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Viaggi, esposizioni e istruzione tecnica in Piemonte

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In particolare, secondo Giulio occorreva dist<strong>in</strong>guere tra i corsi speciali: i<br />

“professionali”, 302 pensate come scuole di specializzazione per laureati, che aprivano ai<br />

giovani le porte per professioni nella pubblica amm<strong>in</strong>istrazione; le scuole “speciali”, <strong>in</strong> cui<br />

s’impartiva un’<strong>istruzione</strong> specifica, come le scuole militari, nautiche, di ostetricia, o delle<br />

m<strong>in</strong>iere; e <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e le scuole “tecniche”, per l’<strong>in</strong>segnamento delle applicazioni scientifiche<br />

alle “Arti e Mestieri”, a cui era data maggior libertà d’azione, con corsi, orari e metodi<br />

differenti, a seconda dei movimenti <strong>in</strong>dustriali e commerciali della città, <strong>in</strong> cui risiedevano.<br />

Esse erano rivolte a chi aveva “tempo e voglia di un’<strong>istruzione</strong> scientifica […] accomodata<br />

ai bisogni della pratica: che occupati la maggior parte del giorno nell’esercizio di qualche<br />

professione od <strong>in</strong> altri studi, son pur disposti di spendere nell’acquisto di quella, le poche<br />

ore che potrebbero dare al riposo od ai sollazzi, o quelle che i parenti e i capi di offic<strong>in</strong>a o<br />

di uffizi voglion loro concedere; che hanno bisogno di guida e non di sprone, di consiglio e<br />

non di tutela” 303 . Secondo le idee di Giulio occorreva <strong>in</strong>sistere sull’importanza di una<br />

solida educazione elementare della classe operaia, non solo con il miglioramento delle<br />

scuole primarie, ma anche diversificando gli <strong>in</strong>dirizzi di quelle secondarie e creando<br />

opportuni <strong>in</strong>segnamenti di matematica, fisica, chimica e meccanica applicate alle arti.<br />

La Società d’Istruzione e di Educazione (1849-1852)<br />

Ben presto le idee di Giulio e di quella classe dirigente illum<strong>in</strong>ata si diffusero: la<br />

crescente attenzione del governo verso le esigenze del popolo e un più stretto rapporto tra<br />

governo e realtà scolastica, <strong>in</strong>dussero a un atteggiamento più attivo delle classi<br />

direttamente co<strong>in</strong>volte verso tali mutamenti. Gli anni ’50 dell’Ottocento furono ricchi di<br />

riflessioni, <strong>in</strong> particolare, sul tema dell’educazione e della formazione <strong>tecnica</strong>, e sul ruolo<br />

della scienza e della <strong>tecnica</strong> nella crescita produttiva della società. L’apertura dello Stato a<br />

proposte e critiche, e le libertà ottenute con lo Statuto Albert<strong>in</strong>o portarono alla nascita delle<br />

prime associazioni. A livello scolastico la più importante fu la Società d’Istruzione e di<br />

Educazione, fondata nel 1849 da un gruppo di 127 soci, tra cui comparivano i redattori<br />

dell’Educatore primario, giornale d’educazione ed <strong>istruzione</strong> elementare 304 (Paravia,<br />

302<br />

BPT, AG, cont. 33, lettera di Giulio al suocero Ignazio Pollone, 27.6.1855, Tor<strong>in</strong>o; cit., p. 1r (come le<br />

successive citazioni).<br />

303<br />

C.I. Giulio, Relazione presentata al M<strong>in</strong>istro dell’Istruzione Pubblica dalla Commissione <strong>in</strong>caricata di<br />

proporre il riord<strong>in</strong>amento delle Scuole tecniche di Tor<strong>in</strong>o, Tor<strong>in</strong>o, 5 giugno 1852, <strong>in</strong> un articolo della<br />

Gazzetta piemontese, nella sezione Interno del 3 agosto 1852.<br />

304<br />

L’Educatore Primario (Paravia, 1845-1848) era una rivista che usciva il 10, 20, e 30 di ogni mese e si<br />

occupava prevalentemente d’<strong>istruzione</strong> elementare e popolare. Lo scopo era di istruire e risvegliare le<br />

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