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Viaggi, esposizioni e istruzione tecnica in Piemonte

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La Scuola di applicazione per gli Ingegneri (1859)<br />

In occasione della preparazione della legge Casati nel 1859, Qu<strong>in</strong>t<strong>in</strong>o Sella si fece erede<br />

del progetto di Giulio di modernizzazione dell’Italia per mezzo di un’ampia diffusione<br />

dell’<strong>istruzione</strong> e delle conoscenze tecnico-scientifiche, e si rese mediatore tra le esigenze di<br />

matematici “puri” e degli <strong>in</strong>gegneri. Dà, <strong>in</strong>oltre, voce alle sempre più <strong>in</strong>fluenti proposte<br />

della Società d’<strong>istruzione</strong> e di Educazione di una riforma degli studi tecnici.<br />

Sella, sfruttando la sua esperienza e la conoscenza verso le istituzioni universitarie<br />

europee, <strong>in</strong> particolare francesi, riuscì a completare quell’ultimo passo che Giulio non ebbe<br />

modo di compiere: la def<strong>in</strong>izione della figura professionale dell’<strong>in</strong>gegnere, con la<br />

creazione di un’istituzione universitaria specifica e mirata, che, distaccandosi da studi<br />

troppo teorici, prendeva a modello delle scuole politecniche tedesche e francesi.<br />

Occorre ricordare che il suo impegnò si unì a quello dei maggiori matematici italiani<br />

dell’epoca: Enrico Betti (1823-1892), Francesco Brioschi (1824-1897), Luigi Cremona<br />

(1830-1903) e Angelo Genocchi (1817-1889); che assunsero importanti <strong>in</strong>carichi al<br />

M<strong>in</strong>istero dell’Istruzione e contribuirono pr<strong>in</strong>cipalmente nell’ambito della scuola<br />

secondaria nei dibattiti metodologici, nella stesura dei programmi di matematica e dei libri<br />

di testo.<br />

Il progetto delle scuole politecniche prese forma da un lavoro della Commissione pel<br />

riord<strong>in</strong>amento degli studi universitari convocata nell’agosto del 1859 da Casati, con<br />

membri piemontesi e, <strong>in</strong> seguito, anche lombardi, tra cui il professore di matematica<br />

applicata all’Università di Pavia, Francesco Brioschi (1824-1897), membro della Società<br />

d’Istruzione e di Educazione, e Qu<strong>in</strong>t<strong>in</strong>o Sella, <strong>in</strong> qualità di esperti per gli studi tecnico-<br />

scientifici. Fu, dunque, prevista non sola la separazione tra discipl<strong>in</strong>e scientifiche e<br />

classiche negli studi <strong>in</strong>feriori, ma anche tra matematica e <strong>in</strong>gegneria <strong>in</strong> quelli universitari.<br />

In particolare erano proposti due livelli negli studi tecnici superiori: uno relativo agli<br />

“<strong>in</strong>gegneri del governo”, laureati, con una formazione scientifica e matematica, che<br />

completavano la formazione con una Scuola di applicazione, sul modello francese; l’altro<br />

relativo a “<strong>in</strong>gegneri civili”, non appartenenti a corpi statali, con formazione presso Istituti<br />

tecnici, con una dose modesta di matematica, sufficiente a “dirigere larghe tenute, grosse<br />

offic<strong>in</strong>e, ed importanti <strong>in</strong>dustrie”. 414 Nella facoltà di scienze fisiche, matematiche e<br />

414 C. G. Lacaita, Un <strong>in</strong>edito di Qu<strong>in</strong>t<strong>in</strong>o Sella sull’ord<strong>in</strong>amento dell’<strong>istruzione</strong> <strong>tecnica</strong>, <strong>in</strong> “Rivista milanese<br />

di economia”, 1990, pp. 118-139.<br />

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