino, appunto, il mutamento <strong>di</strong> sensibilità e <strong>di</strong> gusto <strong>di</strong> cui si è<br />
<strong>di</strong>scorso 67 . In particolare l'oscurità, derivata dalla struttura sintattica e<br />
64 Si vedano, nell'ambito <strong>della</strong> copiosa bibliografia sulla lirica petrarchesca e<br />
petrarchistica, in particolare gli stu<strong>di</strong> del Bigi (1954 a, b, e e 1967).<br />
65 Già non è più cosi nella versione articolata e <strong>di</strong>fferenziata dello Scaligero.<br />
Cfr. sopra cap. 2. 5.<br />
66 Con tutti i problemi <strong>di</strong> integrazione notati nel capitolo precedente (cfr.<br />
2. 2-4).<br />
67 Ma c'è anche una sorta <strong>di</strong> controtendenza, che ho notato incidentalmente<br />
a proposito del Barbaro, del Cavalcanti e del Min turno, e che interviene ad atte-