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U S M F L P u bblicazion i della Facoltà di Lettere e Filosofia La ...

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IL PROBLEMA DELLO STILE NELLA POETICA DEL TASSO 235<br />

Né già io gli [all'uso] attribuisco piena autorità sovra la poesia, come molti fanno;<br />

stimo non<strong>di</strong>meno c'alcune cose gli si debbano concedere, le quali sono veramente<br />

sui iuris: e pur che si <strong>di</strong>fendano da lui le leggi de la poesia, che sono essenziali<br />

e fisse da la natura e da la ragione stessa de le cose (come è il precetto de l'unità<br />

e [?] de la favola, ed alcuni altri simili); non reputo inconveniente ch'in quelli<br />

accidenti ne' quali non si da né si può dar certa regola, il poeta, per accomodarsi<br />

a i piaceri <strong>di</strong> questo possente tiranno, s'allontani da la imitazion de gli antichi,<br />

a i quali è forse superstizione il volere in ogni con<strong>di</strong>zione assomigliarsi. Ed a me<br />

pare c'Aristotele, tacendo, assai apertamente c'insegni questa dottrina ne la Reto­<br />

rica e ne la Poetica; perch'eglì mostra <strong>di</strong> giu<strong>di</strong>care quelle cose, de le quali tace,<br />

tali e sì fatte che non possano esser richiamate sotto alcuna norma de l'arte. E<br />

questa medesima <strong>di</strong>fesa può peraventura servire a gli amori: oltre che né Virgilio<br />

né Apollonio gli scacciarono da' lor poemi; né mancò fra gli antichi chi deside­<br />

rasse che la ritirata d'Achille fosse più tosto effetto de l'amor suo verso Polissena,<br />

che de lo sdegno contra Agamennone.<br />

Non è chi non veda — credo — come questa parallela giustificazione del<br />

meraviglioso e degli amori in relazione alle necessità dell'uso contem­<br />

poraneo abbia importanti conseguenze sul piano stilistico. Tanto più<br />

che se a proposito del meraviglioso in <strong>di</strong>scussione è semplicemente la<br />

<strong>di</strong>versa natura delle sue sorgenti (meraviglioso pagano e meraviglioso<br />

cristiano), a proposito degli amori è in <strong>di</strong>scussione la stessa loro pre­<br />

senza o la proporzione che essi debbono assumere nella compagine eroi­<br />

ca. L'uso moderno, il costume contemporaneo, il gusto del largo pub­<br />

blico, cui egli non nasconde <strong>di</strong> mirare ì2 , impongono una presenza mag­<br />

giore <strong>della</strong> materia amorosa nel poema eroico rispetto ai modelli antichi<br />

e <strong>di</strong> conseguenza lo caratterizzano come in parte più orientato in <strong>di</strong>rc­<br />

zione <strong>della</strong> « vaghezza » e con ogni probabilità anche in <strong>di</strong>rczione <strong>di</strong><br />

32 In parte ad altro proposito (la presenza e la funzione <strong>di</strong> Rinaldo), ma po­<br />

chissime righe dopo, il Tasso enuncia un principio formulato anche altrove: « per­<br />

ché volendo io servire al gusto de gli uomini presenti, cupido molto de l'aura<br />

popolare, né contento <strong>di</strong> scrivere a i pochissimi, quando ancora tra quelli fosse<br />

Fiatone, non sapea come altramente introdurre nel mio poema quella varietà o<br />

vaghezza <strong>di</strong> cose, la quale non è da lor ritrovata ne' poemi antichi » (<strong>Lettere</strong>, 60).<br />

Cfr. anche <strong>Lettere</strong>, 40 (A Scipione Gonzaga, 16 luglio 1575), dove scrive: « Io<br />

non mi proposi mai <strong>di</strong> piacere al vulgo stupido; ma non vorrei però solamente sod­<br />

<strong>di</strong>sfare a i maestri de l'arte. Anzi sono ambiziosissimo de l'applauso de gli uomini<br />

me<strong>di</strong>ocri; e quasiché altrettanto affetto la buona opinione <strong>di</strong> questi tali, quanto<br />

quella de' più intendenti»; e <strong>Lettere</strong>, 387 (A Giulio Caria, 7 giugno 1585), dove<br />

si legge: « Io non ho scritto a' dotti solamente, come Vostra Signoria stima, e<br />

come affermano molti; ma a' belli ingegni, i quali ne la fanciullezza sono indotti,<br />

e spesse volte crescendo non acquistano alcuna dottrina per colpa de' parenti e<br />

per vergogna <strong>di</strong> questo secolo; ma possono agevolmente acquistarla, ed è loro <strong>di</strong>­<br />

lettevole quella fatica de lo stu<strong>di</strong>are, che a gli altri pare intollerabile ».

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