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Viaggi, esposizioni e istruzione tecnica in Piemonte

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D<strong>in</strong>amica, <strong>in</strong>troduttive alla seconda parte, più applicativa, di Meccanica <strong>tecnica</strong>.<br />

Quest’ultima parte consisteva nella trattazione delle macch<strong>in</strong>e, non solo quelle classiche,<br />

basate sull’equilibrio e sull’attrito, ma erano previste anche otto lezioni sui motori, qu<strong>in</strong>di<br />

sul problema del vapore dal punto di vista della Meccanica. Erano escluse dal corso le<br />

macch<strong>in</strong>e idrauliche, fatta eccezione per quelle, dove era previsto il “sollevamento<br />

dell’acqua come fosse un solido”. 82 Nelle note <strong>in</strong>troduttive al Programma Giulio dichiarò<br />

di averlo steso conscio della sua natura provvisoria, giacché mancante di sufficiente<br />

esperienza; egli temeva fosse troppo lungo, e per questo motivo <strong>in</strong>serì alcuni asterischi per<br />

<strong>in</strong>dicare gli argomenti che eventualmente si possono tralasciare. Nella compilazione di<br />

questo programma, che è un vero e proprio sunto delle sue lezioni, l’<strong>in</strong>tento del professore<br />

era di dare uno strumento utile non solo agli studenti, per seguire con maggior chiarezza e<br />

ord<strong>in</strong>e le lezioni durante l’anno 83 .<br />

L’<strong>in</strong>segnamento della Meccanica razionale, nella formazione degli <strong>in</strong>gegneri, esisteva<br />

già dall’Ottocento sia <strong>in</strong> Francia sia <strong>in</strong> Italia e, come possiamo notare dalla sua biblioteca,<br />

Giulio possedeva diversi testi particolarmente utili per la trasposizione didattica della<br />

discipl<strong>in</strong>a.<br />

Sicuramente il testo di cui fece maggior uso fu Elementi di Meccanica e di Idraulica (con 3<br />

edizioni: 1806-7, 1809, 1817, a Milano) del professore di Matematica Applicata<br />

dell’Università di Bologna G. Venturoli; su cui lui stesso studiò, poiché fu adottato dal suo<br />

maestro G. Bidone. Nella dichiarazione d’<strong>in</strong>tenti “Agli studiosi” Venturoli afferma che il<br />

suo scopo era fornire “un compiuto trattato di Meccanica teorica e formare ed istruire così<br />

il giovane allievo, onde potesse poi da sé stesso, e senz’altra <strong>in</strong>troduzione, passare alla<br />

lettura delle sublimi Meccaniche di LAGRANGE e di LAPLACE, e così poggiare alle più<br />

alte cime della scienza”. 84<br />

Venturoli mostra, qu<strong>in</strong>di, di essere attento alla parte teorica, riferendosi <strong>in</strong> particolar<br />

modo a Lagrange e Laplace, ma nello stesso tempo comprende l’importanza delle<br />

applicazioni che tale discipl<strong>in</strong>a ha nella vita quotidiana:<br />

dalla contemplazione della quantità astratta i bisogni della società ci richiamano ad<br />

ogni tratto alla quantità concreta e sensibile, e dal mondo <strong>in</strong>tellettuale ci ritraggono<br />

82 BPT, AG, cont. 48, cam.2, Regia Università di Tor<strong>in</strong>o…, 1850; cit., p.5.<br />

83 Nell’appendice (A) è riportato il programma delle lezioni.<br />

84 G. Venturoli, Elementi di Meccanica e d’Idraulica, Vol. 1, Terza edizione, Milano, Stamperia di P. E.<br />

Giusti, 1817, p. 1 della sezione Agli studiosi.<br />

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