U S M F L P u bblicazion i della Facoltà di Lettere e Filosofia La ...
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174 CAPITOLO 4<br />
nonché <strong>della</strong> Lezione a questo de<strong>di</strong>cata 27 , e più precisamente, come<br />
prima ho sostenuto, <strong>della</strong> necessità <strong>di</strong> fondare comunque la definizione<br />
e la creazione del suo personale stile epico sul modello <strong>di</strong> quello lirico,<br />
per assimilazione e per opposizione. Ciò in concreto significherà un ten-<br />
denziale assorbimento dell'esperienza lirica grave e gravissima, specie<br />
lungo la <strong>di</strong>rettrice Petrarca-Della Casa, e un almeno parziale rifiuto del<br />
l'esperienza lirica bembiana, <strong>di</strong> quella <strong>di</strong> una parte <strong>della</strong> scuola veneta<br />
e in generale <strong>della</strong> lirica più incline alla « piacevolezza », rifiuto inqua<br />
drato nel contesto teorico <strong>di</strong> una delimitazione, genere per genere, <strong>di</strong><br />
campi stilistici sufficientemente precisi.<br />
L'ambito dei Discorsi dell'arte poetica che più interessa ai fini del<br />
presente stu<strong>di</strong>o è quello relativo ai problemi stilistici ed elocutivi, in<br />
gran parte affrontati nel <strong>di</strong>scorso terzo. Su questa parte, pertanto, e<br />
sulle questioni che essa solleva, mi soffermerò <strong>di</strong> preferenza nelle pa<br />
gine che seguono, recuperando via via, quando l'occasione lo renderà<br />
opportuno, alcuni aspetti <strong>della</strong> riflessione tassiana sviluppata nei due<br />
<strong>di</strong>scorsi precedenti. Tuttavia, in limine, è opportuno osservare come il<br />
Tasso, attraverso la trattazione del problema dell'unità e <strong>della</strong> varietà<br />
nel poema eroico, che è certo tra i più originali momenti <strong>della</strong> sua ri<br />
flessione, mostri <strong>di</strong> aver da subito ben chiara la possibilità, <strong>di</strong>rei anzi la<br />
liceità <strong>di</strong> trattare una materia singolarmente ampia e varia, attuando una<br />
netta <strong>di</strong>stinzione — non sempre chiara ai teorici dell'età sua — tra va<br />
rietà <strong>di</strong> materia e molteplicità d'azione e proponendo come compito*<br />
peculiare del poeta <strong>di</strong> non « me<strong>di</strong>ocre ingegno », suo dovere e sua pre<br />
rogativa, quello <strong>di</strong> comporre la varietà <strong>della</strong> materia in unità d'azione..<br />
Questa varietà sì fatta tanto sarà più lodevole quanto recarà seco più <strong>di</strong> <strong>di</strong>fficultà,<br />
peroché è assai agevol cosa e <strong>di</strong> nissuna industria il far che 'n molte e separate<br />
azioni nasca gran varietà d'accidenti; ma che la stessa varietà in una sola azione<br />
si trovi, hoc opus, hic labor est. In quella che dalla moltitu<strong>di</strong>ne delle favole per<br />
se stessa nasce, arte o ingegno alcuno del poeta non si conosce, e può essere a^<br />
dotti e agli indotti comune; questa totalmente dall'artificio del poeta depende e,<br />
come intrinseca a lui, da lui solo si riconosce, né può da me<strong>di</strong>ocre ingegno essere<br />
assegnila 28 .<br />
27 Da intendersi con ogni probabilità come successivo approfon<strong>di</strong>mento de<br />
questi primi Discorsi, anche se, a mio parere, resta valida l'ipotesi <strong>di</strong> consistenti<br />
ritocchi, specie per il libro III, successivi al primo abbozzo che è da collocare<br />
come vuole il Poma, nel 1562. Il saggio del Raimon<strong>di</strong> più volte citato mostra<br />
come l'inffusso dei Commentarii del Vettori (e<strong>di</strong>ti nell'estate del 1562) sia rico<br />
noscibile anche nel testo dei Discorsi dell'arte poetica.<br />
28 Tasso, Discorsi arte poetica, p. 36.