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Viaggi, esposizioni e istruzione tecnica in Piemonte

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naturali, la matematica “pura” assunse, qu<strong>in</strong>di, un suo spazio istituzionale; come voluto<br />

pr<strong>in</strong>cipalmente da Brioschi, legato tra gli altri a grandi matematici, come il piemontese<br />

Angelo Genocchi (1817-1889), Felice Casorati (1835-1890) e Luigi Cremona (1830-1903).<br />

Il m<strong>in</strong>istro della Pubblica Istruzione Gabrio Casati, con la legge del 13 novembre 1859,<br />

seguendo tali proposte, suddivise l’<strong>istruzione</strong> <strong>in</strong> tre gradi: elementari (quadriennale, nel<br />

1877 resa obbligatoria con Copp<strong>in</strong>o), secondarie e superiori. Le secondarie erano a scelta<br />

tra il G<strong>in</strong>nasio (qu<strong>in</strong>quennale), che trovava il suo compimento <strong>in</strong> un Liceo (triennale); e la<br />

Scuola Tecnica (triennale), a completamento dell’<strong>istruzione</strong> generale primaria, seguita da<br />

un Istituto tecnico (triennale), che doveva abilitare i giovani a carriere specifiche (del<strong>in</strong>eate<br />

solo con il Regolamento Mamiani nel 1860). Se per il Liceo lo sbocco f<strong>in</strong>ale era<br />

l’Università, per l’<strong>in</strong>dirizzo tecnico nasceva la Scuola di Applicazione.<br />

Per quanto riguarda le scuole secondarie, la legge codificava quella netta separazione<br />

tra <strong>istruzione</strong> classica e <strong>tecnica</strong>, voluta dalla Società d’Istruzione e di Educazione; tuttavia<br />

non elim<strong>in</strong>ava del tutto la disuguaglianza tra gli <strong>in</strong>dirizzi. Era, <strong>in</strong>fatti, prevista una scuola<br />

classica <strong>in</strong> tutti i capoluoghi di prov<strong>in</strong>cia e <strong>in</strong> tutti i centri di medie dimensioni (con i<br />

G<strong>in</strong>nasi a carico dei comuni, e i Licei dello Stato), mentre le Scuole tecniche dovevano<br />

sorgere solo nei capoluoghi, e gli Istituti tecnici dovevano sorgere “a misura che il bisogno<br />

se ne farà sentire, nelle città che sono centro di un più notevole movimento <strong>in</strong>dustriale e<br />

commerciale”. 415 La separazione era anche amm<strong>in</strong>istrativa: gli Istituti tecnici erano posti<br />

alle dipendenze del M<strong>in</strong>istero di agricoltura, <strong>in</strong>dustria e commercio, mentre le scuole<br />

d’<strong>in</strong>dirizzo classico sottoquello della Pubblica Istruzione.<br />

Per il grado scolastico superiore dell’<strong>in</strong>segnamento tecnico, gli articoli 53, 309 e 310<br />

della legge trasformarono l’Istituto tecnico di Tor<strong>in</strong>o <strong>in</strong> Regia Scuola di Applicazione per<br />

gli Ingegneri 416 , e istituivano un Istituto tecnico superiore a Milano (aperto nel 1863 sotto<br />

la direzione di Brioschi 417 ). Le due scuole saranno formalmente nom<strong>in</strong>ate Politecniche solo<br />

<strong>in</strong> seguito (nel 1906 a Tor<strong>in</strong>o).<br />

415 Legge Casati, Regio Decreto n° 3725 del 13 novembre 1859; cit., art. 283.<br />

416 Cfr. Legge Casati, Regio Decreto n° 3725 del 13 novembre 1859; art. 53. Nel titolo IV, relativo<br />

all’<strong>istruzione</strong> <strong>tecnica</strong>, art. 309: “il Regio Istituto tecnico di Tor<strong>in</strong>o sarà convertito <strong>in</strong> iscuola d’applicazione<br />

per gl’<strong>in</strong>gegneri”.<br />

417 Francesco Broschi (1824-1897), laureatosi <strong>in</strong> <strong>in</strong>gegneria idraulica a Pavia, rivestì importanti cariche, come<br />

il rettorato dell’Università di Pavia, la presidenza del Consiglio direttivo dell’Accademia Scientificoletteraria,<br />

segretario generale del M<strong>in</strong>istero della Pubblica Istruzione, sotto il m<strong>in</strong>istro C. Matteucci (1811-<br />

1868), nel governo Rattazzi (1862).<br />

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