Viaggi, esposizioni e istruzione tecnica in Piemonte
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ivoluzionarono il lavoro <strong>in</strong> offic<strong>in</strong>a. Presso di lui si formarono molti validi <strong>in</strong>gegneri, tra<br />
cui R. Roberts 152 , D. Napier 153 , J. Clement 154 , J. Whitworth 155 , J. Nasmyth 156 e molti altri.<br />
Giulio visitò, <strong>in</strong>oltre, la tipografia di Cloves, la Scuola di Meccanica applicata a Battersea,<br />
il College di Eton, per la prima <strong>istruzione</strong> dei figli dei nobili <strong>in</strong>glesi, l’osservatorio di<br />
Greenwich, e gli arsenali di Woolwich, che lo colpirono particolarmente per la potenza e<br />
l’energia 157 di cui il popolo lond<strong>in</strong>ese dispone.<br />
Nell’osservare i dotti <strong>in</strong>glesi, Giulio notò come essi, a differenza dei piemontesi,<br />
riuscissero a dedicarsi a più attività contemporaneamente, unendo scienza e <strong>in</strong>teressi<br />
personali, traendo dal legame tra campi, spesso anche molto diversi, non pochi vantaggi.<br />
I dotti <strong>in</strong> questo paese non sono quella razza di m<strong>in</strong>chioni che sono da noi, tutti<br />
sciupati dalla scienza, e niente dal proprio <strong>in</strong>teresse: oibò! Essi qui attendono alle<br />
due cose ad un tempo […]. 158<br />
L’elenco degli esempi è lungo, ma ricordiamo: R. Cobden 159 , economista e fabbricante di<br />
tele stampate, C. Wheatstone 160 , professore di fisica e mercante di strumenti musicali e Sir<br />
J. W. Lubbock 161 , matematico e banchiere. Con quest’ultimo Giulio passò molto tempo e<br />
visitò le fabbriche lond<strong>in</strong>esi, di cui ammirò l’ord<strong>in</strong>e, la cura e la costante vigilanza dei<br />
padroni 162 . Assieme a Emilio visitò poi l’University College, dotata di scuole di geometria,<br />
fisica, chimica, meccanica e scienze mediche, sosta molto utile poiché vide “molte cose<br />
degne di imitazione, molte buone ad averle vedute per non imitarle”. 163 Un’altra<br />
152 Richard Roberts (1789-1864), costruttore di strumenti di alta precisione, contribuì alla nascita della<br />
produzione di massa.<br />
153 David Napier (1785-1873), dette contributi alla produzione di macch<strong>in</strong>e per la creazione di bulloni, di<br />
armi, di monete, si occupò anche di macch<strong>in</strong>e da pressa e, <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e, di automobili.<br />
154 Joseph Clement (1779-1844), eccellente <strong>in</strong>dustriale nella meccanica di precisione, lavorò nel 1823 con<br />
Charles Babbage (1791-1871) alla macch<strong>in</strong>a differenziale.<br />
155 Joseph Whitworth (1803-1887), famoso per la creazione di macch<strong>in</strong>e utensili con un elevato standard di<br />
lavorazione e precisione, sviluppò una <strong>tecnica</strong> di filettatura adottato poi a livello nazionale, utile soprattutto<br />
alle imprese ferroviarie.<br />
156 James Nasmyth (1808-1890), fu l’<strong>in</strong>ventore del martello a vapore.<br />
157 MNRIT, AG, cart. 36, lettera di Giulio a Carlotta Pollone, Londra, 21.9.1847; cit., p. 2r.<br />
158 MNRIT, AG, cart. 36, lettera di Giulio a Carlotta Pollone, Londra, 24.9.1847. Cfr. aggiunta alla lettera<br />
datata 27.9.1847; cit., p.2r.<br />
159 Richard Cobden (1804-1865), fu economista e uomo di Stato <strong>in</strong>glese, e si batté per l’abolizione delle leggi<br />
protezionistiche e l’<strong>in</strong>staurazione di un regime economico basato sul libero scambio.<br />
160 Charles Wheatstone (1802-1875), ricoprì un ruolo fondamentale nello sviluppo della telegrafia e nella<br />
tecnologia per gli strumenti musicali.<br />
161 Sir John William Lubbock (1803-1865), membro della Royal Astronomical Society (1828), considerato il<br />
primo tra i matematici <strong>in</strong>glesi ad adottare l’impostazione di Laplace <strong>in</strong> probabilità, fu due volte tesoriere<br />
(1830-35, 1838-45) e tre volte Vicepresidente (1830-35, 1836-37, 1838-46) della Royal Society.<br />
162 MNRIT, AG, cart. 36, lettera di Giulio a Carlotta Pollone, Londra, 27.9.1847; cit., p.3 r.<br />
163 MNRIT, AG, cart. 36, lettera di Giulio a Carlotta Pollone, Londra, 27.9.1847; cit., p.3v.<br />
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