U S M F L P u bblicazion i della Facoltà di Lettere e Filosofia La ...
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LE TEORIE DEGLI STILI E LA TEORIA DEI GENERI 145<br />
ficamente affrontati in questo stu<strong>di</strong>o, è il Discorso dei romanzi del Gi-<br />
ral<strong>di</strong> Cinzie, pure del 1554. Nella parte espressamente de<strong>di</strong>cata all'elo<br />
cuzione e allo stile, l'autore non pare avere particolari preoccupazioni <strong>di</strong><br />
or<strong>di</strong>ne teorico riguardo alla classificazione degli stili, ma <strong>di</strong> fatto adotta<br />
la prospettiva tripartita tra<strong>di</strong>zionale e, anzi, mostra una certa insoffe<br />
renza nei confronti <strong>di</strong> Ermogene e dei suoi epigoni cinquecenteschi 89 ;<br />
inoltre, per la struttura generale dell'opera e per l'ambito dei problemi<br />
trattati in modo prioritario, mostra <strong>di</strong> <strong>di</strong>pendere dal modello aristote<br />
lico (ampio spazio è de<strong>di</strong>cato alla trattazione delle « parole » e degli<br />
artifici « in verbis singulis »; occasionali, e non trattati come categoria<br />
a sé, sono i riferimenti alla « compositio verborum »; assente una spe<br />
cifica trattazione delle figure « in verbis coniunctis »), integrato da con<br />
sistenti riferimenti alla tra<strong>di</strong>zione oraziano-ciceroniana e al Bembo. Con<br />
atteggiamento pragmatico, attento ai concreti problemi che incontra il<br />
poeta che si accinge a comporre un'opera epica o romanzesca, più che<br />
astrattamente teorico, il Giral<strong>di</strong> Cinzio pare incerto se proporsi <strong>di</strong> in<strong>di</strong><br />
viduare la natura dello stile più appropriato al poema epico, o quella<br />
dello stile bello in generale. Dico questo perché, anche se il <strong>di</strong>scorso<br />
ha formalmente per oggetto il « romanzo » (in accezione ampia), non<br />
sempre risulta evidente e imme<strong>di</strong>ata la restrizione <strong>di</strong> campo a questo ge<br />
nere, talora i precetti sembrano avere una vali<strong>di</strong>tà generale, e gli esempi<br />
sono tratti in<strong>di</strong>fferentemente da epici e da lirici (naturalmente dal Pe-<br />
trarca prima che da ogni altro). Già questo complesso <strong>di</strong> scelte costitui<br />
sce un elemento che qualifica, nella prospettiva <strong>della</strong> teoria dello stile,<br />
in senso moderato e tra<strong>di</strong>zionale il trattato giral<strong>di</strong>ano.<br />
Ma, se considereremo la qualità delle osservazioni, dei giu<strong>di</strong>zi e dei<br />
precetti concretamente formulati nel corso <strong>della</strong> trattazione dal Giral<strong>di</strong><br />
Cinzio, non potremo che trovare significative conferme a quanto appena<br />
rilevato. Il frequente appello al lume del giu<strong>di</strong>zio del poeta, alla sua<br />
prudentia, in materie nelle quali secondo lo stu<strong>di</strong>oso è impossibile dare<br />
precetti oltre un certo segno, lo spirito relativamente antiregolistico,<br />
l'ideale moderato <strong>di</strong> un'imitazione-emulazione capace <strong>di</strong> lasciar spazio<br />
alla manifestazione dei caratteri originali <strong>della</strong> personalità poetica del<br />
l'autore, l'apprezzamento <strong>della</strong> tra<strong>di</strong>zione epico-cavalieresca, il frequen<br />
te richiamo al Bembo e ai suoi principi teorici, il gusto armonicistico<br />
che permea <strong>di</strong> sé il trattato ed altri più particolari elementi fanno del<br />
Discorso giral<strong>di</strong>ano un esempio <strong>di</strong> trattato ancora largamente ispirato aì<br />
89 Esaminerò in dettaglio il passo fra breve.