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Viaggi, esposizioni e istruzione tecnica in Piemonte

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le Scienze applicate alle arti per “l’<strong>in</strong>civilimento dei popoli” e il “miglioramento delle sorti<br />

loro”, egli sosteneva che per questo motivo “le due scuole non potranno essere gelose<br />

l’una dell’altra e poste allo stesso livello”. 220<br />

Le scuole erano rivolte a un pubblico molto ampio e vario <strong>in</strong> fatto di età, di condizione<br />

e anche di prelim<strong>in</strong>are <strong>istruzione</strong>. Tra gli artigiani e gli operai, erano presenti alle lezioni<br />

alcuni “dilettanti”, curiosi o desiderosi di acquisire generiche conoscenze sulle <strong>in</strong>dustrie<br />

meccaniche e chimiche, ma anche studenti del corso di Matematica all’Università, <strong>in</strong>vitati<br />

dallo stesso Giulio; esemplare a tal proposito la testimonianza di Qu<strong>in</strong>t<strong>in</strong>o Sella, allora<br />

studente del terzo anno d’<strong>in</strong>gegneria:<br />

“[…] Giulio ci vuole alla scuola di meccanica applicata alle arti […]. Le scuole di<br />

meccanica e di chimica applicata alle arti […] seguono ad essere frequentate con<br />

assiduità particolare: quella di Giulio <strong>in</strong> specie è così stivata di persone che un<br />

quarto d’ora prima non è possibile trovar posto: quella di Sobrero è un po’ più<br />

rilassata, sicché ci si trova sempre posto […].” 221<br />

La collaborazione da parte della popolazione fu subito forte e <strong>in</strong>aspettata. Giulio<br />

raccontò di come ci fossero dubbi sulla riuscita del progetto, rivolto pr<strong>in</strong>cipalmente a<br />

lavoratori adulti, qu<strong>in</strong>di non abituati allo studio e alla costante attenzione richiesta da una<br />

scuola. L’<strong>in</strong>fondatezza di tali dubbi si dimostrò ben presto grazie allo straord<strong>in</strong>ario e<br />

<strong>in</strong>aspettato numero di persone presentatisi alle iscrizioni: oltre 600 <strong>in</strong> pochi giorni, e molti<br />

altri nei giorni successivi, di cui solo 189 furono ammessi, a causa della capacità ristretta<br />

dell’aula e delle particolari condizioni necessarie per l’<strong>in</strong>segnamento. È <strong>in</strong>teressante<br />

leggere la ripartizione degli alunni della Scuola nel primo anno tra le diverse professioni. 222<br />

Professione N°<br />

Legnaiuoli, ebanisti, carrozzai, tornitore 12<br />

Macch<strong>in</strong>isti 11<br />

Gioiellieri, orefici 12<br />

Orologiai 7<br />

220<br />

BPT, AG, cont. 34, lettera di Ascanio Sobrero a C. I. Giulio, 2.12.[1845]; cit., p. 1r. L’anno è desunto dal<br />

contenuto della lettera, riguardante la lezione di apertura delle Scuole di Meccanica e di Chimica applicate<br />

alle Arti, tenuta il 15 dicembre 1845.<br />

221<br />

Q. Sella, Epistolario, cit.; brano tratto dalle lettere familiari del 2.12.1845, p.22; del 24.1.1846, p.27; del<br />

3.4.1846, p.31.<br />

222<br />

C.I. Giulio, Relazione sul primo anno di corso ..., 1846 cit., pp. XVI.<br />

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