Viaggi, esposizioni e istruzione tecnica in Piemonte
Viaggi, esposizioni e istruzione tecnica in Piemonte
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Amburgo, M. Meyerste<strong>in</strong> 129 di Gott<strong>in</strong>ga, e <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e cita anche un ottico modenese, G.<br />
Amici 130 . Giulio <strong>in</strong>coraggia così gli scienziati italiani a non perdere la fiducia <strong>in</strong> loro stessi:<br />
quando una migliore e più generale <strong>istruzione</strong>, penetrando <strong>in</strong> tutti gli ord<strong>in</strong>i della<br />
società, li avrà tutti persuasi che gli alti studi scientifici sono pei popoli la più bella,<br />
la più pura, la più feconda sorgente non solamente di gloria ma di potenza, e che <strong>in</strong><br />
questi tempi le nazioni primeggiano non men con l’<strong>in</strong>gegno, che colle armi […] i<br />
nostri macch<strong>in</strong>isti acquisteranno quella fama che è stato f<strong>in</strong>ora più facile per loro di<br />
meritare che di ottenere. 131<br />
Vedremo nel prossimo capitolo come il governo agì concretamente, coerentemente con tale<br />
politica di formazione, mediante viaggi d’<strong>istruzione</strong> all’estero di tecnici e la creazione del<br />
Regio Istituto tecnico (1852) e l’idea di una Scuola di applicazione per gli <strong>in</strong>gegneri<br />
(realizzata grazie a Sella nel 1859).<br />
Per quanto riguarda il sistema dei dazi, sappiamo che le idee liberiste <strong>in</strong>dicate nell’opera<br />
trovarono un forte sostegno da parte di economisti dell’epoca. Tra questi ricordiamo C.I.<br />
Petitti, il quale nella lettera con cui <strong>in</strong>viò a Giulio la bozza del suo articolo sugli Annali<br />
universali di statistica, scrisse che l’opera realizzava quella “statistica ragionata della<br />
<strong>in</strong>dustria nazionale, che pote[va] servire al governo d’utile norma pegli occorrenti futuri<br />
provvedimenti da promulgare; agli <strong>in</strong>dustriali di guida e d’<strong>in</strong>citamento negli sforzi<br />
ulteriori cui volessero <strong>in</strong>tendere per migliorare l’arte rispettiva” 132 . L’<strong>in</strong>tento di Petitti non<br />
era solo quello di <strong>in</strong>coraggiare l’ala riformista dell’amm<strong>in</strong>istrazione sabauda, ma di<br />
persuadere gli imprenditori dell’importanza della graduale liberalizzazione dei rapporti<br />
commerciali.<br />
Le idee liberoscambiste e di affrancamento dal sostegno statale per lo sviluppo<br />
economico erano condivise anche dal napoletano A. Scialoja 133 , come si legge nei suoi<br />
Pr<strong>in</strong>cipii della economia sociale (Napoli, 1840). Nell’edizione tor<strong>in</strong>ese, del 1846, egli<br />
r<strong>in</strong>graziò Giulio per l’aiuto datogli nel capitolo sulle Condizioni economiche del diverso<br />
impiego delle forze, nel quale erano applicati concetti di meccanica alla realtà economico-<br />
129<br />
Moritz Meyerste<strong>in</strong> (1808-1882) fu meccanico, ispettore delle macch<strong>in</strong>e dell’Università di Gott<strong>in</strong>ga e<br />
costruttore di strumenti di precisione.<br />
130<br />
Giovanni Amici (1786-1863) fu astronomo a Firenze nel museo di fisica e di storia naturale.<br />
131<br />
C.I. Giulio, Notizia storica…, 1844; cit., pp. 359.<br />
132<br />
BPT, AG, cont. 33, fasc. 27, lettera di C.I. Petitti di Roreto a Giulio, 22.4.1845; cit., p. 1r.<br />
133<br />
Antonio Scialoja (1817-1877), laureato <strong>in</strong> giurisprudenza nel 1841 a Napoli. Nel 1848 fu m<strong>in</strong>istro<br />
dell’Agricoltura e Commercio per il governo liberale di Carlo Troja (1784-1858).<br />
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