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U S M F L P u bblicazion i della Facoltà di Lettere e Filosofia La ...

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294 CAPITOLO 5<br />

«del poema eroico che prefigura possibili oscillazioni verso stili <strong>di</strong>versi<br />

dal magnifico. All'affermazione segue imme<strong>di</strong>atamente il catalogo dei<br />

concetti e delle figure dello stile ornato e grazioso, cui vengono de<strong>di</strong>cati<br />

un'attenzione analitica e uno spazio che sono già <strong>di</strong> per sé significativi.<br />

Oltre a ciò, nel corso <strong>di</strong> tale catalogo egli compie affermazioni che, se<br />

ben considerate, appaiono rivelatrici <strong>della</strong> nuova <strong>di</strong>sposizione. Si con­<br />

sideri, ad esempio,^ che il Tasso afferma che « le belle parole sono ca­<br />

gione <strong>di</strong> quel grazioso <strong>di</strong>letto ch'ai poeta eroico e al lirico oltre tutti gli<br />

altri è conveniente » (p. 229), dove poeta lirico e poeta eroico sono<br />

associati tout court; mentre precisa subito dopo: « e conviene ancora<br />

alla trage<strong>di</strong>a, ma non tanto », segno che il Tasso almeno riscontra una<br />

maggiore affinità tra lirico ed epico che non tra lirico e tragico, se non<br />

ad<strong>di</strong>rittura una maggiore affinità tra lirico ed epico che non tra epico e<br />

tragico. Così poco dopo cadono le affermazioni, già più volte citate,<br />

sul carattere « bellissimo » e « magnificentissimo » del poema eroico e<br />

sull'opportunità per quel poeta <strong>di</strong> mirare a tante <strong>di</strong>verse idee e in quel­<br />

la <strong>della</strong> bellezza « non meno che nell'altre » (p. 230), con quel che se­<br />

gue. Affermazioni del tutto nuove, queste, che voglion forse <strong>di</strong>re più<br />

<strong>di</strong> quel che la stessa lettera del testo <strong>di</strong>ce. Poco più avanti ancora, dopo<br />

aver accennato alla brevitas come artificio opportuno allo stile ornato,<br />

e aver osservato che « assai graziosi sogliono esser per la medesima ca­<br />

gione i piccioli poemi, e ne' piccioli poemi i piccioli versi », probabil­<br />

mente rendendosi conto che quest'ultimo precetto particolare non può<br />

applicarsi ad un poema eroico, precisa: « ma le figure <strong>della</strong> forma gra­<br />

ziosa possono più agevolmente esser ricevute dal poema eroico, e me­<br />

scolate con quelle <strong>della</strong> magnificenza e con l'altre 116 » (p. 231).<br />

Ma forse più <strong>di</strong> ogni altro è significativo un capoverso che si col­<br />

loca nel contesto del catalogo degli artifici gravi:<br />

<strong>La</strong> dolcezza del suono all'incontra, o più tosto la tenerezza, per cosi <strong>di</strong>re, e l'egua-<br />

116 Può esser giu<strong>di</strong>cata in quest'ottica significativa anche qualche osservazione<br />

come quella relativa al « render a ciascuna cosa il suo proprio » (artificio simme­<br />

trico esemplificato dalla prima quartina <strong>di</strong> Amar m'ha posto come segno a strale),<br />

che — si <strong>di</strong>ce — è « cagione <strong>di</strong> gran<strong>di</strong>ssimo ornamento » ed « è talora sprezzata<br />

dal magnifico » (p. 234), con indubbia attenuazione dell'antico <strong>di</strong>sprezzo mostrato<br />

nei confronti delle « soverchie <strong>di</strong>ligenze », accuratamente evitate da un Della Casa.<br />

A proposito <strong>di</strong> « bellissimi » e « ornatissimi » ossimori, testimoniati in primo luo­<br />

go me<strong>di</strong>ante un esempio del Petrarca più amato dai ' manieristi ', il Tasso ag­<br />

giunge poi due esempi <strong>della</strong>casiani : anche il Della Casa, insomma, il Della Casa<br />

massima auctoritas per lo stile magnifico toscano anche in componimenti lirici, è<br />

passibile <strong>di</strong> una lettura che ne evidenzi in positivo gli artifici <strong>della</strong> me<strong>di</strong>ocrità.

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