Viaggi, esposizioni e istruzione tecnica in Piemonte
Viaggi, esposizioni e istruzione tecnica in Piemonte
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I programmi dei corsi dovevano essere concertati dai Professori e approvati dal<br />
M<strong>in</strong>istro, <strong>in</strong> modo da evitare lacune o duplicazione di argomenti <strong>in</strong> più corsi, tuttavia la<br />
Commissione dell’Istituto sottol<strong>in</strong>eò che non doveva <strong>in</strong> nessun modo essere v<strong>in</strong>colata la<br />
libertà di ogni professore sull’ord<strong>in</strong>amento del corso e sull’esposizione. Ciascun professore<br />
doveva tenere due lezioni a settimana della durata di un’ora e mezza, negli orari che più si<br />
confacevano agli impegni dell’uditorio specifico cui erano prevalentemente dest<strong>in</strong>ate 361 .<br />
Inoltre, per ciascun corso dovevano essere dedicate 8 o 12 lezioni, sulle 50 o 100 totali, per<br />
approfondire un particolare argomento 362 .<br />
Il metodo didattico era quello <strong>in</strong>duttivo, lo stesso adottato dalle Scuole di Meccanica e<br />
Chimica applicata alle arti: le lezioni dovevano mantenere il carattere di rigore e lo studio<br />
teorico della scienza, ma non dovevano limitarsi a semplici discorsi accademici 363 , bensì<br />
dovevano essere funzionali a dar senso alla parte pratica, la quale altrimenti rischiava di<br />
essere appresa come un <strong>in</strong>sieme di ricette empiriche o di segreti 364 . In def<strong>in</strong>itiva la teoria<br />
era resa più comprensibile da digressioni di applicazione pratica; diceva Giulio che<br />
occorreva “spargere le lezioni medesime di qualche fiore il quale, non tanto nasconda le<br />
sp<strong>in</strong>e dello studio, quanto ne faccia volentieri tollerar la puntura”. 365<br />
Fu mantenuta, dunque, l’idea che gli allievi dovevano avere a disposizione macch<strong>in</strong>e,<br />
strumenti, disegni e tutto ciò che poteva aiutarli nella comprensione delle lezioni, con la<br />
differenza che <strong>in</strong> tali scuole ci fu una grandissima cura e attenzione nella creazione di<br />
laboratori, gab<strong>in</strong>etti e collezioni. Queste ultime, <strong>in</strong> particolare, negli anni crebbero <strong>in</strong><br />
numero, grandezza e importanza a livello nazionale e <strong>in</strong>ternazionale. Si lavorò aff<strong>in</strong>ché la<br />
maggior parte dei corsi potesse disporre di una sua specifica collezione, e la grande cura di<br />
alcuni professori fece sì che, come vedremo <strong>in</strong> seguito, alcune Collezioni arrivassero alle<br />
Esposizioni universali europee o che fossero richieste da altri istituti della Prov<strong>in</strong>cia.<br />
Per il mantenimento delle collezioni e della libreria fu nom<strong>in</strong>ato un funzionario che<br />
svolgeva anche il ruolo di segretario dell’Istituto; era, <strong>in</strong>oltre, a disposizione dell’Istituto<br />
361 Cfr. GSIE, 3, 1852, P. IV, Atti, “Sunto degli atti pubblicati nel mese di agosto”, 1.8.1852: Regio Decreto<br />
sull’ord<strong>in</strong>azione del R. Istituto Tecnico di Tor<strong>in</strong>o.<br />
362 Cfr. Regio decreto del 1° agosto 1852 che riord<strong>in</strong>a le scuole tecniche di Tor<strong>in</strong>o e prescrive che debbano<br />
avere il titolo di Regio istituto tecnico, a firma di C. Boncompagni, Stup<strong>in</strong>igi, 1852; art. 9.<br />
363 MNRIT, cart.44, C.I. Giulio, Relazione …, 1852; cit., p. 17.<br />
364 MNRIT, cart.44, C.I. Giulio, Relazione …, 1852; cit., p. 20.<br />
365 MNRIT, cart.44, C.I. Giulio, Relazione presentata al M<strong>in</strong>istro dell’Istruzione Pubblica dalla<br />
Commissione <strong>in</strong>caricata di proporre il riord<strong>in</strong>amento delle Scuole tecniche di Tor<strong>in</strong>o, ms., Tor<strong>in</strong>o, 5.6.1852;<br />
cit., p. 15.<br />
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