Viaggi, esposizioni e istruzione tecnica in Piemonte
Viaggi, esposizioni e istruzione tecnica in Piemonte
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istanze civili, al f<strong>in</strong>e di rafforzare l’impianto assolutistico dello Stato e la particolare<br />
posizione del <strong>Piemonte</strong>, piccolo stato di frontiera nel contesto geopolitico europeo.<br />
Una prima dist<strong>in</strong>zione delle cariche si ebbe con le Costituzioni tra il 1717 e il 1730:<br />
andavano del<strong>in</strong>eandosi le figure dell’<strong>in</strong>gegnere per la sfera militare e dell’<strong>in</strong>gegnere e<br />
architetto per la sfera civile; organizzati <strong>in</strong> corpi. Non essendo ancora def<strong>in</strong>ito un corso di<br />
studi, lo Stato poteva reclutare i propri tecnici, conferendo loro una patente, sia tra i<br />
giovani che <strong>in</strong>iziavano una carriera, sia tra chi ne aveva una già avviata; per entrambi era<br />
necessario un controllo delle competenze. Un collegamento tra formazione, accertamento<br />
delle competenze ed esercizio professionale si ebbe nel 1762 con il Manifesto del<br />
Magistrato della Riforma riguardante gli studi, esami ed esercizio delle professioni di<br />
agrimensore, misuratore, architetto civile ed idraulico e le successive Costituzioni del<br />
1772 emanate da Carlo Emanuele III (1701-1773). Si del<strong>in</strong>earono così figure professionali<br />
più specifiche e piani didattici dedicati. Per esempio gli agrimensori e misuratori, oltre a<br />
esami teorici, erano tenuti a seguire un apprendistato, rispettivamente, biennale e<br />
trimestrale, presso un professionista già patentato, mentre architetti civili e idraulici<br />
dovevano <strong>in</strong>traprendere studi universitari. Era, <strong>in</strong>oltre, previsto un corso di studi per gli<br />
<strong>in</strong>gegneri, dove, però, vi era un unico professore di matematica, che nei c<strong>in</strong>que anni<br />
doveva <strong>in</strong>segnare: analisi algebrica, sezioni coniche, analisi <strong>in</strong>f<strong>in</strong>itesimale, istituzioni di<br />
architettura, teoria del moto dei solidi, teoria del moto dei liquidi. F<strong>in</strong>o alla f<strong>in</strong>e del<br />
Settecento la matematica era, <strong>in</strong>fatti, un complesso di discipl<strong>in</strong>e pure e applicate, dove<br />
predom<strong>in</strong>ava l’<strong>in</strong>fluenza illum<strong>in</strong>ista, per cui si propendeva verso problemi direttamente<br />
ispirati alla realtà fisica e tecnologica.<br />
È da ricordare, <strong>in</strong>oltre, che il 25 luglio 1783 il Re Vittorio Amedeo III 5 autorizzò, con<br />
Regie Patenti, la fondazione dell’Accademia Reale delle Scienze, nata dalla Società<br />
scientifica privata, creata nel 1757 dal conte G.A. Saluzzo 6 , L. Lagrange 7 e G.F. Cigna 8 , a<br />
cui collaborarono molti studiosi piemontesi e stranieri, dapprima solo esperti <strong>in</strong><br />
matematica, meccanica e fisica, poi aderirono anche personalità di spicco della cultura<br />
locale e figure em<strong>in</strong>enti dell’Illum<strong>in</strong>ismo francese, come J.B. D’Alembert 9 e J.<br />
5 Vittorio Amedeo III (1726-1796), figlio di Carlo Emanuele III, duca di Savoia dal 1773 al 1796.<br />
6 Giuseppe Angelo Saluzzo (1734-1810), studiò alle Reali Scuole di Artiglieria di Tor<strong>in</strong>o, fu un chimico e<br />
generale dello Stato sabaudo. Nel 1788 fu presidente dell’Accademia delle Scienze.<br />
7 Joseph- Louis Lagrange (1736-1810), matematico e astronomo tor<strong>in</strong>ese.<br />
8 Giovanni Francesco Cigna (1734-1790), medico e chimico di Mondovì.<br />
9 Jean Baptiste Le Rond d’Alembert (1717-1783), enciclopedista, matematico e fisico francese.<br />
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