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Viaggi, esposizioni e istruzione tecnica in Piemonte

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Tra le riviste piemontesi degli anni precedenti ricordiamo L’Educatore primario (citato<br />

<strong>in</strong> precedenza), e i giornali di Lorenzo Valerio (1810-1865), pubblicati dagli editori Pomba<br />

e Paravia, ossia le Letture popolari (1837-1841) e il successivo giornale Lettere di famiglia<br />

(1842-1847), 308 che seguivano le idee liberali ed ebbero un peso notevole<br />

sull’arricchimento culturale dei ceti medi.<br />

Il Giornale della Società d’Istruzione e di Educazione si dist<strong>in</strong>se da tali riviste per il<br />

numero molto più ampio di temi cui si dedicò: per ogni ramo dell’<strong>istruzione</strong> si seguiva<br />

l’attività legislativa, si elevavano osservazioni e critiche, una volta evidenziati i problemi,<br />

si proponevano rimedi, che molto spesso erano presentati al governo. Il successo del<br />

Giornale discendeva anche dal co<strong>in</strong>volgimento di membri della classe dirigente e, <strong>in</strong><br />

generale, dal sostegno del governo 309 .<br />

Tra i soci che parteciparono alle adunanze del Comitato centrale ricordiamo: Domenico<br />

Capell<strong>in</strong>a 310 , Pietro Luigi Alb<strong>in</strong>i 311 , Francesco Predari 312 , Domenico Carutti 313 , Cesare<br />

Alfieri di Sostegno, Domenico Berti 314 , Antonio Nomis di Pollone, lo stesso C. I. Giulio,<br />

che fu eletto presidente onorario della Società 315 e V. Gioberti, che accettò la nom<strong>in</strong>a a<br />

presidente ottenuta all’unanimità.<br />

A capo della Società vi era un Comitato Centrale, che si riuniva settimanalmente per<br />

discutere delle diverse questioni, riguardanti ogni ramo dell’<strong>istruzione</strong>, da quella<br />

elementare a quella universitaria; si occupava, <strong>in</strong>oltre, dell’organizzazione dei Congressi<br />

generali, cui erano <strong>in</strong>vitati non solo i soci e gli <strong>in</strong>segnanti, ma anche le più alte cariche<br />

308<br />

Letture di famiglia (1842-1847), giornale settimanale, curato da Lorenzo Valerio, rivolto all’educazione<br />

morale, civile e religiosa. Usciva ogni sabato, <strong>in</strong> fascicoli da 8 pag<strong>in</strong>e. Nell’editoriale del n° 1, anno 4° (4<br />

gennaio 1845) si legge “[…] grideremo con tutta la potenza dell’anima: “date al povero <strong>istruzione</strong>, moralità,<br />

educazione, lavoro; fate che esso abbia coscienza della propria dignità, dei propri diritti e doveri, e gli<br />

ospedali allora convertirete <strong>in</strong> iscuole, <strong>in</strong> case di lavoro convertirete le carceri””.<br />

309<br />

GSIE, 1, 1849, fasc. 3°-5°, Introduzione: “Relazione degli atti e dei dibattimenti costitutivi della società;<br />

cit., p. 6.<br />

310<br />

Domenico Capell<strong>in</strong>a (1818-1860) laureato <strong>in</strong> filologia, <strong>in</strong>segnò alla Facoltà di lettere dell’Università di<br />

Tor<strong>in</strong>o, fu membro del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione e deputato alla Camera, redasse<br />

numerose antologie per le scuole primarie e secondarie.<br />

311<br />

Pietro Luigi Alb<strong>in</strong>i (1807-) laureato <strong>in</strong> giurisprudenza (1829), fu docente universitario a Tor<strong>in</strong>o nella<br />

nuova cattedra di “enciclopedia e storia del diritto” (1846). All’<strong>in</strong>terno della Società riuscì a <strong>in</strong>serire<br />

l’<strong>in</strong>segnamento della “filosofia del diritto”, come corso fondamentale e unico.<br />

312<br />

Francesco Predari (1809-1870) fondò la “Rivista enciclopedica italiana” (1854-’56).<br />

313<br />

Domenico Carutti (1821-1909) fu direttore della Biblioteca Reale di Tor<strong>in</strong>o, segretario generale del<br />

M<strong>in</strong>istero degli affari esteri del Regno di Sardegna e poi del Regno d’Italia (1859-1862).<br />

314<br />

Domenico Berti (1820-1897) fu m<strong>in</strong>istro dell’Istruzione pubblica nei governi La Marmora II (1865-1866)<br />

e Ricasoli II (1866-1867), m<strong>in</strong>istro di Agricoltura, Industria e Commercio nei governi Depretis IV (1881-<br />

1883) e Depretis V (1883-1884).<br />

315<br />

Il 1° marzo 1849 fu eletto a pluralità Presidente della Società, ma rifiutò l’<strong>in</strong>carico. Cfr. GSIE, 1, 1849,<br />

fasc. 3°-5°, Introduzione: “Relazione degli atti e dei dibattimenti costitutivi della società; cit., p. 19.<br />

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