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Viaggi, esposizioni e istruzione tecnica in Piemonte

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le uniche professioni prestigiose siano quelle clericali e gli impieghi statali. Inoltre, si<br />

apprendeva l’importanza di divenire “signori” e non “servi” 261 degli strumenti e dei<br />

metodi che s’impiegavano; tutto ciò non solo per il bisogno materiale di comprendere<br />

un’arte, ma anche perché ciò poteva condurre a un perfezionamento delle proprie facoltà<br />

<strong>in</strong>tellettive.<br />

Questo tipo d’<strong>in</strong>segnamento richiedeva professori istruiti e appassionati sia della loro<br />

discipl<strong>in</strong>a, sia del loro mestiere, ma anche di opportuni f<strong>in</strong>anziamenti. I professori avevano<br />

a disposizione una determ<strong>in</strong>ata somma per l’acquisto del materiale necessario alle lezioni,<br />

di cui dovevano rendere conto al M<strong>in</strong>istero ogni tre mesi. I libri e gli strumenti così<br />

acquistati rimanevano alla Scuola per gli anni successivi. Inoltre, essi erano autorizzati a<br />

dedicare un paio di lezioni a settimana a esercizi pratici, rivolti ai soli studenti<br />

“frequentanti”. I fondi stanziati dal Governo per tali materiali erano, pertanto, essenziali<br />

per la scuola.<br />

I mezzi pecuniari generosamente largiti dal Governo, per provvedere la scuola di un<br />

buon numero di disegni, di modelli, di strumenti, di prodotti d’<strong>in</strong>dustria, hanno più<br />

d’ogni altra cosa forse contribuito a rendere accessibili al maggior numero le verità<br />

della scienza e le loro applicazioni alle arti. 262<br />

I pr<strong>in</strong>cipali problemi <strong>in</strong>contrati<br />

Nonostante gli accorgimenti nel metodo didattico e l’uso di oggetti, i corsi erano<br />

piuttosto complicati per il pubblico cui erano rivolti. Le lezioni di Giulio pur com<strong>in</strong>ciando<br />

con le più elementari def<strong>in</strong>izioni e considerando teoremi d’immediata applicazione agli<br />

oggetti di uso comune, presupponevano conoscenze di Geometria, Fisica e, <strong>in</strong> alcuni casi,<br />

anche di Calcolo differenziale 263 . Nell’<strong>in</strong>troduzione ai sunti delle sue lezioni tenute<br />

nell’anno scolastico 1846-’47, Giulio elencò gli autori di cui si era servito per strutturare il<br />

corso. Tra questi troviamo J.N.P. Hachette con il Traité élémentaire des Mach<strong>in</strong>es (edito<br />

per la prima volta a Parigi nel 1811, Giulio possedeva la seconda edizione del 1819).<br />

L’obiettivo del trattato era la descrizione esatta e l’analisi delle proprietà delle pr<strong>in</strong>cipali<br />

macch<strong>in</strong>e <strong>in</strong> uso all’epoca, facendo particolare attenzione a quelle basate sulla<br />

261 Ibidem.<br />

262 C.I. Giulio, Relazione sul primo anno di corso …, 1846 cit., pp. XVIII.<br />

263 BPT, AG, cont. 51, Sunti delle lezioni di meccanica applicata alle arti, date nell’anno 1846-47, nelle<br />

Regie Scuole tecniche di Tor<strong>in</strong>o, Giuseppe Pomba e comp., Tor<strong>in</strong>o, 1846; riferimento al capitolo Dei cunei e<br />

della rappresentazione geometrica o grafica del movimento, nota al paragrafo 57 relativo a cunei con filo<br />

curvil<strong>in</strong>eo.<br />

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