U S M F L P u bblicazion i della Facoltà di Lettere e Filosofia La ...

IL PROBLEMA DELLO STILE NELLA POETICA DEL TASSO 193
stili di genere e stili retorici non coincidono, che i loro rapporti sono
regolati da un criterio di prevalenza e che quindi l'oscillazione stilistica
(almeno come alternanza) all'interno della compagine epica è esplicita­
mente ammessa. Restano in certa misura indefiniti e problematici i mar­
gini dell'oscillazione, la natura di questa oscillazione e le « occorrenze »
che la giustifichino sul piano dell'arte.
Questi presupposti, in verità, potrebbero portare ad una semplice
riformulazione, in termini teoricamente magari più aggiornati e sofisti­
cati, di nozioni tradizionali ampiamente acquisite, anche se non indagate
sistematicamente: lo stile epico è prevalentemente magnifico, lo stile li­
rico è prevalentemente mediocre, lo stile comico è prevalentemente umi­
le. Da ciò si potrebbe anche dedurre un'opposizione, fondamentale per
il Tasso: lo stile epico è prevalentemente magnifico ma può oscillare
verso il mediocre (o ornato); lo stile lirico è prevalentemente mediocre,
ma può oscillare verso il magnifico o l'umile. In una certa misura, in­
dubbiamente, questa classificazione rispecchia le intenzioni dello scrit­
tore: l'oscillazione verso l'umile è solo eccezionalmente ammessa nel­
l'epica (« avvenga che l'umile alcuna volta nell'eroico sia dicevole [...],
p. 41) in quanto, secondo la teoria tripartita qui formalmente adottata,
scarto di due livelli 56 . Lo stile comico interessa solo marginalmente il
Tasso, proprio perché, in sostanza, incompatibile con l'epico. Dello stile
tragico, anch'esso per certi versi marginale, il Tasso non dice granché,
almeno in relazione alla tripartizione retorica degli stili: se ne potrebbe
dedurre, come da tradizione, che è anch'esso legato allo stile magnifico ...
Ora, tuttavia, in parte svincolandosi dal preciso rapporto con la
tripartizione stilistica appena adottata, il Tasso formula sinteticamente
il rapporto tra stile epico o eroico (usati come sinonimi), lirico e tragico
in questi termini assai significativi: « Lo stile eroico è in mezzo quasi
fra la semplice gravita del tragico e la fiorita vaghezza del lirico, e avan­
za l'una e l'altra nello splendore d'una meravigliosa maestà; ma la mae­
stà sua di questa è meno ornata, di quella men propria » (p. 41). Colto
così, assolutamente, il campo delle relazioni stilistiche tra i generi e in
particolare delle possibili oscillazioni nell'ambito del genere epico ap-
56 Dell'uso sconveniente dell'umile, per di più di quello proprio del comico
(su questa specificazione tornerò), si macchiò l'Ariosto, che del resto eccedette
anche nell'uso del mediocre: « È benché sia più convenevolezza tra il lirico e
l'epico, nondimeno troppo inclinò alla mediocrità lirica » in versi come « La ver-
ginella è simile alla rosa etc. » (p. 41).