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Viaggi, esposizioni e istruzione tecnica in Piemonte

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Introduzione<br />

L’obiettivo di questo lavoro è di rilevare il contributo dei matematici italiani nella<br />

formazione tecnico-scientifica del periodo che va dagli anni Quaranta dell’Ottocento agli<br />

<strong>in</strong>izi del Novecento. Accomunati da un forte spirito patriottico, il loro impegno fu vario e<br />

si esplicò <strong>in</strong> più direzioni, dalla ricerca scientifica ad attività <strong>in</strong> ambito politico,<br />

istituzionale ed educativo.<br />

Grazie al ritrovamento d’<strong>in</strong>teressanti lettere e documenti, presso l’Archivio Storico di<br />

Tor<strong>in</strong>o, appartenenti all’<strong>in</strong>gegnere sabaudo Carlo Ignazio Giulio, cercheremo di analizzare<br />

le modalità con cui prese l’avvio un lungo processo di riord<strong>in</strong>o degli studi tecnico-<br />

scientifici nell’era preunitaria e postunitaria. Evidenzieremo, <strong>in</strong> particolare, i viaggi di<br />

perfezionamento all’estero, l’attività dei matematici <strong>in</strong> politica, la nascita di Scuole, di<br />

Società d’<strong>in</strong>segnanti e di scienziati, e il fiorire di riviste specializzate; e vedremo come nei<br />

decenni tutte queste <strong>in</strong>iziative s’<strong>in</strong>trecciarono e posero le premesse per gli straord<strong>in</strong>ari<br />

sviluppi tecnologici e scientifici del Regno di Sardegna prima, e quello d’Italia dopo.<br />

Nei primi due capitoli ci concentreremo maggiormente sulla situazione scolastica del<br />

Regno di Sardegna, facendo un particolare riferimento all’Università di Tor<strong>in</strong>o. Passeremo<br />

poi a del<strong>in</strong>eare il contributo di Carlo Ignazio Giulio nel dare maggior peso agli studi di<br />

Scienze applicate, prima presso l’Università, poi entro le nuove Scuole di Meccanica e<br />

Chimica applicate alle arti. Tali Scuole, proponendo un nuovo metodo didattico di tipo<br />

<strong>in</strong>duttivo, erano rivolte a operai e artigiani; esse saranno la base del Regio Istituto Tecnico<br />

di Tor<strong>in</strong>o, primo nucleo del Regio Politecnico di Tor<strong>in</strong>o.<br />

Nei capitoli tre e quattro rileveremo <strong>in</strong> che misura tali istituti scolastici siano legati, da<br />

un lato alle Esposizioni <strong>in</strong>dustriali e ai viaggi di studio all’estero, dall’altro a <strong>in</strong>iziative di<br />

carattere caritativo e assistenziale, ma anche di divulgazione scientifica popolare, che<br />

caratterizzarono la “Tor<strong>in</strong>o benefica” tra gli anni Quaranta e Ottanta dell’Ottocento.<br />

Nei due capitoli successivi vedremo come l’impegno dei matematici postunitari<br />

appartenenti alle Commissioni per il riord<strong>in</strong>o dell’<strong>istruzione</strong>, e membri della Società<br />

d’Istruzione e di Educazione, portarono alla nascita delle prime scuole politecniche di<br />

Tor<strong>in</strong>o: la Scuola di applicazione per gli <strong>in</strong>gegneri di Qu<strong>in</strong>t<strong>in</strong>o Sella e il Regio Museo<br />

<strong>in</strong>dustriale di Tor<strong>in</strong>o di Giuseppe DeV<strong>in</strong>cenzi; nel 1906 esse diedero orig<strong>in</strong>e al Regio<br />

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