Viaggi, esposizioni e istruzione tecnica in Piemonte
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Tra le manifestazioni di questo <strong>in</strong>dirizzo vi fu l’istituzione del Consiglio di Stato (31<br />
agosto 1831), suddiviso <strong>in</strong> tre sezioni: Interno, Giustizia, F<strong>in</strong>anze; e la r<strong>in</strong>ascita nel 1825<br />
della Camera di agricoltura e commercio, di età napoleonica, soppressa dalla<br />
Restaurazione. Lo Stato <strong>in</strong>tervenne anche nel settore delle opere pubbliche, contribuendo<br />
ad assorbire <strong>in</strong> parte l’enorme disoccupazione, e a creare <strong>in</strong>frastrutture <strong>in</strong>dispensabili per<br />
migliorare le comunicazioni anche con l’estero, e stimolare gli <strong>in</strong>vestimenti pubblici e<br />
privati. La politica statale dei lavori pubblici, l’organizzazione e la gestione delle<br />
<strong>in</strong>frastrutture territoriali andarono identificandosi con un’idea di civilizzazione e<br />
amm<strong>in</strong>istrazione della ricchezza del Paese, realizzata <strong>in</strong> maniera sapiente, grazie al<br />
supporto di tecnici. Esemplare a tal proposito fu la sistemazione della gestione delle acque,<br />
per la quale fu chiamato Giorgio Bidone (1781-1839), <strong>in</strong>gegnere e professore di Idraulica<br />
all’Università di Tor<strong>in</strong>o. Con la collaborazione di altri esperti <strong>in</strong>gegneri, Bidone si occupò<br />
del controllo degli articoli concernenti la distribuzione e la misura delle acque. Nel 1817,<br />
con Ignazio Michelotti (1764-1846), redasse il Regolamento delle acque. Giorgio Bidone<br />
aveva pubblicato tra il 1819 e il 1830 le Memorie dell’Accademia delle Scienze di Tor<strong>in</strong>o,<br />
sul fenomeno del rigurgito delle acque <strong>in</strong> un canale a forte pendenza, la dimostrazione<br />
sperimentale della teoria di Poisson riguardante la propagazione delle onde e la misura<br />
delle acque <strong>in</strong> diverse condizioni sperimentali.<br />
In generale, si assiste a un periodo <strong>in</strong> cui molti altri uom<strong>in</strong>i di scienza, grazie ad una<br />
piena consapevolezza delle loro possibilità <strong>in</strong> campo politico e sociale e grazie alla fiducia<br />
dello stato, f<strong>in</strong>alizzarono le loro ricerche su temi che avevano un’immediata ricaduta nella<br />
vita quotidiana e nel progresso del Paese. Vedremo come ciò accadrà anche per il settore<br />
dell’<strong>istruzione</strong>.<br />
L’attività didattica di Giorgio Bidone<br />
Giorgio Bidone dette importanti contributi anche <strong>in</strong> ambito scolastico. Laureatosi <strong>in</strong><br />
Matematica e Idraulica presso l’Università di Tor<strong>in</strong>o nel 1804 e nel 1806 <strong>in</strong> Architettura<br />
civile, fu membro dell’Accademia delle Scienze di Tor<strong>in</strong>o, divenne professore di Idraulica<br />
nel 1815 e nove anni dopo com<strong>in</strong>ciò a <strong>in</strong>segnare Geometria descrittiva al terzo anno degli<br />
studenti del corso di Matematica dell’Università di Tor<strong>in</strong>o. Le sue lezioni consistevano <strong>in</strong><br />
esercitazioni giornaliere di disegno, facendo uso, dapprima, di un suo trattato manoscritto<br />
e, dal 1830 <strong>in</strong> poi, del Trattato di geometria descrittiva (1826) di Carlo Sereni. Per il corso<br />
di Idraulica del quarto anno, <strong>in</strong>vece, il libro di testo era Elementi di meccanica e di<br />
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