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Viaggi, esposizioni e istruzione tecnica in Piemonte

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l’attività didattica, illustrazioni di processi <strong>in</strong>dustriali; 450 “tutto ci si trova raccolto per<br />

formare il cuore, e la mente pratica e scientifica d’un perfetto <strong>in</strong>dustriale”. 451<br />

Il museo concorreva con la Scuola di applicazione, fornendo anche <strong>in</strong>segnamenti<br />

teorici, oltre a esercitazioni pratiche, per la formazione degli <strong>in</strong>gegneri <strong>in</strong>dustriali e civili. I<br />

corsi erano liberi, cosicché qualsiasi privato cittad<strong>in</strong>o poteva accedere a lezioni e<br />

laboratori. A f<strong>in</strong>e Ottocento nel Museo si trovava: una scuola con un laboratorio di<br />

elettro<strong>tecnica</strong>, diretta dall’<strong>in</strong>gegnere e scienziato Galileo Ferraris (1847-1897), una scuola<br />

con laboratorio di elettrochimica, e un gab<strong>in</strong>etto di economia politica, diretto<br />

dall’economista Salvatore Cognetti de Martiis (1844-1901). Una caratteristica del Museo<br />

era che gli allievi non erano specializzati <strong>in</strong> un preciso ramo della scienza, ma dotati di una<br />

formazione, appunto, poli<strong>tecnica</strong>, qu<strong>in</strong>di dotati di un sapere unitario applicabile alle<br />

richieste di un’esigente società <strong>in</strong> cont<strong>in</strong>uo sviluppo economico e tecnologico.<br />

Come vetr<strong>in</strong>a degli sviluppi resi possibili grazie a queste nuove scuole tecniche<br />

superiori, nei locali del Regio Museo <strong>in</strong>dustriale si tenne l’<strong>in</strong>augurazione nel 1871 del<br />

traforo ferroviario del Fréjus, dove furono esposti campioni di macch<strong>in</strong>e e lavorazioni<br />

metalliche. Anche l’Esposizione <strong>in</strong>dustriale di Milano del 1881 e l’Esposizione nazionale<br />

di Tor<strong>in</strong>o del 1884, furono occasioni per pubblicizzare le scuole e il loro contributo alla<br />

nazione. Nell’Esposizione tor<strong>in</strong>ese, <strong>in</strong> particolare, la mostra dell’elettricità fu la<br />

protagonista; organizzata dall’assistente di Fisica teorica del Regio Museo Industriale di<br />

Tor<strong>in</strong>o Galileo Ferraris, il quale, dedicandosi agli studi sull’elettromagnetismo, dette<br />

importanti contributi nel campo dei trasformatori, delle correnti e del campo magnetico<br />

rotante. Per la mostra scelse di stupire e porre un alto faro sulla stazione di Porta Nuova, <strong>in</strong><br />

grado di illum<strong>in</strong>are tutta via Roma, illum<strong>in</strong>ò la Galleria Subalp<strong>in</strong>a, e <strong>in</strong>stallò cent<strong>in</strong>aia di<br />

lum<strong>in</strong>arie nei padiglioni dell’Esposizione, fra il castello del Valent<strong>in</strong>o e il ponte Isabella.<br />

In queste occasioni si vide come l’elemento di maggior vitalità e forza era dato proprio<br />

dalla nuova cultura tecnico-scientifica, che come affermava Giuseppe Colombo (1836-<br />

1921), professore di Meccanica e Ingegneria <strong>in</strong>dustriale (1865-1911) all’Istituto tecnico<br />

superiore di Milano, era necessaria e impresc<strong>in</strong>dibile poiché “dalla motrice a vapore alla<br />

450 Rivista Contemporanea nazionale italiana, vol. XL, anno XIII, Augusto Federico Negro Editore, Tor<strong>in</strong>o,<br />

1865; di Alessandro Gicca, Il Museo <strong>in</strong>dustriale italiano <strong>in</strong> Tor<strong>in</strong>o; pp. 234-238. Dati presi da Annuario del<br />

M<strong>in</strong>istero di agricoltura, <strong>in</strong>dustria e commercio, anno 1863; p. 399.<br />

451 Scipione Staffa Da V<strong>in</strong>cenzo, L’Italia agricola <strong>in</strong>dustriale, Tipografia dei classici italiani, Napoli, 1867;<br />

cap. XI, “Museo Industriale italiano”.<br />

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