Viaggi, esposizioni e istruzione tecnica in Piemonte
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nom<strong>in</strong>ato Commissario per l’Esposizione Internazionale di Londra del 1862, <strong>in</strong>sieme al<br />
fratello di Qu<strong>in</strong>t<strong>in</strong>o Sella, Giuseppe Venanzio (1823-1876); 446 l’<strong>in</strong>gegnere Giac<strong>in</strong>to Berruti<br />
(1837-1904), un collaboratore di Sella; e Gustavo Benso di Cavour, 447 presidente del<br />
Comitato centrale italiano dell’Esposizione. In quest’occasione Dev<strong>in</strong>cenzi fu colpito dal<br />
South Kens<strong>in</strong>gton Museum di Londra, di cui studiò attentamente l’organizzazione e i<br />
possibili immensi vantaggi che poteva dare una simile struttura all’Italia, se sovvenzionata<br />
dal governo e da contributi di privati. Inoltre, vedeva il progetto realizzabile per i crescenti<br />
progressi dell’Italia, posizionatasi nell’Esposizione al quarto posto per numero di<br />
medaglie, dopo la Gran Bretagna, la Francia e la Russia. Consultò dotti <strong>in</strong>glesi e italiani e<br />
propose al M<strong>in</strong>istro di Agricoltura, Industria e Commercio, G. Pepoli 448 , il suo progetto,<br />
per il quale non era prevista una spesa eccessiva grazie alle molte donazioni di prodotti di<br />
manifattori <strong>in</strong>glesi e italiani; stimate per un totale di circa un milione di lire.<br />
La proposta fu accolta e fu istituito il Regio Museo Industriale Italiano con Regio<br />
Decreto del 23 novembre 1862, situato <strong>in</strong> via dell’Ospedale 32 (oggi piazzale Valdo Fusi);<br />
con lo scopo di “promuovere l’<strong>istruzione</strong> <strong>in</strong>dustriale e il progresso dell’<strong>in</strong>dustria e del<br />
commercio”. 449 L’articolo 2 del Regio Decreto prevedeva che il Museo fosse alle<br />
dipendenze dell’Istituto Tecnico di Tor<strong>in</strong>o. Questa disposizione fu molto criticata<br />
all’epoca, f<strong>in</strong> dallo stesso Dev<strong>in</strong>cenzi, poiché rendeva il Museo una succursale di un<br />
<strong>in</strong>segnamento secondario, screditandolo così tra gli <strong>in</strong>dustriali italiani e stranieri.<br />
Fu nom<strong>in</strong>ato direttore lo stesso Dev<strong>in</strong>cenzi, che strutturò il suo progetto sul modello<br />
del Museo di Kens<strong>in</strong>gton e del Conservatoire des Arts et Métiers di Parigi, creando<br />
un’esposizione permanente di macch<strong>in</strong>e e altri oggetti, a uso degli <strong>in</strong>segnanti dell’Istituto.<br />
In particolare, dalla raccolta <strong>in</strong>iziale, il Museo andò arricchendosi di ricche collezioni. Si<br />
trattava di prodotti di varia natura: macch<strong>in</strong>e <strong>in</strong>dustriali e agricole, <strong>in</strong> particolare un<br />
numeroso assortimento di aratri, prodotti delle <strong>in</strong>dustrie di ferro, acciaio, porcellane, di<br />
materie tessili (lana e cotone perlopiù), sostanze alimentari e prodotti dell’agricoltura,<br />
come una ricca varietà di semi di piante, ma anche volumi di studi parlamentari <strong>in</strong>glesi<br />
sull’agricoltura, documenti, e libri educativi, strumenti tecnologici costruiti per facilitare<br />
446<br />
Fu <strong>in</strong>caricato di redigere il testo Notizie sull’<strong>in</strong>dustria laniera (Biella, 1863), ancora oggi fonte di molta<br />
utilità per la storia dell’<strong>in</strong>dustria laniera italiana.<br />
447<br />
Gustavo Benso di Cavour (1806-1864), fratello di Camillo, fu tra i fondatori del giornale clericale<br />
L’Armonia della religione colla civiltà (1848) e deputato dalla IV all’VIII legislatura.<br />
448<br />
Gioacch<strong>in</strong>o Napoleone Pepoli (1825-1881), bolognese, m<strong>in</strong>istro dell’Agricoltura, <strong>in</strong>dustria e commercio.<br />
449<br />
Regio Decreto del 23 novembre 1862, n° 1001, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del Regno d’Italia, n°<br />
288 del 1862; cit. art. 1.<br />
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