22.05.2013 Views

U S M F L P u bblicazion i della Facoltà di Lettere e Filosofia La ...

U S M F L P u bblicazion i della Facoltà di Lettere e Filosofia La ...

U S M F L P u bblicazion i della Facoltà di Lettere e Filosofia La ...

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

26 CAPITOLO 1<br />

All'origine <strong>di</strong> tale dottrina si può ragionevolmente in<strong>di</strong>viduare una<br />

contrapposÌ2Ìone — che per altro avrà lunga vita — tra i due stili estre­<br />

mi, l'umile e il sublime, che in certa misura potrebbe derivare dalla<br />

contrapposizione aristotelica tra un <strong>di</strong>scorso comune (« kyrion ») e un<br />

<strong>di</strong>scorso non comune (« me kyrion »), tra un <strong>di</strong>scorso chiaro e corretto<br />

(« saphèneia » e « hellenismòs ») e un <strong>di</strong>scorso originale e ornato (« exel-<br />

lagmènon » e « kekosmemènon ») 10 . In questa prospettiva lo stile me­<br />

<strong>di</strong>ano coerentemente appare o doveva apparire come uno stile <strong>di</strong> me­<br />

<strong>di</strong>azione fra i due estremi, non dotato — per così <strong>di</strong>re — <strong>di</strong> caratteristi­<br />

che proprie, in<strong>di</strong>viduali, ma partecipe ora dell'umile e ora del sublime,<br />

che dovrebbe mescolare e fondere. All'incirca questa appare ancora, in<br />

età augustea, la posizione <strong>di</strong> Dionigi <strong>di</strong> Alicarnasso, che propone uno<br />

stile « austero » (proprio specialmente degli storici e in particolare <strong>di</strong><br />

Tuci<strong>di</strong>de), uno stile « fiorito » (nel quale eccelle Isocrate) e uno stile<br />

« interme<strong>di</strong>o », « che armonizza sia la tendenza alla ricercatezza sia quel­<br />

la all'austerità » n . Quest'ultimo poteva a ragione apparire lo stile mi­<br />

gliore a Dionigi, che applicava un criterio armonicistico derivato an­<br />

ch'esso dalla dottrina aristotelica « che fa consistere la virtù nella me-<br />

<strong>di</strong>età (mesòtes] » u .<br />

Ma già nei retori latini del I sec. a. C., l'Auctor ad Herennium<br />

(probabilmente Cornificio) e Cicerone, tale posizione — che potrebbe<br />

essere quella originaria, come si <strong>di</strong>ceva — risultava mo<strong>di</strong>ficata: in so­<br />

stanza si accentuava il carattere specifico dello stile me<strong>di</strong>ano. Nell'Auctor<br />

è possibile in<strong>di</strong>viduare una sorta <strong>di</strong> scala dal più semplice al più elabo­<br />

rato retoricamente, che non fa più menzione del criterio <strong>della</strong> mesòtes<br />

né nel senso dell'eccellenza, né in quello <strong>della</strong> commistione dei due stili<br />

estremi: « In me<strong>di</strong>ocri figura versabitur oratio, si haec, ut ante <strong>di</strong>xi,<br />

aliquantum demiserimus ncque tamen ad infimum descenderimus » (IV,<br />

13). <strong>La</strong> me<strong>di</strong>età si fonda sulla gradualità in questo caso. In Cicerone<br />

la posizione è ancora <strong>di</strong>versa:<br />

Uberius est aliud aliquantoque robustius quam hoc humile de quo <strong>di</strong>ctum est,<br />

summissius autem quam illud de quo iam <strong>di</strong>cetur amplissimum. Hoc in genere<br />

nervorum vel minimum, suavitatis autem est vel plurimum. Est enim plenius quam<br />

10 Cfr. ancora Morpurgo Tagliabue 1980, pp. 31-32, e sopra nota 5.<br />

11 A. Plebe 1988, p. 87. Trascuro qui le possibili considerazioni sulle pecu­<br />

liarità <strong>di</strong> questa posizione <strong>di</strong> Dionigi.<br />

12 Plebe 1988, p. 87.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!