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Viaggi, esposizioni e istruzione tecnica in Piemonte

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mentre non manca di evidenziare i difetti e l’<strong>in</strong>feriorità di alcuni luoghi <strong>in</strong> confronto a<br />

Tor<strong>in</strong>o, come a Colonia. L’elogio alla sua patria è presente <strong>in</strong> moltissime lettere di Giulio,<br />

ed è significativo del suo forte spirito patriottico, unico propulsore di un viaggio così<br />

faticoso.<br />

[…] il bello, il grande, il poetico, il pittoresco, oibò! Ch’esso non è per loro, ed essi<br />

non sono per lui. Insomma, evviva l’Italia! // Ella ci è […] una civiltà che coltiva<br />

l’<strong>in</strong>gegno, e non <strong>in</strong>aridisce il cuore, e non agghiaccia l’immag<strong>in</strong>azione; che studia la<br />

meccanica e non ispregia la polizia, che non sagrifica Archimede a Virgilio, né<br />

Virgilio ad Archimede, né la Bibbia ai conti fatti, né Raffaello alle strade ferrate: la<br />

civiltà che conviene all’Italia […]. 148<br />

In questa parte di viaggio, Giulio fece la conoscenza di diversi personaggi, come il docente<br />

universitario di legge e giurisprudenza, C.J.A. Mittermaier (1787-1867), presso<br />

Heidelberg, che accolse i due viaggiatori <strong>in</strong>sieme alla sua famiglia, mentre a Francoforte<br />

<strong>in</strong>contrò Eugenio Artraud, il cognato di A. Scialoja.<br />

Verso la f<strong>in</strong>e di agosto, Giulio e il figlio Emilio si spostarono verso la Germania<br />

occidentale e il Belgio, allora territorio francese (Colonia, Verriers, Liegi, Louva<strong>in</strong>,<br />

Bruxelles, Mal<strong>in</strong>es, Anversa, Gand, Bruges, Ostanda). In quel periodo, egli ripete alla<br />

moglie di non amare il viaggio, perché lo allontana dalla sua famiglia e non gli permette di<br />

acquisire utili <strong>in</strong>formazioni come sperava, a causa dell’eccessiva fretta e, qu<strong>in</strong>di, delle<br />

visite troppo superficiali.<br />

[…] je me trouve très mal dispose pour tirer parti de mon voyage: je ne suis pas<br />

assez ignorant pour qu’une observation superficielle me puisse beaucoup apprendre:<br />

mai je suis lo<strong>in</strong> d’être assez <strong>in</strong>struit pour pouvoir rien approfondir en courant le<br />

monde comme je suis forcé de le faire. 149<br />

Tra le soste più significative ricordiamo: la filatura di l<strong>in</strong>o a Liegi e la manifattura di<br />

Verviers di William Cockerill (1759-1832), uomo d’affari britannico che fondò <strong>in</strong> Belgio<br />

una delle più grandi compagnie europee attive nel settore tessile, che sfruttavano la<br />

tecnologia sviluppata con la rivoluzione <strong>in</strong>dustriale <strong>in</strong>glese. Anche Bruxelles fu una tappa<br />

ricca di avvenimenti, <strong>in</strong>nanzitutto per le nuove conoscenze: diversi professori<br />

dell’Università di Liegi, tra cui quello di m<strong>in</strong>eralogia e geologia, A.H. Dumont (1809-<br />

148 MNRIT, AG, cart. 36, lettera di Giulio a Carlotta Pollone, Bruxelles, 29.8.1847; cit., p. 1r-1v.<br />

149 MNRIT, AG, cart. 36, lettera di Giulio a Carlotta Pollone, Bruxelles, 26.8.1847; cit., p. 2v.<br />

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